Si cominciò a parlare delle criptovalute, per la prima volta nel 2008. Come sempre accade, quando c’è una innovazione, l’argomento rimane noto soltanto a pochi addetti ai lavori, mentre gli altri si incuriosiscono, ma le trattano con sufficienza e scetticismo. Le criptovalute non sono altro che monetavirtuale che non sottostà a nessun controllo di enti finanziari e di nessun governo. Con esse si può investire e fare trading come con le atre classiche monete.
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- Cosa sono le Criptovalute
- Architettura tecnologica e meccanismi di funzionamento
- Tipologie e classificazioni degli asset digitali
- Dinamiche economiche e modelli di valutazione
- Quadro regolamentare e compliance
- Rischi, vulnerabilità e misure di protezione
- Definizione di Criptovalute
- Come Funzionano le Criptovalute
- Utilizzi delle Criptovalute
- Migliori Criptovalute
- Elenco delle migliori criptovalute
- Le criptovalute sono una “bolla”?
- La crisi delle criptovalute di fine 2017
- Dopo la crisi quotazioni e andamento più stabile
- Quante sono le criptovalute
- Attenzione ai rischi e alle truffa
- Bibliografia
- FAQ: cosa sono le criptovalute
Cosa sono le Criptovalute
Le criptovalute hanno rivoluzionato il panorama finanziario globale, suscitando un interesse sempre crescente tra investitori, appassionati di tecnologia e il pubblico in generale. Ma cosa sono esattamente le criptovalute? Le criptovalute sono forme di moneta digitale basate su una tecnologia chiamata blockchain. Questa innovazione ha aperto nuove possibilità per i pagamenti digitali, l'investimento e la creazione di applicazioni decentralizzate. In questo articolo, esamineremo in dettaglio il concetto di criptovalute, la tecnologia che le supporta e le loro implicazioni nel mondo finanziario.
Le criptovalute rappresentano oggi una delle innovazioni finanziarie più dirompenti del XXI secolo, incarnando una rivoluzione che va ben oltre il semplice concetto di moneta digitale. Nate nel 2009 con Bitcoin, queste valute virtuali hanno progressivamente conquistato l'attenzione di investitori, istituzioni finanziarie e governi, trasformandosi da esperimento tecnologico di nicchia a fenomeno economico globale. Al centro di questa rivoluzione si trova la tecnologiablockchain, un sistema di registrazione distribuito che garantisce trasparenza, sicurezza e immutabilità delle transazioni senza la necessità di intermediari centralizzati come banche o governi.
Il panorama attuale delle criptovalute è caratterizzato da una maturazione crescente del settore, con oltre 20.000 progetti attivi e una capitalizzazione di mercato che ha superato i 2 trilioni di dollari nel corso del 2024. In Europa, l'adozione sta accelerando significativamente: secondo dati della Banca Centrale Europea, circa il 10% dei cittadini dell'Eurozona possiede o ha posseduto criptovalute, con l'Italia che si attesta intorno all'8% della popolazione adulta. Questa crescita è accompagnata da sfide normative cruciali, con l'Unione Europea che ha introdotto il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) nel 2024, stabilendo per la prima volta un quadro giuridico armonizzato per l'intero continente.
Le questioni attuali più dibattute riguardano principalmente tre ambiti: la sostenibilità ambientale dei meccanismi di consenso, in particolare il mining proof-of-work che richiede enormi quantità di energia; la regolamentazione finanziaria, con autorità di vigilanza che cercano di bilanciare innovazione e protezione degli investitori; e l'integrazione con il sistema finanziario tradizionale, con le banche centrali che stanno sviluppando proprie valute digitali (CBDC) per competere con le criptovalute private.
Guardando al futuro, le tendenze emergenti indicano una convergenza tra finanza tradizionale e decentralizzata, con l'espansione della DeFi (finanza decentralizzata) che offre servizi finanziari automatizzati senza intermediari, la crescita degli NFT (token non fungibili) che stanno ridefinendo la proprietà digitale, e lo sviluppo di soluzioni di layer 2 che promettono di risolvere i problemi di scalabilità che ancora limitano l'adozione di massa. La tokenizzazione di asset reali, dall'immobiliare alle opere d'arte, rappresenta inoltre una frontiera che potrebbe democratizzare l'accesso agli investimenti e trasformare radicalmente i mercati finanziari nei prossimi anni.
Architettura tecnologica e meccanismi di funzionamento
La comprensione profonda delle criptovalute richiede l'analisi della loro infrastruttura tecnologica sottostante. La blockchain costituisce il pilastro fondamentale: si tratta di un registro distribuito composto da blocchi di dati collegati crittograficamente in sequenza temporale. Ogni blocco contiene un insieme di transazioni, un riferimento crittografico al blocco precedente (hash) e un timestamp. Questa struttura rende estremamente difficile modificare retroattivamente i dati senza alterare tutti i blocchi successivi, garantendo l'integrità storica del sistema.
I meccanismi di consenso rappresentano il cuore pulsante che permette alla rete di accordarsi sullo stato del registro senza un'autorità centrale. Il Proof of Work (PoW), utilizzato da Bitcoin, richiede ai miner di risolvere complessi problemi matematici per validare i blocchi, consumando energia ma garantendo sicurezza attraverso il costo computazionale. Ethereum ha invece completato nel 2022 la transizione al Proof of Stake (PoS), dove i validatori vengono scelti in base alla quantità di criptovaluta che detengono e "mettono in gioco", riducendo il consumo energetico del 99,95% secondo dati della Ethereum Foundation.
Esistono numerose varianti e ibridazioni di questi meccanismi:
- Proof of Authority: utilizzato principalmente in blockchain private o consortium, dove validatori pre-approvati garantiscono le transazioni
- Delegated Proof of Stake: gli utenti votano per eleggere un numero limitato di validatori che producono blocchi a rotazione
- Proof of History: introdotto da Solana, crea una sequenza temporale verificabile che aumenta l'efficienza del consenso
- Byzantine Fault Tolerance: algoritmi che garantiscono consenso anche in presenza di nodi malevoli o malfunzionanti
La crittografia asimmetrica protegge la proprietà e l'autenticità delle transazioni. Ogni utente possiede una coppia di chiavi: una chiave pubblica, che funziona come un indirizzo per ricevere fondi, e una chiave privata, che firma digitalmente le transazioni e deve rimanere segreta. La perdita della chiave privata significa perdita irreversibile dei fondi, mentre la sua compromissione espone al furto. Le transazioni vengono trasmesse alla rete, verificate dai nodi per conformità alle regole del protocollo, inserite in un pool di transazioni in attesa e infine incluse in un blocco da un validatore.
Smart contract e programmabilità
Gli smart contract hanno elevato le blockchain da semplici registri di transazioni a piattaforme computazionali distribuite. Introdotti concettualmente da Nick Szabo negli anni '90 e implementati praticamente da Ethereum nel 2015, sono programmi autoeseguibili il cui codice definisce le condizioni e le azioni che si attivano automaticamente al verificarsi di determinati eventi. Questa caratteristica ha reso possibile la creazione di applicazioni decentralizzate (dApp) che operano senza controllo centrale.
Le applicazioni pratiche spaziano dalla finanza decentralizzata, con protocolli di lending, exchange decentralizzati e stablecoin algoritmici, ai mercati NFT per arte digitale e oggetti da collezione, fino a sistemi di governance decentralizzata dove i possessori di token votano sulle modifiche ai protocolli. I linguaggi di programmazione specifici come Solidity per Ethereum o Rust per Solana presentano peculiarità tecniche che bilanciano espressività e sicurezza. Secondo dati di DeFi Llama, il valore totale bloccato nei protocolli DeFi ha raggiunto circa 90 miliardi di dollari a fine 2024, dimostrando la crescente fiducia in questi sistemi automatizzati.
Tipologie e classificazioni degli asset digitali
L'ecosistema delle criptovalute si è evoluto in una complessa tassonomia di asset digitali con funzioni e caratteristiche diverse. Le cryptocurrency propriamente dette, come Bitcoin, Litecoin o Monero, nascono principalmente come mezzi di scambio alternativi alle valute fiat, enfatizzando caratteristiche come scarsità digitale, resistenza alla censura e trasferibilità globale senza intermediari. Bitcoin, con il suo supply limitato a 21 milioni di unità e il suo meccanismo di halving che riduce l'emissione ogni quattro anni, ha guadagnato lo status di "oro digitale" e riserva di valore per molti investitori.
I token di utility conferiscono accesso a servizi o funzionalità specifiche all'interno di un ecosistema blockchain. Esempi includono token che permettono di pagare commissioni di transazione su una rete, accedere a servizi cloud decentralizzati, partecipare a piattaforme di content creation o utilizzare applicazioni specifiche. La loro valutazione dipende quindi dall'adozione e dall'utilità della piattaforma sottostante piuttosto che dalle pure dinamiche speculative.
Le stablecoin rappresentano un tentativo di coniugare i vantaggi tecnologici della blockchain con la stabilità di prezzo delle valute tradizionali. Si suddividono principalmente in:
- Stablecoin collateralizzate fiat: mantenute 1:1 con riserve in valute tradizionali (es. USDT, USDC)
- Stablecoin cripto-collateralizzate: garantite da eccesso di collaterale in altre criptovalute (es. DAI)
- Stablecoin algoritmiche: tentano di mantenere il peg attraverso meccanismi di offerta e domanda programmati, con risultati storicamente controversi
- Stablecoin commodity-backed: ancorate a materie prime come oro o petrolio
I security token rappresentano strumenti finanziari tradizionali tokenizzati su blockchain, come azioni, obbligazioni o quote di fondi, soggetti a regolamentazione finanziaria completa. La loro promessa è rendere più efficienti i mercati dei capitali attraverso settlement istantaneo, trading 24/7 e frazionamento di asset tradizionalmente illiquidi. Secondo il World Economic Forum, si stima che entro il 2027 il 10% del PIL globale potrebbe essere immagazzinato su blockchain, con la tokenizzazione che gioca un ruolo centrale in questa trasformazione.
Token non fungibili e nuovi paradigmi di proprietà digitale
Gli NFT (Non-Fungible Token) hanno introdotto il concetto di scarsità e unicità verificabile nel dominio digitale. A differenza delle criptovalute fungibili dove ogni unità è intercambiabile, ogni NFT è unico e identificabile tramite metadati specifici registrati su blockchain. Questo ha abilitato mercati per arte digitale, collectibles, oggetti virtuali in giochi, nomi di dominio decentralizzati e persino rappresentazioni di beni fisici.
Il mercato europeo degli NFT ha visto una crescita esplosiva nel 2021-2022, seguita da una normalizzazione nel 2023-2024 con focus su utilità reale piuttosto che speculazione pura. Applicazioni emergenti includono certificati di autenticità per beni di lusso, ticketing per eventi con mercato secondario controllato, e rappresentazioni di proprietà intellettuale che garantiscono royalty automatiche ai creatori attraverso smart contract.
Dinamiche economiche e modelli di valutazione
L'analisi economica delle criptovalute presenta sfide uniche rispetto agli asset tradizionali, richiedendo framework valutativi innovativi. A differenza delle azioni, che possono essere valutate attraverso flussi di cassa scontati, o delle valute fiat supportate da economie nazionali, molte criptovalute derivano valore da una combinazione di scarsità programmata, utilità di rete, aspettative speculative e effetti di network.
Il modello stock-to-flow, particolarmente applicato a Bitcoin, confronta lo stock esistente con il flusso di nuova produzione, suggerendo che asset con alto rapporto stock-to-flow tendono a mantenere valore nel tempo. Questo approccio deriva dall'analisi di commodities come oro e argento, adattato alle caratteristiche di emissione predefinita di Bitcoin. Altri modelli valutativi considerano metriche on-chain come il network value to transactions ratio (rapporto tra capitalizzazione di mercato e volume transato), l'active address count (numero di indirizzi attivi) e il MVRV ratio (rapporto tra capitalizzazione di mercato e valore realizzato).
La volatilità rappresenta una caratteristica distintiva del mercato crypto, con oscillazioni giornaliere che possono superare il 10-20% anche per asset consolidati. Questa volatilità deriva da molteplici fattori:
- Liquidità limitata rispetto ai mercati tradizionali, che amplifica l'impatto di grandi ordini
- Trading 24/7 senza interruzioni di mercato, che previene la digestione di informazioni durante pause
- Sentiment speculativo particolarmente marcato in un mercato ancora giovane e in fase di price discovery
- Eventi regolamentari che possono causare shock improvvisi alle aspettative di mercato
- Dinamiche tecniche amplificate da trading algoritmico e liquidazioni di posizioni leverage
Dati della Consob indicano che in Italia circa il 18% degli investitori retail ha operato su criptovalute almeno una volta nel 2023, con una concentrazione maggiore nelle fasce d'età 25-44 anni. Questo evidenzia come l'adozione stia penetrando oltre i primi adopter tecnologici, raggiungendo investitori tradizionali attratti dal potenziale di rendimento ma spesso con comprensione limitata dei rischi sottostanti.
Correlazioni con mercati tradizionali e macro trends
L'evoluzione delle criptovalute ha mostrato una crescente correlazione con i mercati azionari tradizionali, particolarmente con il settore tecnologico. Questo fenomeno, intensificatosi nel 2022-2024, suggerisce che gli investitori istituzionali stiano trattando le crypto sempre più come asset di rischio all'interno di portafogli diversificati piuttosto che come coperture alternative completamente decorrelate.
La politica monetaria delle banche centrali esercita un'influenza significativa: periodi di quantitative easing e tassi bassi hanno storicamente favorito l'apprezzamento delle criptovalute, mentre strette monetarie con rialzi dei tassi hanno prodotto pressioni ribassiste. Il rafforzamento o indebolimento del dollaro USA, in cui sono prezzate la maggior parte delle crypto, crea dinamiche inverse di valutazione per investitori in altre valute.
Quadro regolamentare e compliance
L'evoluzione normativa rappresenta uno dei fattori più determinanti per il futuro delle criptovalute. L'Unione Europea ha stabilito un precedente globale con il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), entrato in vigore gradualmente dal 2024. Questo framework armonizzato introduce requisiti di autorizzazione per i crypto-asset service providers (CASP), obblighi di trasparenza attraverso whitepaper standardizzati, requisiti patrimoniali per le stablecoin, e regole di conduct per proteggere gli investitori da pratiche manipolative.
Le disposizioni del MiCA coprono diverse categorie:
- Asset-referenced tokens: stablecoin ancorate a basket di asset, soggette a requisiti particolarmente stringenti se considerate "significative"
- E-money tokens: versioni digitali di moneta elettronica regolamentata, emettibili solo da istituzioni autorizzate
- Utility tokens: soggetti a obblighi di disclosure ma con requisiti più leggeri se non coinvolgono detenzione di fondi
- NFT: generalmente esclusi se genuinamente unici, ma soggetti a regole se costituiscono strumenti finanziari
In Italia, l'OAM (Organismo Agenti e Mediatori) supervisiona la registrazione dei prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute aventi corso forzoso, mentre la Consob vigila sugli aspetti di tutela degli investitori. La normativa antiriciclaggio impone obblighi di customer due diligence, segnalazioni di operazioni sospette e tracciabilità delle transazioni per gli operatori autorizzati.
Fiscalità degli asset digitali
Il trattamento fiscale delle criptovalute in Italia ha visto chiarimenti significativi. Le plusvalenze derivanti da cessioni di criptovalute sono tassabili come redditi diversi con aliquota del 26% se la giacenza media annua supera i 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui. Le operazioni di trading frequente possono essere qualificate come attività speculativa e tassate conseguentemente.
Gli obblighi dichiarativi includono l'indicazione nel quadro RW delle cripto-attività detenute all'estero ai fini del monitoraggio fiscale, con applicazione dell'IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie estere) allo 0,2% del valore. Le mining rewards e gli staking rewards sono generalmente considerati redditi da lavoro autonomo o d'impresa, mentre gli airdrop potrebbero costituire sopravvenienze attive tassabili al momento della ricezione.
Rischi, vulnerabilità e misure di protezione
L'investimento in criptovalute comporta rischi specifici che richiedono consapevolezza e strategie di mitigazione appropriate. I rischi tecnologici includono vulnerabilità negli smart contract che possono essere sfruttate per sottrarre fondi, bug nei protocolli che causano perdite impreviste, e attacchi informatici agli exchange che hanno storicamente causato perdite miliardarie. Eventi come l'hack di Mt. Gox (2014) con 850.000 Bitcoin sottratti o il recente collasso di FTX (2022) evidenziano la fragilità di infrastrutture centralizzate.
Le truffe e schemi fraudolenti proliferano nell'ecosistema crypto, approfittando della complessità tecnica e dell'entusiasmo speculativo:
- Schemi Ponzi: promesse di rendimenti irrealistici pagati con i fondi di nuovi investitori
- Rug pulls: progetti che raccolgono liquidità per poi sparire con i fondi
- Phishing e social engineering: tentativi di ottenere credenziali o chiavi private attraverso siti falsi o messaggi ingannevoli
- Pump and dump: manipolazione coordinata dei prezzi di token a bassa capitalizzazione
- Impersonation scams: falsi influencer o progetti che richiedono invii di fondi
Le best practices di sicurezza per proteggere i propri asset digitali includono l'utilizzo di hardware wallet per conservare le chiavi private offline, l'implementazione di autenticazione a due fattori su tutti gli account exchange, la verifica meticolosa degli indirizzi di destinazione prima di transazioni, l'evitare di condividere informazioni sui propri holdings pubblicamente, e il mantenimento di backup sicuri e ridondanti delle seed phrase in location fisiche separate.
Rischi di mercato e psicologia dell'investitore
La natura emotivamente carica del mercato crypto amplifica bias cognitivi comuni negli investimenti. Il FOMO (fear of missing out) spinge acquisti impulsivi durante rally, mentre il panic selling causa realizzi di perdite durante correzioni. L'home bias verso token nazionali o popolari nella propria comunità può limitare la diversificazione, mentre l'overconfidence derivante da alcuni successi iniziali porta spesso a sottovalutare i rischi e aumentare eccessivamente l'esposizione.
La gestione del rischio richiede disciplina nell'allocazione del capitale, preferibilmente limitando l'esposizione crypto a una percentuale del portafoglio che si è disposti a perdere completamente. La diversificazione tra diversi progetti con correlazioni non perfette, la definizione preventiva di livelli di take-profit e stop-loss, e l'evitare il trading con leva finanziaria eccessive rappresentano principi fondamentali per navigare la volatilità del settore.
Definizione di Criptovalute
Le criptovalute sono forme di moneta digitale che utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e la creazione di nuove unità. Non sono emesse o controllate da una singola autorità centrale, come una banca centrale, ma sono gestite da una rete decentralizzata di computer.
Tecnologia Blockchain

- Cos'è la Blockchain: La blockchain è una tecnologia di registro distribuito che registra tutte le transazioni di una criptovaluta in blocchi collegati in modo crittografico. Questo assicura la trasparenza e la sicurezza delle transazioni.
- Decentralizzazione: La caratteristica chiave della blockchain è la sua natura decentralizzata, che significa che nessuna singola entità ha il controllo del registro.
Come Funzionano le Criptovalute
- Criptografia: La crittografia è utilizzata per proteggere le transazioni e controllare la creazione di nuove unità di criptovaluta.
- Mineraggio: Il mineraggio è il processo mediante il quale nuove unità di criptovaluta vengono create e le transazioni vengono validate attraverso la risoluzione di complessi problemi matematici.
- Portafogli Digitali: Per conservare e gestire criptovalute, è necessario utilizzare portafogli digitali, che possono essere hardware, software o online.
Utilizzi delle Criptovalute
- Mezzi di Pagamento: Le criptovalute possono essere utilizzate per effettuare transazioni di pagamento online e offline.
- Investimento: Molte persone investono in criptovalute come asset finanziario, sperando che il loro valore aumenti nel tempo.
- Contratti Intelligenti: La blockchain consente la creazione di contratti intelligenti, programmi autonomi che eseguono automaticamente accordi quando vengono soddisfatte determinate condizioni.
Migliori Criptovalute
Le criptovalute sono numerose e nuove valute digitali continuano ad emergere nel mercato. Tuttavia, ecco alcune delle migliori criptovalute:
- Bitcoin (BTC): È la prima e la più famosa criptovaluta. Il Bitcoin è stato introdotto nel 2009 ed è basato sulla tecnologia blockchain. È ampiamente accettato come forma di pagamento e spesso considerato un punto di riferimento per le altre criptovalute.
- Ethereum (ETH): È una piattaforma decentralizzata che supporta contratti intelligenti e applicazioni decentralizzate (DApps). Ethereum ha anche la sua criptovaluta chiamata Ether, che è la seconda per capitalizzazione di mercato dopo il Bitcoin.
- Binance Coin (BNB): È la criptovaluta nativa della piattaforma di scambio Binance. BNB viene utilizzata per pagare le commissioni di trading sulla piattaforma Binance e ha visto un aumento di popolarità grazie all'ecosistema di servizi offerti da Binance.
- Ripple (XRP): Ripple è sia una piattaforma di pagamento digitale che una criptovaluta. Si concentra sulla facilitazione di trasferimenti di denaro internazionali veloci e a basso costo.
- Cardano (ADA): Cardano è una piattaforma di contratti intelligenti simile ad Ethereum, ma con un approccio basato sulla ricerca scientifica. Si propone di fornire una piattaforma sicura e scalabile per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate.
- Litecoin (LTC): Litecoin è una criptovaluta che è stata creata come "argento digitale" rispetto al "oro digitale" rappresentato da Bitcoin. Ha tempi di conferma delle transazioni più veloci e un'altra differenza significativa è l'algoritmo di mining utilizzato.
- Polkadot (DOT): Polkadot è una piattaforma che mira a consentire l'interoperabilità tra diverse blockchain. Utilizza una rete di blockchain interconnesse per consentire la comunicazione e lo scambio di dati tra di esse.
È importante notare che il panorama delle criptovalute è in continua evoluzione e nuove emergenti criptovalute potrebbero guadagnare popolarità nel corso del tempo. Ti consiglio di fare ulteriori ricerche e tenerti aggiornato sulle tendenze attuali per ottenere informazioni più recenti sulle migliori criptovalute.
Elenco delle migliori criptovalute
Vediamo quali sono le migliori criptovalute che negli ultimi tempi hanno avuto un radicale cambiamento, specialmente nel corso del 2017, è importante capire che cosa sono, come funzionano e chi le emette.
Elenco delle migliori criptovalute in ordine di posizione:
- Sigla: BTC - Moneta: Bitcoin
- Sigla: ETC - Moneta: Ethereum
- Sigla: XRP - Moneta: Ripple
- Sigla: BCH - Moneta: Bitcoin Cash
- Sigla: EOS - Moneta: EOS
- Sigla: LTC - Moneta: Litecoin
- Sigla: ADA - Moneta: Cardano
- Sigla: XLM - Moneta: Stellar
- Sigla: MIOTA - Moneta: IOTA
- Sigla: NEO –Moneta: NEO
I bitcoin, la più nota, e tutte le altre criptovalute, hanno avuto una enorme crescita di valore. I bitcoin inizialmente hanno superato la soglia dei 1.000 euro per arrivare poi a quella dei 10.000 euro, lasciando intendere che il loro trend in crescita, possa arrivare in futuro ad un valore superiore.

Da argomento d’élite, dopo l’interessamento dei media, ha cominciato a destare interesse e curiosità verso tantissime persone le quali cominciarono a chiedersi cosa sono le criptovalute e quindi ad informarsi, quali novità potessero portare e se potevano essere un’opportunità di investimento per i propri risparmi.
Le criptovalute sono una “bolla”?
Le novità destano interesse, far fruttare i propri risparmi moltiplicandone per 10 o per 100 il valore, può incuriosire ma anche incutere timore, per questo motivo le criptovalute, vengono molto spesso associate alla parola “bolla”.
La crisi delle criptovalute di fine 2017
Difatti a fine 2017, c’è stato un “effetto bolla”, dopo una combinazione di più fattori, il valore di quasi tutte le criptovalute è sceso di circa un terzo. Il grande interessamento dei media, ha cominciato a destare un grandissimo interesse verso i bitcoin e le altre criptovalute con conseguente corsa all’acquisto che ha generato l’impennata del prezzo.
Di conseguenza i primi possessori di bitcoin comprati a 750 euro, si trovarono con bitcoin arrivati a un valore di 16.000 euro. La tentazione di riconvertirli in valuta corrente era talmente tanta che per rientrare dall’investimento, hanno venduto e quindi determinato il crollo dei prezzi delle criptovalute.
Un altro fattore che ha determinato la crisi delle crittovalute di fine 2017 è il fatto che, molti Governi e colossi dell’economia mondiale, proponevano argomenti come: tasse sui guadagni, minacce di metterle fuorilegge e di vietare gli scambi con lecriptovalute. La conseguenza è stata quella di generare panico che naturalmente portò a una corsa alla vendita per limitare le perdite.
Dopo la crisi quotazioni e andamento più stabile
Fortunatamente dopo questa crisi e dopo il crollo iniziale le criptovalute sono tornate a quotazioni e trend più stabili. I possessori più appassionati e maturi di bitcoin e di altre criptovalute principali, sono convinti che questa moneta virtuale durerà ancora a lungo e potrà rimpiazzare o addirittura sostituire le monete tradizionali nelle transazioni di tutti i giorni. Ricordare sempre che la volatilità delle quotazioni delle criptovalute è molto elevata.
Quante sono le criptovalute
Quelle capitalizzate nel mercato sono molte, oltre a capire cosa sono le criptovalute, vediamo quali sono le principali e le più importanticriptovalute con il maggior capitale di valuta circolante.

Come già anticipato, la migliore e più importante criptovaluta è il bitcoin il cui capitalecircolante è oggi di oltre 120 miliardi di euro, quasi l’equivalente a un terzo di tutte le altre criptovalute.
Attenzione ai rischi e alle truffa
Naturalmente non sono solo queste le migliori criptovalute ma molte di più, e su molte di esse sorgono molti dubbi, per questo motivo bisogna capire che cosasono, come funzionano e chi le emette. A tutti gli effetti, sono denaro vero e proprio, bisogna quindi valutare bene i rischi e soprattutto le truffe e non esporsi a perdite finanziarie.
Nel mondo delle criptovalute si possono incontrare tanti rischi e molti siti Web poco affidabili che indicano scelte sicure e redditizie quando invece non lo sono. Anche se si sta parlando di denaro vero e proprio, bisogna sapere che è denaro che sostanzialmente vive sulla Rete e quindi la sua sicurezza non è per niente garantita.
Si può correre il rischio di essere attaccati da hacker, dubitate quindi di situazioni poco chiare e pericolose diffidate da chi promette tanto, come i messaggi pubblicitari, in quanto probabilmente può trattarsi di una truffa.
Approfondire il mondo delle criptovalute richiede studio continuo e curiosità costante in un settore che evolve rapidamente. Ti incoraggiamo a esplorare le risorse bibliografiche suggerite, sperimentare con piccole somme su piattaforme sicure, partecipare a comunità educative e mantenere sempre un approccio critico e informato. La conoscenza approfondita dei meccanismi sottostanti, dei rischi e delle opportunità rappresenta la migliore protezione e il fondamento per decisioni consapevoli in questo affascinante ecosistema di innovazione finanziaria e tecnologica.
Bibliografia
- Antonopoulos, Andreas M. - Mastering Bitcoin: Programming the Open Blockchain
- Antonopoulos, Andreas M. & Wood, Gavin - Mastering Ethereum: Building Smart Contracts and DApps
- Narayanan, Arvind et al. - Bitcoin and Cryptocurrency Technologies: A Comprehensive Introduction
- Ammous, Saifedean - The Bitcoin Standard: The Decentralized Alternative to Central Banking
- Tapscott, Don & Tapscott, Alex - Blockchain Revolution: How the Technology Behind Bitcoin Is Changing Money, Business, and the World
FAQ: cosa sono le criptovalute
Come si conservano in modo sicuro le criptovalute per lungo termine?
La conservazione sicura di criptovalute a lungo termine richiede l'utilizzo di un cold storage, ovvero sistemi che mantengono le chiavi private completamente offline e quindi inaccessibili agli attacchi informatici remoti. Gli hardware wallet come Ledger o Trezor rappresentano la soluzione più equilibrata tra sicurezza e usabilità: dispositivi fisici dedicati che generano e conservano le chiavi private internamente, esponendole all'esterno solo per firmare transazioni verificate sul display del dispositivo stesso. Per quantità molto elevate, soluzioni di custodia istituzionale con multi-signature e distribuzione geografica delle chiavi offrono protezione aggiuntiva contro furto fisico o coercizione. È fondamentale creare backup multipli della seed phrase (tipicamente 12 o 24 parole) che permettono il recupero del wallet, conservandoli in location fisiche separate e sicure come casseforti domestiche o bancarie. Soluzioni avanzate prevedono la suddivisione della seed usando schemi di Shamir Secret Sharing, dove il recupero richiede un numero minimo di frammenti, eliminando il single point of failure. Evitare assolutamente di conservare la seed in formato digitale (foto, file di testo, email) che potrebbero essere compromessi.
Qual è il consumo energetico reale delle criptovalute e il loro impatto ambientale?
Il consumo energetico delle criptovalute varia drasticamente in base al meccanismo di consenso utilizzato. Bitcoin, che utilizza Proof of Work, consuma secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index circa 120-150 TWh annuali, paragonabile al consumo energetico di nazioni come l'Argentina o la Norvegia. Tuttavia, questa metrica grezza non cattura la complessità della questione: circa il 58% del mining Bitcoin utilizza energie rinnovabili secondo dati del Bitcoin Mining Council, concentrandosi in aree con eccesso di produzione idroelettrica, geotermica o solare altrimenti sprecata. Inoltre, il mining sta sempre più fungendo da "compratore di ultima istanza" per progetti di energia rinnovabile che necessitano di domanda costante per essere economicamente sostenibili. Ethereum, dopo la transizione a Proof of Stake nel settembre 2022, ha ridotto il suo consumo energetico del 99,95%, passando da circa 94 TWh/anno a meno di 0,01 TWh/anno, dimostrando che alternative tecnologiche esistono. Altre blockchain moderne come Cardano, Solana o Algorand sono state progettate dall'inizio con meccanismi energy-efficient, consumando energia paragonabile a piccole aziende piuttosto che nazioni. La prospettiva futura vede una continua migrazione verso meccanismi di consenso più sostenibili e l'integrazione del mining con progetti di energia rinnovabile e recupero del calore di scarto per applicazioni industriali o di riscaldamento.
Possono le criptovalute sostituire completamente le valute tradizionali?
La sostituzione completa delle valute fiat con criptovalute nei prossimi decenni rimane improbabile per molteplici ragioni strutturali, sebbene una coesistenza integrata sia lo scenario più plausibile. Le criptovalute attuali presentano limitazioni tecniche significative: la scalabilità rimane una sfida con Bitcoin che processa circa 7 transazioni al secondo e Ethereum circa 30, contro i 65.000 transazioni al secondo di Visa. Soluzioni layer 2 come Lightning Network o rollups stanno migliorando questa capacità, ma non hanno ancora raggiunto l'adozione di massa necessaria. La volatilità di prezzo rende problematico l'utilizzo come unità di conto e mezzo di scambio quotidiano: un'economia funzionale richiede stabilità dei prezzi per contratti, stipendi e pianificazione economica. Le stablecoin tentano di risolvere questo problema ma introducono dipendenze da asset fiat o meccanismi di stabilizzazione che possono fallire. La questione della politica monetaria è cruciale: le banche centrali utilizzano gli strumenti monetari per stabilizzare l'economia durante crisi, cosa impossibile con supply rigide e algoritmiche. Più realisticamente, assisteremo a un sistema ibrido dove le CBDC (Central Bank Digital Currencies) adotteranno vantaggi tecnologici della blockchain mantenendo controllo governativo, mentre le criptovalute private coesisteranno come alternative per casi d'uso specifici: trasferimenti transfrontalieri, riserva di valore decentralizzata, finanza programmabile e servizi in regioni con sistemi bancari deboli.
Come funziona il processo di mining e chi può diventare miner?
Il mining di criptovalute è il processo attraverso cui nuove transazioni vengono validate e aggiunte alla blockchain, con i miner che competono per risolvere complessi puzzle crittografici e ricevere ricompense. Nel sistema Bitcoin, i miner raccolgono transazioni dal mempool (pool di transazioni in attesa), le organizzano in un blocco candidato, e cercano un valore nonce che, quando aggiunto al blocco e processato attraverso la funzione hash SHA-256, produca un risultato inferiore a un target di difficoltà predefinito. Questo processo richiede trilioni di tentativi casuali, e il primo miner che trova una soluzione valida trasmette il blocco alla rete, ricevendo la block reward (attualmente 6,25 BTC post-halving 2024) più le commissioni delle transazioni incluse. La difficoltà si auto-aggiusta ogni 2016 blocchi per mantenere un tempo medio di 10 minuti per blocco indipendentemente dalla potenza computazionale totale della rete. Tecnicamente chiunque può diventare miner, ma la realtà economica attuale richiede investimenti significativi: gli ASIC (Application-Specific Integrated Circuits) specifici per mining Bitcoin come l'Antminer S19 costano migliaia di euro e consumano circa 3,25 kW continuativamente. La profittabilità dipende dal costo dell'elettricità (idealmente sotto 0,05 €/kWh), dal prezzo di Bitcoin, dalla difficoltà di rete e dall'efficienza dell'hardware. Alternative includono il mining di criptovalute GPU-friendly come Ethereum Classic o Ravencoin, il joining di mining pool per condividere ricompense proporzionalmente alla potenza contribuita, o lo staking in reti Proof of Stake che richiede detenzione di token piuttosto che hardware specializzato.
Qual è la differenza tra exchange centralizzati e decentralizzati e quale scegliere?
Gli exchange centralizzati (CEX) come Binance, Coinbase o Kraken operano come intermediari tradizionali: detengono la custodia dei fondi degli utenti, gestiscono un order book interno, facilitano il matching tra acquirenti e venditori, e forniscono interfacce user-friendly con supporto clienti. Offrono vantaggi significativi: elevata liquidità con spread ridotti, velocità di esecuzione immediata, possibilità di trading con fiat, funzionalità avanzate come margin trading e futures, e conformità regolamentare che può rassicurare utenti istituzionali. Tuttavia, introducono rischi di controparte poiché l'utente non controlla direttamente le proprie chiavi private (il principio "not your keys, not your coins"), vulnerabilità ad hack e insolvenze come dimostrato dal collasso di FTX, e requisiti di KYC che limitano la privacy. Gli exchange decentralizzati (DEX) come Uniswap, PancakeSwap o dYdX operano attraverso smart contract su blockchain: gli utenti mantengono sempre il controllo dei propri fondi nei wallet personali, le transazioni avvengono peer-to-peer o attraverso liquidity pool senza intermediari, e l'accesso è permissionless senza requisiti di registrazione. I vantaggi includono eliminazione del rischio di controparte centralizzato, maggiore privacy, disponibilità 24/7 senza possibilità di blocchi arbitrari, e accesso a token nuovi o di nicchia non listati su CEX. Gli svantaggi comprendono liquidità generalmente inferiore con slippage maggiori specialmente per ordini grandi, interfacce meno intuitive che richiedono comprensione di wallet e gas fees, assenza di supporto clienti in caso di errori, e impossibilità di recuperare fondi inviati erroneamente. La scelta ottimale dipende dal profilo dell'utente: principianti e trader ad alta frequenza preferiscono CEX per usabilità e liquidità, mentre utenti esperti attenti alla privacy e alla self-custody propendono per DEX, con molti investitori che utilizzano entrambi strategicamente per scopi diversi.
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