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Le azionisono titoli che rappresentano la quota del capitale della società che le emette. Al momento dell’acquisto delle azioni, si diventa soci a tutti gli effetti, e si ha il diritto di partecipare a tutte le assemblee degli azionisti e agli utili sotto forma di dividendi pagati dopo l’assemblea annuale degli azionisti.

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Sono titoli nominativi e il dividendo spetta a chi nel giorno di stacco risulta essere proprietario. Le azioni in Borsa hanno un valore nominale ma quello che conta è il valore di borsa al quale le compriamo e le vendiamo. Le compravendite, come pure le adesioni al collocamento in Borsa di una nuova società avvengono attraverso gli intermediari abilitati che sono le Banche, la Posta e le Sim, che per l’operazione si fanno pagare una commissione.

Azioni cosa sono e come funzionano

Le azioni rappresentano uno degli strumenti finanziari più significativi e democratici dell'economia moderna, incarnando l'essenza stessa del capitalismo contemporaneo attraverso la possibilità per qualsiasi investitore di diventare proprietario di una frazione di una società. In un'epoca caratterizzata da trasformazioni digitali accelerate, sostenibilità ambientale e nuovi paradigmi economici, comprendere la natura e il funzionamento delle azioni diventa cruciale non solo per gli operatori finanziari professionali, ma per chiunque desideri partecipare consapevolmente alla crescita economica globale.

Il panorama azionario contemporaneo si presenta in continua evoluzione, influenzato da megatrend che stanno ridefinendo le modalità di investimento e la percezione del rischio. L'avvento delle piattaforme di trading digitali ha democratizzato l'accesso ai mercati azionari permettendo a milioni di piccoli investitori di negoziare titoli con commissioni minimali e strumenti di analisi sofisticati. Secondo dati della CONSOB, il numero di investitori retail italiani attivi sui mercati azionari è cresciuto del 35% tra il 2020 e il 2023, riflettendo un interesse crescente verso gli investimenti diretti in azioni.

Parallelamente, l'integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) sta trasformando radicalmente i parametri di valutazione delle società quotate. Gli investitori istituzionali, che gestiscono trilioni di dollari a livello globale, stanno progressivamente orientando i propri capitali verso aziende che dimostrano performance superiori in termini di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e qualità della governance. Questo cambiamento paradigmatico non rappresenta semplicemente una moda passeggera, ma una trasformazione strutturale che influenzerà i prezzi azionari e le strategie aziendali per i decenni a venire.

La tecnologia blockchain e l'emergere delle azioni tokenizzate promettono di rivoluzionare ulteriormente il concetto tradizionale di proprietà azionaria. Alcune giurisdizioni stanno sperimentando l'emissione di azioni digitali native, che potrebbero ridurre significativamente i costi di transazione e aumentare la trasparenza delle operazioni societarie. Inoltre, l'intelligenza artificiale sta trasformando l'analisi azionaria, permettendo l'elaborazione di quantità enormi di dati per identificare opportunità di investimento e pattern di mercato precedentemente invisibili agli analisti umani.

Le politiche monetarie espansive adottate dalle banche centrali globali negli ultimi anni hanno creato un ambiente di liquidità abbondante che ha spinto molti investitori verso asset più rischiosi, incluse le azioni. Questo fenomeno ha generato una rivalutazione generale dei mercati azionari, ma ha anche sollevato interrogativi sulla sostenibilità delle valutazioni correnti e sui potenziali rischi di correzioni significative. La sfida per gli investitori contemporanei consiste nel navigare questo ambiente complesso, caratterizzato da opportunità straordinarie ma anche da rischi sistemici che richiedono una comprensione approfondita dei meccanismi sottostanti.

L'educazione finanziaria assume quindi un ruolo centrale nel garantire che la democratizzazione degli investimenti azionari non si traduca in una maggiore esposizione al rischio per gli investitori meno esperti. Comprendere cosa rappresenti realmente un'azione, come si formi il suo prezzo e quali fattori influenzino la sua performance diventa essenziale per costruire strategie di investimento sostenibili e consapevoli.

La natura giuridica ed economica delle azioni

Le azioni costituiscono titoli di credito che incorporano una serie complessa di diritti patrimoniali e amministrativi, rappresentando quote di partecipazione al capitale sociale di una società per azioni. Dal punto di vista giuridico, l'azione conferisce al suo possessore la qualità di socio, con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano secondo la disciplina del diritto societario. Questa natura dual dell'azione, simultaneamente strumento finanziario e titolo di partecipazione societaria, la distingue nettamente da altri investimenti puramente finanziari come le obbligazioni o i certificati di deposito.

La struttura giuridica delle azioni trova le sue radici storiche nelle prime compagnie commerciali del XVII secolo, quando mercanti olandesi e inglesi iniziarono a raccogliere capitali per finanziare spedizioni commerciali oltremare. La Compagnia Olandese delle Indie Orientali, fondata nel 1602, è spesso considerata la prima società per azioni moderna, introducendo il concetto rivoluzionario di capitale permanente e azioni liberamente trasferibili. Questo modello innovativo permise di separare la proprietà dell'impresa dalla sua gestione operativa, creando le basi del capitalismo moderno.

Dal punto di vista economico, le azioni rappresentano un claim residuale sui flussi di cassa futuri dell'impresa. A differenza degli obbligazionisti, che hanno diritto a pagamenti fissi predeterminati, gli azionisti partecipano ai risultati economici dell'azienda in modo proporzionale alla loro quota di partecipazione. Questa caratteristica conferisce alle azioni un potenziale di rendimento teoricamente illimitato, ma comporta anche l'assunzione di rischi maggiori, inclusa la possibilità di perdite totali in caso di fallimento societario.

I diritti patrimoniali degli azionisti si articolano principalmente nel diritto ai dividendi e nel diritto alla quota di liquidazione. I dividendi rappresentano la distribuzione degli utili societari agli azionisti, ma la loro erogazione non è mai garantita e dipende dalle decisioni dell'assemblea dei soci e dalla disponibilità di utili distribuibili. Warren Buffett, attraverso Berkshire Hathaway, ha dimostrato come una strategia di non distribuzione dei dividendi possa creare valore superiore per gli azionisti quando i capitali vengono reinvestiti proficuamente nell'attività aziendale. Dal 1965, Berkshire non ha mai distribuito dividendi, preferendo utilizzare i profitti per acquisizioni e investimenti che hanno generato rendimenti composti annui del 20,1%.

I diritti amministrativi comprendono principalmente il diritto di voto nelle assemblee societarie e il diritto di informazione sui dati aziendali. Il diritto di voto permette agli azionisti di influenzare le decisioni strategiche fondamentali, dalla nomina degli amministratori alle operazioni straordinarie come fusioni e acquisizioni. Tuttavia, la struttura del controllo societario può variare significativamente: mentre in alcune società vige il principio "un'azione, un voto", altre adottano strutture più complesse con azioni a voto plurimo o limitato.

Un esempio paradigmatico di struttura azionaria complessa è rappresentato da Alphabet (Google), che ha adottato una struttura a tre classi di azioni. Le azioni Classe A (GOOGL) conferiscono un voto per azione, le azioni Classe B, detenute dai fondatori, conferiscono dieci voti per azione, mentre le azioni Classe C (GOOG) non conferiscono alcun diritto di voto. Questa struttura permette ai fondatori di mantenere il controllo della società pur rappresentando una minoranza del capitale economico, suscitando dibattiti sulla corporate governance e sui diritti degli azionisti minoritari.

La distinzione tra valore nominale e valore di mercato delle azioni rappresenta un concetto fondamentale per comprendere la dinamica dei prezzi azionari. Il valore nominale, stabilito al momento dell'emissione, ha oggi principalmente rilevanza contabile e fiscale, mentre il valore di mercato riflette le aspettative degli investitori sui risultati futuri dell'azienda. Questa divergenza può essere estrema: azioni con valore nominale di un euro possono negoziare a centinaia di euro se l'azienda presenta prospettive di crescita eccezionali, mentre possono scendere sotto il valore nominale in caso di difficoltà operative.

Il processo di emissione e quotazione delle azioni

Il percorso che porta una società privata a diventare pubblica attraverso l'emissione di azioni quotate rappresenta uno dei processi più complessi e strategicamente rilevanti nel mondo degli affari moderni. Questa trasformazione, nota come Initial Public Offering (IPO), richiede un impegno significativo in termini di tempo, risorse finanziarie e adeguamento delle strutture organizzative e di governance, ma può aprire opportunità straordinarie di crescita e visibilità per l'azienda emittente.

La decisione di quotarsi in borsa nasce generalmente dalla necessità di raccogliere capitali per finanziare piani di espansione, ridurre l'indebitamento o permettere ai soci fondatori di monetizzare una parte del loro investimento. Tuttavia, le motivazioni possono essere più sfumate: alcune aziende utilizzano la quotazione per aumentare la propria credibilità commerciale, attrarre talenti di alto profilo attraverso piani di stock option, o facilitare future acquisizioni utilizzando le proprie azioni come moneta di scambio.

Il processo di IPO inizia tipicamente con la selezione di una o più banche d'investimento che assumono il ruolo di underwriter, garantendo il collocamento delle azioni e fornendo consulenza strategica sulla struttura dell'offerta. Le investment bank più prestigiose, come Goldman Sachs, Morgan Stanley o JPMorgan Chase, portano credibilità all'operazione ma richiedono commissioni significative, tipicamente comprese tra il 3% e il 7% del valore dell'offerta. In Italia, banche come Mediobanca e Intesa Sanpaolo hanno sviluppato competenze specialistiche nel supportare le quotazioni di società italiane.

La due diligence rappresenta una fase cruciale del processo, durante la quale team di avvocati, revisori e analisti finanziari esaminano minuziosamente ogni aspetto dell'attività aziendale. Questa analisi approfondita serve a identificare potenziali rischi legali, operativi o finanziari che potrebbero influenzare il successo dell'offerta o generare responsabilità future. Contemporaneamente, l'azienda deve adeguare le proprie strutture di governance agli standard richiesti per le società quotate, nominando amministratori indipendenti, costituendo comitati specializzati e implementando sistemi di controllo interno più rigorosi.

La redazione del prospetto informativo costituisce il documento cardine dell'IPO, dovendo fornire agli investitori tutte le informazioni materiali necessarie per valutare l'investimento. In Europa, il prospetto deve essere approvato dall'autorità di vigilanza competente (CONSOB in Italia) e rispettare gli standard del Prospectus Regulation. Questo documento, spesso di centinaia di pagine, include informazioni dettagliate sulla strategia aziendale, i risultati finanziari storici, i fattori di rischio e l'utilizzo previsto dei fondi raccolti.

Un caso studio illuminante è rappresentato dalla quotazione di Ferrari nel 2015, spin-off da Fiat Chrysler Automobiles. L'operazione fu strutturata come distribuzione gratuita di azioni Ferrari agli azionisti di FCA, seguita da una quotazione simultanea alla Borsa di Milano e al New York Stock Exchange. Il prezzo di collocamento fu fissato a 52 dollari per azione, valorizzando Ferrari circa 9,8 miliardi di dollari. L'operazione dimostrò come una IPO possa essere utilizzata non solo per raccogliere capitali, ma anche per sbloccare valore per gli azionisti esistenti e creare un veicolo di investimento puro-play in un settore specifico.

Il pricing dell'IPO rappresenta uno degli aspetti più delicati dell'intero processo. Un prezzo troppo elevato rischia di compromettere il successo dell'offerta, mentre un prezzo troppo basso lascia denaro sul tavolo per l'azienda emittente. Gli underwriter utilizzano diverse metodologie di valutazione, inclusi multipli di mercato di società comparabili, modelli di discounted cash flow e analisi di precedenti transazioni. Il roadshow, durante il quale il management presenta l'azienda agli investitori istituzionali, fornisce feedback cruciali per calibrare la domanda e aggiustare il range di prezzo.

La performance post-IPO delle azioni costituisce un indicatore importante del successo dell'operazione. Ricerche accademiche hanno documentato il fenomeno dell'underpricing delle IPO, per cui i titoli tendono a registrare rendimenti positivi significativi nel primo giorno di negoziazione. Tuttavia, studi a lungo termine mostrano che molte IPO sottoperformano il mercato nei primi anni successivi alla quotazione, suggerendo che l'euforia iniziale può portare a valutazioni eccessive.

I diversi tipi di azioni e le loro caratteristiche distintive

Il mondo azionario presenta una varietà sorprendente di tipologie di azioni, ciascuna progettata per soddisfare esigenze specifiche degli emittenti e degli investitori. Questa diversificazione riflette l'evoluzione sofisticata dei mercati finanziari e la necessità di strumenti sempre più specializzati per gestire risk-return profile differenziati e obiettivi di investimento eterogenei.

Le azioni ordinarie rappresentano la forma più comune e tradizionale di partecipazione azionaria, conferendo ai possessori tutti i diritti patrimoniali e amministrativi standard. Queste azioni incarnano il principio democratico "un'azione, un voto" e partecipano pienamente sia agli utili che alle perdite dell'azienda. Gli azionisti ordinari si trovano in posizione subordinata rispetto ad altri stakeholder in caso di liquidazione, ma beneficiano di un potenziale di upside illimitato in caso di successo aziendale. La maggior parte delle blue chip globali, da Apple a Microsoft, da Nestlé a ASML, utilizza strutture azionarie basate esclusivamente su azioni ordinarie.

Le azioni privilegiate o di risparmio rappresentano una categoria ibrida che combina caratteristiche delle azioni ordinarie con elementi tipici dei titoli di debito. Queste azioni tipicamente offrono dividendi più elevati e/o priorità nella distribuzione degli utili, ma comportano limitazioni o esclusioni dei diritti di voto. In Italia, le azioni di risparmio hanno una lunga tradizione e sono ancora utilizzate da alcune società quotate. Telecom Italia, ad esempio, ha mantenuto sia azioni ordinarie che azioni di risparmio, con queste ultime che offrono un dividendo privilegiato del 2% ma non conferiscono diritti di voto.

Le azioni con voto plurimo o limitato introducono asimmetrie nel controllo societario, permettendo ad alcuni azionisti di esercitare un'influenza sproporzionata rispetto alla loro partecipazione economica. Questo meccanismo è particolarmente popolare tra le aziende tecnologiche fondate da imprenditori visionari che desiderano mantenere il controllo strategico dell'azienda anche dopo la quotazione. Meta (Facebook) utilizza una struttura duale dove le azioni Classe B, detenute principalmente da Mark Zuckerberg, conferiscono dieci voti per azione rispetto alle azioni Classe A quotate pubblicamente.

Le azioni phantom e i diritti di apprezzamento delle azioni (SARs - Stock Appreciation Rights) rappresentano strumenti derivati che replicano la performance economica delle azioni senza trasferire effettiva proprietà. Questi strumenti sono frequentemente utilizzati nei piani di incentivazione per dirigenti e dipendenti, permettendo loro di beneficiare dell'apprezzamento del valore azionario senza diluire la base azionaria esistente. L'utilizzo di questi strumenti è cresciuto significativamente nelle startup tecnologiche, dove la conservazione del controllo è prioritaria rispetto alla distribuzione di equity effettiva.

Un'innovazione recente nel panorama azionario è rappresentata dalle azioni ESG-linked, dove dividendi o altri benefici sono collegati al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale o di governance. Enel, pioniere in questo campo, ha emesso nel 2019 il primo "Sustainability-Linked Bond" al mondo, collegando il costo del finanziamento al raggiungimento di target di decarbonizzazione. Questo approccio sta gradualmente estendendo anche alle strutture azionarie, creando incentivi allineati per management e azionisti verso obiettivi di lungo termine.

Le azioni settoriali o tematiche rappresentano una categoria emergente dove i diritti degli azionisti sono legati alla performance di specifiche divisioni o progetti aziendali. Questo approccio permette agli investitori di ottenere esposizione mirata a particolari business unit senza necessità di spin-off completi. Alphabet ha sperimentato questa struttura permettendo agli investitori di beneficiare separatamente della crescita di Google Search rispetto ad altre iniziative come Waymo o Verily.

La tokenizzazione delle azioni attraverso tecnologia blockchain rappresenta la frontiera più avanzata dell'innovazione azionaria. Alcune giurisdizioni progressive, come l'Estonia e il Delaware, stanno sperimentando registri azionari basati su blockchain che potrebbero ridurre drasticamente i costi di transazione e aumentare la trasparenza delle operazioni societarie. Questa evoluzione potrebbe democratizzare ulteriormente l'accesso agli investimenti azionari e permettere la creazione di mercati secondari più efficienti per azioni di società private.

Le performance relative delle diverse tipologie azionarie variano significativamente in base alle condizioni di mercato e alle preferenze degli investitori. Durante periodi di incertezza, le azioni privilegiate tendono a sovraperformare grazie ai loro dividendi più stabili, mentre in fasi di crescita economica sostenuta, le azioni ordinarie di società growth beneficiano maggiormente dell'appetito per il rischio degli investitori. Uno studio di Morningstar su un campione di 20 anni ha mostrato che le azioni con diritti di voto superiori hanno generato rendimenti mediamente più elevati del 1,2% annuo rispetto alle corrispondenti azioni senza voto, suggerendo che il mercato attribuisce valore economico al controllo societario.

La formazione del prezzo delle azioni e i fattori di influenza

La determinazione del prezzo delle azioni rappresenta uno dei fenomeni più complessi e affascinanti del sistema economico moderno, risultando dall'interazione di una moltitudine di fattori che spaziano dall'analisi dei fondamentali aziendali alle dinamiche comportamentali degli investitori, dalle condizioni macroeconomiche globali agli sviluppi tecnologici settoriali. Comprendere questi meccanismi è essenziale per qualsiasi investitore che desideri navigare efficacemente nei mercati azionari.

Il processo di price discovery sui mercati azionari si basa fondamentalmente sul principio dell'incontro tra domanda e offerta, ma questa apparente semplicità nasconde una realtà estremamente sofisticata. Ogni secondo, migliaia di ordini di acquisto e vendita confluiscono sui sistemi di negoziazione elettronici, ciascuno riflettendo le aspettative, le informazioni e le strategie di investitori diversi. Il prezzo che emerge da questo processo continuo rappresenta teoreticamente il consenso del mercato sul valore equo dell'azione in quel momento specifico, incorporando tutte le informazioni pubblicamente disponibili.

L'efficienza informativa dei mercati, teorizzata dall'economista Eugene Fama negli anni '60, suggerisce che i prezzi azionari riflettano rapidamente e accuratamente tutte le informazioni rilevanti. Secondo questa teoria, esistono tre forme di efficienza: debole (i prezzi incorporano tutte le informazioni storiche), semi-forte (i prezzi riflettono tutte le informazioni pubbliche) e forte (i prezzi incorporano anche le informazioni private). Tuttavia, la realtà empirica mostra frequenti deviazioni da questa efficienza teorica, creando opportunità per investitori astuti ma anche rischi per chi sottovaluta la complessità del processo.

I fattori fondamentali costituiscono il pilastro dell'analisi del valore intrinseco delle azioni. I ricavi aziendali, la crescita degli utili, la solidità patrimoniale, la generazione di cassa e le prospettive competitive rappresentano gli elementi chiave analizzati dagli investitori value-oriented. Warren Buffett, maestro indiscusso di questo approccio, ha sempre sottolineato l'importanza di valutare le aziende come se si dovessero possedere per sempre, concentrandosi sulla loro capacità di generare flussi di cassa crescenti nel tempo. La sua metodologia si basa sulla ricerca di società con "fossati economici" duraturi, management competente e prezzi ragionevoli rispetto al valore intrinseco.

I multipli di valutazione forniscono strumenti pratici per confrontare il prezzo di un'azione con i suoi fondamentali. Il Price-to-Earnings ratio (P/E), forse il multiplo più utilizzato, confronta il prezzo dell'azione con l'utile per azione, offrendo una misura della "costosità" relativa del titolo. Tuttavia, l'interpretazione dei multipli richiede sofisticazione: un P/E elevato può indicare sopravvalutazione ma anche aspettative di crescita eccezionali. Amazon ha negoziato per anni con P/E superiori a 100, giustificati successivamente dalla crescita esplosiva dei ricavi e dalla transizione verso segmenti più profittevoli come AWS.

Le condizioni macroeconomiche esercitano un'influenza pervasiva sui prezzi azionari attraverso molteplici canali. I tassi di interesse rappresentano probabilmente il fattore macro più diretto: quando le banche centrali alzano i tassi, il costo del capitale aumenta e i flussi di cassa futuri vengono scontati a tassi superiori, riducendo il valore presente delle azioni. Contemporaneamente, investimenti alternativi come obbligazioni governative diventano più attraenti, sottraendo liquidità dai mercati azionari. La Federal Reserve, attraverso le sue decisioni di politica monetaria, influenza significativamente i mercati globali: l'annuncio del tapering nel 2013 generò il cosiddetto "taper tantrum", con vendite massicce sui mercati emergenti.

L'inflazione presenta effetti complessi e spesso contraddittori sui prezzi azionari. Da un lato, l'inflazione moderata può indicare crescita economica sana e supportare i ricavi aziendali; dall'altro, l'inflazione elevata erode il potere d'acquisto e può portare a politiche monetarie restrittive. Le aziende con pricing power superiore, capaci di trasferire l'aumento dei costi sui consumatori, tendono a performare meglio in ambienti inflazionistici. Nestlé, ad esempio, ha dimostrato storicamente una resilienza superiore ai periodi inflazionistici grazie alla forza dei suoi brand e alla fedeltà dei consumatori.

Il sentiment degli investitori e i fattori comportamentali giocano un ruolo sempre più riconosciuto nella formazione dei prezzi. L'analisi del sentiment utilizza indicatori come il rapporto put/call, le posizioni degli investitori istituzionali e le metriche di volatilità implicita per valutare il livello di ottimismo o pessimismo del mercato. Quando il sentiment raggiunge estremi, spesso anticipa inversioni di tendenza: livelli estremi di pessimismo possono segnalare opportunità di acquisto, mentre euforia eccessiva può preannunciare correzioni.

Gli sviluppi tecnologici e settoriali possono generare rivalutazioni drammatiche di interi comparti industriali. L'emergere dell'intelligenza artificiale ha trasformato le valutazioni delle società tecnologiche, con NVIDIA che ha visto la sua capitalizzazione moltiplicarsi di oltre 10 volte tra il 2022 e il 2024 grazie al suo posizionamento dominante nei chip per AI. Contemporaneamente, settori tradizionali come l'automotive stanno vivendo trasformazioni radicali con la transizione verso veicoli elettrici, creando winner e loser in base alla capacità di adattamento strategico.

Azioni cosa sono: guida per Investitori Principianti

Le azioni sono uno dei pilastri fondamentali del mondo degli investimenti, ma per i neofiti possono rappresentare un terreno misterioso e complesso. Tuttavia, comprendere cosa sono le azioni e come funzionano è cruciale per chiunque voglia iniziare a investire nel mercato azionario. In questa guida introduttiva, esploreremo il concetto di azioni in modo chiaro e accessibile, fornendo le basi necessarie per chiunque desideri avventurarsi nel mondo degli investimenti.

Cos'è un'azione?

In termini semplici, un'azione rappresenta una piccola parte di proprietà di una società. Quando una società decide di quotarsi in borsa, suddivide la proprietà dell'azienda in piccole frazioni chiamate azioni, che vengono poi messe in vendita agli investitori pubblici. Acquistare un'azione significa diventare proprietario di una parte della società emittente.

Azioni come funziona

Le azioni vengono scambiate sul mercato azionario, dove acquirenti e venditori si incontrano per comprare e vendere queste frazioni di proprietà. Il prezzo di un'azione è determinato dalla domanda e dall'offerta sul mercato: se molte persone vogliono acquistare un'azione, il suo prezzo aumenterà, mentre se molte vogliono venderla, il prezzo diminuirà.

Gli investimenti in azioni offrono agli investitori la possibilità di partecipare agli utili e alla crescita di una società. Nel tempo, le azioni possono generare rendimenti interessanti attraverso dividendi (parte degli utili distribuiti agli azionisti) e apprezzamento del valore dell'azione.

Rischi associati alle azioni

Tuttavia, è importante notare che investire in azioni comporta anche rischi. Il valore delle azioni può fluttuare notevolmente nel breve termine a causa di vari fattori, come le condizioni di mercato, le performance dell'azienda e gli eventi economici globali. Inoltre, non esiste alcuna garanzia che il valore di un'azione aumenterà nel tempo, e gli investitori potrebbero subire perdite.

Le azioni sono uno strumento potente per costruire ricchezza nel lungo termine, ma è fondamentale comprendere i loro meccanismi e i rischi associati prima di investire. Con la conoscenza adeguata e una strategia di investimento ben ponderata, gli investitori possono sfruttare le opportunità offerte dal mercato azionario per raggiungere i propri obiettivi finanziari.

Nell'ambito della finanza e degli investimenti, le azioni in Borsa rappresentano uno degli strumenti più noti e utilizzati. In questo articolo, esploreremo in dettaglio il mondo delle azioni, analizzeremo come le azioni in Borsa siano influenzate da fattori economici, politici e sociali, nonché da fenomeni come la volatilità dei mercati e le strategie di investimento.

Azioni: come funziona

Le azioni rappresentano una forma di proprietà di una società. La riforma del diritto societario del 2004 ha introdotto la possibilità di emettere nuove tipologie di azioni (a voto limitato, con diritto a voto limitato a particolari argomenti, con diritto di voto subordinato al verificarsi di determinate condizioni, azioni correlate il cui utile è legato all’andamento di un particolare settore di attività aziendale).

Tutte tipologie di azioni più adatte ai grandi investitori che al piccolo risparmiatore italiano che peraltro, rispetto ai colleghi europei sembra non interessino le assemblee delle società di cui è azionista: vi partecipa solo il 10% contro il 51% in Europa.

Durante la vita di una società possono esserci degli aumenti di capitale, in tal caso gli azionisti o ricevono materialmente delle azioni gratuite in proporzione dei titoli posseduti oppure dei certificati (Warrant) che danno la facoltà di esercitare un diritto di prelazione per comprare a prezzi scontati un certo numero di nuove azioni. Se il risparmiatore non ha interesse ad utilizzarli, può rivenderli in Borsa.

Quando si acquista un'azione, si diventa proprietari di una piccola parte di quella società e si ha il diritto di partecipare agli utili e alle decisioni aziendali. Esistono diverse tipologie di azioni, tra cui:

Azioni ordinarie privilegiate e di risparmio cosa sono

Sono titoli immateriali, quindi è obbligatorio depositarli in un proprio conto deposito presso la propria banca. Esistono tre categorie di azioni: ordinarie, privilegiate e di risparmio:

  • azioni ordinarie: danno il diritto di partecipare alle assemblee e di percepire gli utili.
  • Azioni privilegiate: hanno dei vantaggi o delle limitazioni nei confronti delle ordinarie; i loro possessori possono avere utili maggiori di quelle ordinarie ma possono partecipare solo alle assemblee straordinarie nel rimborso del capitale.
  • Azioni di risparmio: non danno il diritto di partecipare alle assemblee ma danno dividendi maggiori, almeno il 2% in più dell’utile percepito dalle azioni ordinarie. Sul mercato il loro valore del 30/40% inferiore a quello delle ordinarie.

Azioni Ordinarie

Le azioni ordinarie sono le più comuni e conferiscono ai detentori il diritto di voto nelle assemblee aziendali. Tuttavia, di solito hanno priorità più bassa nelle distribuzioni degli utili.

Le azioni ordinarie, anche conosciute come azioni comuni, sono un tipo di titolo azionario che rappresenta una forma di proprietà di una società quotata in Borsa. Le azioni ordinarie sono le più comuni e ampiamente scambiate sui mercati finanziari. Chiunque acquista azioni ordinarie diventa un azionista della società emittente e, in quanto tale, ottiene determinati diritti e privilegi nei confronti dell'azienda. Ecco cosa sono le azioni ordinarie e quali sono le loro caratteristiche principali:

  • Diritto di Voto: Gli azionisti detentori di azioni ordinarie hanno il diritto di partecipare alle assemblee aziendali e di votare su questioni importanti riguardanti la società. Il numero di voti di ciascun azionista dipende dal numero di azioni ordinarie possedute.
  • Diritto agli Utili: Gli azionisti ordinari hanno il diritto di ricevere una parte degli utili della società sotto forma di dividendi. Tuttavia, il pagamento dei dividendi è subordinato alle decisioni del consiglio di amministrazione e alle condizioni finanziarie dell'azienda.
  • Rischi e Rendimento: Gli azionisti ordinari partecipano sia ai profitti che alle perdite dell'azienda. Ciò significa che possono trarre vantaggio da un aumento del valore delle azioni, ma sono anche esposti al rischio di perdere parte o l'intero investimento se il valore delle azioni diminuisce.
  • Liquidità: Le azioni ordinarie sono generalmente più liquide rispetto ad altri tipi di azioni, il che significa che possono essere facilmente acquistate o vendute sul mercato aperto. Questa liquidità è uno dei motivi per cui le azioni ordinarie sono così popolari tra gli investitori.
  • Diritto alla Informazione: Gli azionisti ordinari hanno il diritto di ricevere informazioni finanziarie e aziendali rilevanti, come i bilanci, i rapporti trimestrali e altre comunicazioni aziendali.

È importante notare che le azioni ordinarie rappresentano la forma più comune di investimentoin azioni e sono disponibili per il pubblico in generale. Tuttavia, gli azionisti ordinari di solito hanno una priorità più bassa rispetto agli azionisti preferenziali quando si tratta di distribuzione degli utili e possono avere un'influenza limitata sulle decisioni aziendali, a meno che non detengano una quantità significativa di azioni e quindi un maggiore potere di voto.

Azioni privilegiate

Le azioni privilegiate, conferiscono ai detentori priorità nei pagamenti degli utili e spesso non hanno diritto di voto.

Le azioni privilegiate, sono un tipo di titolo azionario che conferisce ai detentori alcuni privilegi specifici rispetto agli azionisti ordinari in una società quotata in Borsa. Le azioni privilegiatedifferiscono dalle azioni ordinarie in vari aspetti chiave. Ecco cosa sono le azioni privilegiate e quali sono le loro caratteristiche principali:

  • Priorità nei Pagamenti degli Utili: Gli azionisti detentori di azioni privilegiate hanno la priorità nei pagamenti degli utili della società rispetto agli azionisti ordinari. Ciò significa che, quando la società distribuisce i suoi profitti sotto forma di dividendi, le azioni privilegiate hanno il diritto di ricevere i loro dividendi prima che gli azionisti ordinari ne ricevano uno.
  • Assenza o Limitazione del Diritto di Voto: In genere, le azioni privilegiate non conferiscono ai detentori il diritto di voto nelle assemblee aziendali. Questo significa che gli azionisti prevalenti di solito non partecipano alle decisioni aziendali prese attraverso il voto, come l'elezione dei membri del consiglio di amministrazione.
  • Stabilità dei Dividendi: Le azioni privilegiate sono spesso scelte dagli investitori che cercano una maggiore stabilità nei rendimenti del loro investimento. Poiché hanno la priorità nei pagamenti dei dividendi, gli azionisti prevalenti possono contare su rendimenti più prevedibili rispetto agli azionisti ordinari.
  • Tipologie di Azioni Prevalenti: Esistono diverse varianti di azioni privilegiate. Alcune possono essere cumulative, il che significa che se l'azienda non paga tutti i dividendi dovuti in un determinato periodo, questi dividendi accumulano e devono essere pagati prima di qualsiasi dividendo agli azionisti ordinari. Altre varianti possono essere partecipative, consentendo agli azionisti privilegiati di condividere ulteriori utili oltre al loro dividendo fisso in base a determinate condizioni.
  • Conversione in Azioni Ordinarie: In alcuni casi, le azioni privilegiate possono avere un'opzione di conversione in azioni ordinarie. Questo può avvenire a discrezione dell'azionista o secondo determinate condizioni stabilite nel contratto delle azioni prevalenti.

Le azioni privilegiate sono spesso utilizzate dalle società per attirare investitori che desiderano un flusso di cassa stabile attraverso i dividendi e che non sono interessati a partecipare attivamente alle decisioni aziendali. Tuttavia, è importante notare che la priorità nei pagamenti dei dividendi può comportare un potenziale compromesso sulla crescita del capitale, poiché gli azionistiprivilegiati potrebbero non beneficiare appieno dell'incremento del valore delle azioni come fanno gli azionisti ordinari.

Azioni di risparmio

Le azioni di risparmio sono un tipo di azione che rappresenta una quota di partecipazione al capitale sociale di una società per azioni. Sono un tipo di azione particolare, in quanto non conferiscono al titolare il diritto di voto in assemblea. Le azioni di risparmio sono un investimento che può offrire un potenziale di rendimento elevato, ma con un rischio minore rispetto alle azioni ordinarie. Sono un'opzione interessante per gli investitori che cercano un investimento redditizio, ma che non vogliono partecipare attivamente alla gestione della società.

Le azioni di risparmio hanno le seguenti caratteristiche:

  • Prive del diritto di voto: i titolari di azioni di risparmio non hanno il diritto di partecipare alle assemblee dei soci e di esprimere il proprio voto sulle decisioni importanti che riguardano la società.
  • Diritto a un dividendo maggiorato: in caso di utili, i titolari di azioni di risparmio hanno diritto a ricevere una quota di questi utili, che è maggiorata rispetto a quella prevista per le azioni ordinarie.
  • Diritto di rimborso del capitale: in caso di liquidazione della società, i titolari di azioni di risparmio hanno diritto a ricevere indietro il capitale investito, prima degli azionisti ordinari.

Vantaggi delle azioni di risparmio

I principali vantaggi delle azioni di risparmio sono:

  • Rendimento maggiore rispetto alle azioni ordinarie: il diritto a un dividendo maggiorato rende le azioni di risparmio un investimento più redditizio rispetto alle azioni ordinarie.
  • Rischio minore rispetto alle azioni ordinarie: la mancanza del diritto di voto rende le azioni di risparmio un investimento meno rischioso rispetto alle azioni ordinarie.

Svantaggi delle azioni di risparmio

  • Mancanza del diritto di voto: la mancanza del diritto di voto rende le azioni di risparmio un investimento meno partecipativo rispetto alle azioni ordinarie.
  • Minor liquidità rispetto alle azioni ordinarie: le azioni di risparmio sono meno liquide delle azioni ordinarie, il che significa che può essere più difficile venderle sul mercato.

Azioni di risparmio in Italia

In Italia, le azioni di risparmio sono disciplinate dall'articolo 145 del Testo Unico della Finanza (TUF). Possono essere emesse solo da società quotate in mercati regolamentati, italiani ed europei.

Esempi di azioni di risparmio

Alcuni esempi di azioni di risparmio sono le seguenti:

  • ENI RISP
  • Telecom Italia RISP
  • Enel RISP
  • Intesa Sanpaolo RISP
  • UniCredit RISP

Impatto Sociale ed Economico

Le azioni in Borsa non influenzano solo gli investitori, ma hanno anche un impatto significativo sull'economia e la società nel loro complesso. Le aziende finanziate tramite azioni possono creare posti di lavoro, innovare e influenzare settori specifici.

Le azioni hanno un impatto significativo sia sul piano sociale che su quello economico, influenzando non solo gli investitori ma anche le società emittenti, l'economia nazionale e la società nel suo complesso. Ecco un'analisi dell'importante impatto sociale ed economico delle azioni:

Impatto Economico delle Azioni

1. Finanziamento delle Imprese

  • Investimenti di Capitale: Le aziende possono ottenere capitale per espandersi, innovare e creare nuovi prodotti o servizi emettendo azioni. Questo finanziamento aiuta le aziende a crescere e a generare occupazione.

2. Creazione di Posti di Lavoro

  • Generazione di Occupazione: Le società di successo hanno la capacità di creare nuovi posti di lavoro, contribuendo all'occupazione locale e nazionale.

3. Crescita Economica

  • Contributo alla Crescita Economica: Un mercato azionario dinamico e prospero può contribuire in modo significativo alla crescita economica di un paese, aumentando la produttività e stimolando l'investimento.

4. Dividendi agli Investitori

  • Reddito per gli Investitori: Gli investitori ricevono dividendi come parte degli utili delle società, il che può costituire una fonte di reddito e incentivare il risparmio e l'investimento.

Impatto Sociale delle Azioni

1. Investimenti Sostenibili

  • Sostenibilità: Gli investimenti sostenibili, che promuovono aziende con pratiche responsabili dal punto di vista sociale e ambientale, possono essere facilitati attraverso l'acquisto di azioni di società che adottano tali principi.

2. Corporate Social Responsibility (CSR)

  • Responsabilità Sociale delle Imprese: Le aziende quotate spesso adottano programmi di responsabilità sociale delle imprese (CSR) per contribuire alla comunità in cui operano. Questi programmi possono includere iniziative di beneficenza, programmi educativi e sforzi per ridurre l'impatto ambientale.

3. Partecipazione dei Dipendenti

  • Coinvolgimento dei Dipendenti: Gli incentivi basati su azioni possono motivare i dipendenti a contribuire al successo dell'azienda, promuovendo una cultura aziendale positiva e il coinvolgimento dei lavoratori.

4. Trasparenza e Responsabilità

  • Trasparenza Aziendale: Le aziende quotate sono soggette a rigorose regole di divulgazione e trasparenza, che contribuiscono a garantire che le loro operazioni siano aperte al pubblico e agli investitori.

5. Composizione del Consiglio

  • Diversità del Consiglio: Gli investitori sempre più esigono una maggiore diversità nei consigli di amministrazione delle società quotate, promuovendo una maggiore rappresentatività e inclusione nelle decisioni aziendali.

L'impatto sociale ed economico delle azioni è complesso e influenzato da numerosi fattori. Mentre le azioni possono offrire opportunità di investimento e finanziamento per le imprese, è fondamentale bilanciare gli interessi degli investitori con le responsabilità sociali e ambientali delle società emittenti. Gli investitori possono contribuire in modo significativo a guidare le aziende verso pratiche sostenibili e socialmente responsabili attraverso le loro decisioni di investimento.

Regolamentazione e Normative

Le azioni in Borsa sono soggette a una serie di normative e regolamentazioni per garantire la trasparenza e la tutela degli investitori. La regolamentazione e le normative relative alle azioniin Borsa sono fondamentali per garantire il corretto funzionamento dei mercati finanziari, proteggere gli investitori e promuovere la trasparenza e l'equità.

Queste regole e leggi sono stabilite da autorità di regolamentazione finanziaria e possono variare da paese a paese. Di seguito, sono elencati alcuni aspetti chiave della regolamentazione e delle normative delle azioni in Borsa:

  • Organismi di Regolamentazione: In molti paesi, ci sono organismi di regolamentazione finanziaria responsabili della supervisione e del controllo dei mercati finanziari. Ad esempio, negli Stati Uniti, la Securities and Exchange Commission (SEC) è l'agenzia federale incaricata di regolamentare i mercati finanziari, compresi quelli delle azioni in Borsa. In Europa, l'Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) svolge un ruolo simile.
  • Regolamentazione della Divulgazione: Le società quotate in Borsa sono tenute a fornire informazioni finanziarie e aziendali accurate e tempestive. Questa divulgazione può includere la presentazione di rapporti finanziari periodici, comunicazioni sugli eventi rilevanti e altre informazioni che possano influenzare il prezzo delle azioni.
  • Norme Antifrode e Anti manipolazione: Le leggi sulla regolamentazione delle azioni vietano l'uso di informazioni false o fuorvianti per influenzare i prezzi delle azioni. Inoltre, vi sono norme che impediscono la manipolazione dei mercati o il ricorso a pratiche fraudolente.
  • Requisiti di Listing: Le borse valori stabiliscono requisiti specifici che le società devono soddisfare per essere quotate. Questi requisiti possono riguardare la capitalizzazione di mercato, il flottante delle azioni, la solidità finanziaria e altri aspetti.
  • Requisiti di Governance Aziendale: Alcune normative richiedono alle società quotate di rispettare determinate norme di governance aziendale. Ciò può includere la composizione del consiglio di amministrazione, l'indipendenza dei direttori e altre pratiche di buona governance.
  • Protezione degli Investitori: Le leggi sulla regolamentazione delle azioni mirano a proteggere gli investitori minori o meno esperti. Ciò può includere la regolamentazione delle offerte pubbliche iniziali (IPO), l'obbligo di fornire documenti informativi agli investitori e la creazione di meccanismi di risoluzione delle controversie.
  • Scambio e Negoziazione: Le normative regolamentano anche il funzionamento delle borse valori, inclusi i regolamenti relativi alla negoziazione delle azioni. Ciò include le regole di esecuzione degli ordini, la prevenzione del front-running e altre pratiche sleali.
  • Norme Fiscali: Le azioni sono spesso soggette a norme fiscali specifiche, tra cui l'imposizione delle plusvalenze, l'imposta sul reddito da investimenti e altre disposizioni fiscali che possono variare in base al paese e alla giurisdizione.
  • Sorveglianza e Applicazione delle Norme: Le autorità di regolamentazione monitorano i mercati finanziari per individuare comportamenti illegali o irregolari e applicano le norme vigenti attraverso investigazioni e azioni legali quando necessario.

È importante che gli investitori, sia individuali che istituzionali, comprendano le regolamentazioni e le normative che governano il mercato azionario in cui intendono investire. Questo aiuta a proteggere i loro interessi e a garantire che abbiano accesso a informazioni accurate e trasparenti per prendere decisioni finanziarie informate.

I dividendi e i diritti degli azionisti

I dividendi rappresentano uno degli aspetti più tangibili e apprezzabili dell'investimento azionario, costituendo la materializzazione diretta dei profitti aziendali nella forma di pagamenti cash agli azionisti. Tuttavia, la politica dei dividendi di un'azienda riflette decisioni strategiche complesse che bilanciano le esigenze di remunerazione degli azionisti con le opportunità di reinvestimento per la crescita futura, creando dibattiti accesi tra teorici della finanza e practitioner del settore.

La teoria dei dividendi presenta diverse scuole di pensiero con implicazioni pratiche significative. La teoria dell'irrilevanza dei dividendi, sviluppata da Franco Modigliani e Merton Miller, sostiene che in mercati perfetti la politica dei dividendi non influenza il valore dell'azienda, poiché gli azionisti possono creare dividendi artificiali vendendo parte delle loro azioni o reinvestire i dividendi ricevuti. Tuttavia, questa teoria assume condizioni ideali raramente presenti nella realtà, dove tasse, costi di transazione e asimmetrie informative influenzano significativamente le preferenze degli investitori.

Al contrario, la teoria della preferenza per i dividendi, supportata da economisti come Myron Gordon, argomenta che gli investitori attribuiscano maggior valore ai dividendi correnti rispetto ai capital gain futuri a causa della loro certezza relativa. Questa preferenza si riflette nell'aforisma "un dividendo oggi vale più di due capital gain domani", riconoscendo che i dividendi forniscono un ritorno tangibile indipendentemente dalle fluttuazioni del prezzo azionario. Warren Buffett, paradossalmente, ha costruito la sua fortuna con Berkshire Hathaway seguendo una strategia opposta: non distribuire mai dividendi, reinvestendo tutti i profitti per crescita acquisitiva e organica.

La sostenibilità dei dividendi richiede un'analisi approfondita della capacità dell'azienda di generare flussi di cassa stabili e crescenti nel tempo. Il payout ratio, che misura la percentuale degli utili distribuita come dividendi, fornisce un primo indicatore di sostenibilità: ratios superiori al 100% indicano che l'azienda sta distribuendo più di quanto guadagni, una situazione insostenibile nel lungo termine. Tuttavia, analisi più sofisticate considerano il free cash flow payout ratio, che confronta i dividendi con i flussi di cassa liberi, fornendo una misura più accurata della sostenibilità economica dei pagamenti.

Le dividend aristocrats rappresentano un gruppo élite di società che hanno aumentato i propri dividendi consecutivamente per almeno 25 anni, dimostrando una combinazione eccezionale di stabilità operativa, disciplina finanziaria e crescita sostenibile. Negli Stati Uniti, società come Coca-Cola (59 anni consecutivi di aumenti), Johnson & Johnson (60 anni) e Procter & Gamble (66 anni) incarnano questa filosofia di creazione di valore attraverso dividendi crescenti. Questi titoli attraggono particolarmente investitori orientati al reddito e fondi pensione che necessitano di flussi di cassa prevedibili.

La politica dei dividendi varia significativamente tra settori e cicli economici. Utilities e REIT (Real Estate Investment Trusts) tipicamente offrono dividend yield elevati, spesso superiori al 4-6%, riflettendo la natura stabile e prevedibile dei loro flussi di cassa. Al contrario, società tecnologiche in crescita spesso non distribuiscono dividendi, preferendo reinvestire tutti i profitti in ricerca e sviluppo o acquisizioni. Apple rappresenta un caso interessante di evoluzione: dopo non aver distribuito dividendi per 17 anni, nel 2012 ha iniziato pagamenti trimestrali che sono cresciuti costantemente, riflettendo la maturazione del business e l'accumulo di cash superiore alle necessità operative.

I programmi di riacquisto di azioni proprie (share buyback) rappresentano un'alternativa moderna ai dividendi tradizionali, offrendo diversi vantaggi fiscali e strategici. Quando un'azienda riacquista le proprie azioni, riduce il numero di azioni in circolazione, aumentando matematicamente l'utile per azione e potenzialmente il prezzo azionario. Dal punto di vista fiscale, gli azionisti beneficiano di capital gain differiti fino alla vendita, spesso tassati più favorevolmente rispetto ai dividendi. Microsoft ha implementato aggressivi programmi di buyback, restituendo oltre 200 miliardi di dollari agli azionisti attraverso riacquisti tra il 2010 e il 2023.

I diritti di sottoscrizione rappresentano un aspetto spesso trascurato ma economicamente rilevante della proprietà azionaria. Quando un'azienda emette nuove azioni, gli azionisti esistenti hanno tipicamente il diritto di mantenere la propria percentuale di proprietà acquistando azioni aggiuntive a prezzo scontato. Questi diritti hanno valore economico intrinseco e possono essere negoziati separatamente durante il periodo di offerta. In Italia, molte società quotate utilizzano ancora questo meccanismo per raccogliere capitale, offrendo agli azionisti esistenti opportunità di investimento privilegiate.

Imposta sui dividendi delle azioni italiane

La tassazione dei dividendi presenta complessità significative che influenzano le decisioni di investimento. In Italia, i dividendi da azioni italiane ed europee sono soggetti a ritenuta del 26%, mentre dividendi da azioni extra-UE possono subire double taxation mitigata da convenzioni bilaterali. La differenza di trattamento fiscale tra dividendi e capital gain può influenzare significativamente i rendimenti netti, particolarmente per investitori in fasce fiscali elevate. Strategie come l'investimento in PIR (Piani Individuali di Risparmio) possono offrire vantaggi fiscali significativi per investitori a lungo termine.

Sui dividendi delle azioni italiane si paga un’imposta del 12,5%. Su quelli esteri c’è una doppia imposizione. Le azioni sono un prodotto rischioso, nel senso che il loro valore di mercato fluttua e non c’è certezza di incassare degli utili essendo legati all’andamento della società. Investire in Borsa comprando azioni, vuol dire rischiare che però può giovare al nostro piccolo portafoglio perché le azioni sono l’unico strumento di risparmio che può portare nel medio lungo periodo un buon guadagno sia sotto forma di crescita del capitale, che di dividendi incassati.

Bibliografia

  • Massimo Capuano, Investimenti azionari: Principi, strategie e tecniche operative, EGEA - Università Bocconi Editore
  • Stefano Caselli, Corporate Banking e Investment Banking, EGEA - Università Bocconi Editore
  • Claudio Demattè, Finanza d'impresa e mercati finanziari, Il Sole 24 Ore
  • Giuseppe Lusignani, Valutazione d'azienda e analisi degli investimenti, McGraw-Hill Education
  • Franco Modigliani, Finanza, mercati e investimenti, Il Mulino

FAQ: Azioni - Cosa sono e come funzionano

Qual è la differenza tra azioni al portatore e azioni nominative?

In Italia, tutte le azioni sono obbligatoriamente nominative dal 1998. Questo significa che il nome del proprietario è sempre registrato nei libri della società. Le azioni al portatore, dove il possessore fisico del titolo era considerato il proprietario, sono state abolite per ragioni di trasparenza fiscale e controllo dei mercati finanziari. La nominalità garantisce maggiore sicurezza e tracciabilità delle transazioni.

Come si determina il prezzo di un'azione appena quotata in borsa?

Il prezzo iniziale di un'azione in una IPO (Initial Public Offering) viene stabilito attraverso un processo di bookbuilding, dove gli investitori istituzionali manifestano il loro interesse a diversi livelli di prezzo. I sottoscrittori (investment bank) raccolgono queste indicazioni e determinano un prezzo che massimizzi la domanda mantenendo un equilibrio tra l'interesse degli investitori e le aspettative della società emittente.

Cosa succede alle mie azioni se la società viene acquisita?

In caso di acquisizione, gli azionisti ricevono solitamente un'offerta di acquisto delle loro azioni, che può essere in contanti, azioni della società acquirente, o una combinazione di entrambi. Il prezzo offerto include generalmente un premio rispetto al valore di mercato pre-acquisizione. Gli azionisti hanno il diritto di accettare o rifiutare l'offerta, anche se nel caso di acquisizioni ostili questo diritto può essere limitato.

È possibile perdere più denaro di quanto investito comprando azioni?

No, acquistando azioni direttamente la perdita massima è limitata al capitale investito. Le azioni non comportano obblighi di versamenti aggiuntivi. Tuttavia, se si utilizzano strumenti derivati o si investe con leva finanziaria, le perdite potrebbero superare l'investimento iniziale. Per questo è fondamentale comprendere sempre gli strumenti utilizzati prima di investire.

Come funziona la tassazione delle azioni ereditate?

Le azioni ereditate non sono soggette a imposta di successione se il valore complessivo dell'eredità non supera 1 milione di euro per ciascun beneficiario (coniuge e parenti in linea retta). Il valore di riferimento è quello al momento del decesso. Per le plusvalenze future, il costo di acquisto fiscalmente riconosciuto è il valore delle azioni al momento dell'eredità, non il prezzo originariamente pagato dal defunto.

Qual è il ruolo degli analisti finanziari nelle raccomandazioni sulle azioni?

Gli analisti finanziari studiano le società quotate e emettono raccomandazioni di investimento (buy, hold, sell) basate su modelli di valutazione complessi. Tuttavia, è importante sapere che spesso lavorano per banche d'investimento che potrebbero avere conflitti di interesse con le società analizzate. Le raccomandazioni dovrebbero essere considerate come uno dei tanti elementi nella decisione di investimento, non come consigli definitivi.

Come si comportano le azioni durante i periodi di alta inflazione?

Storicamente, le azioni hanno offerto una protezione migliore contro l'inflazione rispetto agli investimenti a reddito fisso nel lungo termine. Tuttavia, nel breve termine, l'inflazione elevata può penalizzare i titoli azionari perché aumenta i costi per le aziende e riduce il potere d'acquisto dei consumatori. Le società con forte potere di determinazione dei prezzi e modelli di business scalabili tendono a performare meglio in contesti inflazionistici.

Cosa significa quando un'azione va "ex-dividendo"?

Quando un'azione va ex-dividendo, il suo prezzo si riduce teoricamente dell'importo del dividendo distribuito. Questo accade perché chi acquista l'azione dopo la data ex-dividendo non ha diritto a ricevere il dividendo appena deliberato. È un aggiustamento tecnico automatico che riflette il fatto che la società ha distribuito parte del suo valore agli azionisti esistenti.

Come si valuta se una società ha troppi debiti per essere un investimento sicuro?

I principali indicatori sono il rapporto debito/patrimonio netto (debt-to-equity), la copertura degli interessi (quanto utile operativo serve per pagare gli interessi) e il rapporto debito netto/EBITDA. Generalmente, un rapporto debito/patrimonio superiore a 2:1 può essere considerato elevato, ma varia significativamente per settore. È cruciale confrontare queste ratio con i competitor del settore e valutare la stabilità dei flussi di cassa dell'azienda.

Perché alcune azioni hanno volumi di scambio molto bassi?

Le azioni con bassi volumi di scambio, dette "illiquide", possono avere questa caratteristica per diversi motivi: società di piccole dimensioni, flottante ridotto (poche azioni disponibili per la negoziazione), scarso interesse degli investitori, o settori di nicchia. L'illiquidità comporta spread denaro-lettera più ampi e maggiore difficoltà nell'entrare o uscire dalle posizioni senza influenzare significativamente il prezzo.