Vediamo di capire cos'è un ETF,come investire in ETF (Exchange Traded Fund). Gli ETFsono titoli che replicano gli indici di borsa, vengono negoziati in tempo reale come se fossero delle azioni e come le azioni danno anche dividendi.
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- Cos'è un ETF (Exchange-Traded Fund)
- Vantaggi degli ETF:
- Tipi di ETF:
- Come Funzionano ETF
- Vantaggi di Investire in ETF (Exchange-Traded Fund)
- Come investire in ETF
- Cosa sono gli ETF e come funzionano
- Vantaggi e svantaggi dell'investimento in ETF
- Come scegliere gli ETF giusti per il proprio portafoglio
- Strategie di investimento con gli ETF
- Aspetti fiscali e operativi
- Costo di gestione
- Cosa sono gli indici di borsa
- ETF azionari, obbligazionari e monetari
- ETF obbligazionari
- Tipi di ETF obbligazionari
- ETF azionari
- ETF Monetari
- Dividendi e Capital gain
- Bibliografia
- FAQ: Come investire in ETF
Gli Exchange-Traded Fund (ETF) sono diventati una scelta sempre più popolare tra gli investitori di tutto il mondo. Questi strumenti finanziari offrono un modo efficiente ed economico per investire in una vasta gamma di asset, dai mercati azionari agli obbligazionari, dalle materie prime alle valute. In questa introduzione, esploreremo in che modo gli ETF hanno trasformato il panorama degli investimenti e come gli investitori possono trarre vantaggio da questa innovativa forma di investimento.
Cos'è un ETF (Exchange-Traded Fund)
Un Exchange-Traded Fund (ETF), in italiano Fondo Negoziato in Borsa, è un tipo di fondo d'investimento che offre agli investitori la possibilità di acquistare e vendere quote di un portafoglio diversificato di asset finanziari, come azioni, obbligazioni, materie prime o altri strumenti, attraverso una borsa valori. Gli ETF sono progettati per replicare le performance di un indice di riferimento specifico o di un gruppo di asset sottostanti. Immagina un ETF come un grande contenitore che racchiude tanti piccoli pezzi di società diverse. Possedere una quota dell'ETF significa possedere una piccola parte di tutte le società (o obbligazioni) contenute al suo interno.
Vantaggi degli ETF:
- Diversificazione: Investendo in un singolo ETF ottieni subito diversificazione, riducendo il rischio complessivo del tuo investimento.
- Gestione passiva: La maggior parte degli ETF replica l'andamento di un indice, richiedendo una gestione passiva che si traduce in costi generalmente più bassi rispetto ad altri fondi.
- Flessibilità e trasparenza: Gli ETF vengono scambiati in borsa come le azioni, quindi puoi acquistarli e venderli facilmente durante l'arco della giornata. Inoltre, le informazioni sulle società detenute dall'ETF sono sempre pubbliche e facilmente accessibili.
Tipi di ETF:
Esistono ETF che replicano andamenti di indici azionari (come ETF sul FTSE MIB o sull'S&P 500), obbligazionari (ETF che investono in titoli di stato o corporate), oppure ETF tematici che si concentrano su settori specifici (come tecnologia o energie rinnovabili).
- Gli ETF, come qualsiasi investimento, comportano dei rischi. Il valore dell'ETF può variare nel tempo a seconda dell'andamento dei titoli sottostanti.
- È importante scegliere l'ETF giusto in base ai tuoi obiettivi di investimento e alla tua tolleranza al rischio.
Struttura degli ETF

La struttura degli ETF è basata su una serie di caratteristiche chiave:
- Portafoglio Diversificato: Un ETF possiede un portafoglio di asset diversificato, che può includere azioni di diverse società, obbligazioni di emittenti diversi o altri strumenti finanziari. Questo portafoglio è progettato per replicare l'andamento di un indice di mercato o un benchmark specifico.
- Quote Trattabili in Borsa: Le quote degli ETF sono trattate in borsa, proprio come le azioni. Gli investitori possono acquistare o vendere quote durante l'orario di negoziazione della borsa, consentendo loro di reagire rapidamente alle fluttuazioni di mercato.
- Prezzo in Tempo Reale: Il prezzo delle quote degli ETF viene aggiornato in tempo reale durante le sessioni di negoziazione di mercato, consentendo agli investitori di conoscere il valore esatto delle loro posizioni in qualsiasi momento.
- Obiettivo di Rendimento: Gli ETF sono progettati per replicare le performance di un indice o di un gruppo di asset sottostanti. L'obiettivo principale è offrire un rendimento simile a quello del benchmark di riferimento.
- Gestione Passiva: La gestione degli ETF è generalmente passiva. Gli amministratori cercano di replicare l'andamento del benchmark di riferimento piuttosto che selezionare attivamente asset specifici. Questo riduce i costi operativi e le commissioni associate agli ETF.
- Alta Liquidità: Gli ETF sono noti per la loro alta liquidità. Possono essere facilmente acquistati o venduti in qualsiasi momento durante le sessioni di mercato, grazie alla presenza di acquirenti e venditori sul mercato.
Come Funzionano ETF
Gli investitori interessati a un ETF acquistano quote dello stesso attraverso un intermediario finanziario, come un broker online. Le quote degli ETF sono negoziate in borsa come azioni ordinarie. Il valore di una quota di ETF è direttamente legato alle performance dell'indice o del portafoglio sottostante.
Gli ETF utilizzano meccanismi di creazione e rimborso per mantenere il loro valore in linea con l'indice di riferimento. Questo significa che, se l'ETF replica un indice azionario, le sue azioni possono essere create (emesse) o riscattate (cancellate) dalle società di gestione dell'ETF in risposta alla domanda degli investitori. Questo processo aiuta a mantenere il prezzo delle quote dell'ETF vicino al valore dell'indice sottostante.
In sintesi, un ETF è un veicolo d'investimento flessibile e diversificato che offre agli investitori l'opportunità di partecipare ai movimenti dei mercati finanziari in modo efficiente e trasparente. Grazie alla sua struttura e alla gestione passiva, gli ETF sono diventati uno strumento preferito per molti investitori.
Vantaggi di Investire in ETF (Exchange-Traded Fund)
Gli Exchange-Traded Fund (ETF) offrono numerosi vantaggi agli investitori, rendendoli una scelta sempre più popolare. Ecco alcuni dei principali vantaggi di investire in ETF:
1. Diversificazione del Portafoglio
Gli ETF rappresentano un paniere diversificato di asset finanziari, che possono includere azioni, obbligazioni, materie prime e altro ancora. Investendo in un singolo ETF, gli investitori ottengono automaticamente una diversificazione del portafoglio, riducendo il rischio legato alla concentrazione in un solo asset.
2. Liquidità Elevata
Gli ETF sono negoziati in borsa proprio come le azioni, il che significa che sono altamente liquidi. Gli investitori possono comprare o vendere quote di ETF durante le sessioni di negoziazione di mercato a prezzi in tempo reale. Questa liquidità offre flessibilità e accesso immediato ai mercati.
3. Trasparenza
Gli ETF forniscono una totale trasparenza. Gli investitori possono monitorare il valore delle loro quote in tempo reale e conoscere esattamente quali asset sono inclusi nell'ETF. Questa trasparenza aiuta gli investitori a prendere decisioni informate.
4. Costi Operativi Ridotti
La gestione degli ETF è generalmente passiva, il che significa che gli amministratori cercano di replicare le performance di un indice di riferimento senza selezionare attivamente gli asset. Questo approccio riduce i costi operativi e le commissioni, rendendo gli ETF economici rispetto a molti fondi comuni di investimento attivamente gestiti.
5. Diversi Obiettivi di Investimento
Esistono ETF disponibili per una vasta gamma di obiettivi di investimento, compresi settori specifici, regioni geografiche, stili di investimento (come value o growth), asset class (azioni, obbligazioni, materie prime) e molto altro. Questa diversità permette agli investitori di adattare facilmente il loro portafoglio alle loro esigenze e alle condizioni di mercato.
6. Accesso a Mercati Internazionali
Gli ETF offrono agli investitori accesso a mercati internazionali che potrebbero essere altrimenti difficili da raggiungere. Ciò consente una maggiore diversificazione geografica e l'opportunità di sfruttare opportunità di investimento globali.
7. Distribuzione dei Dividendi
Molti ETF distribuiscono dividendi regolarmente, offrendo agli investitori una fonte potenziale di reddito aggiuntivo. Questi dividendi possono essere particolarmente attraenti per coloro che cercano flussi di cassa periodici.
8. Opzioni di Trading Flessibili
Gli ETF offrono una varietà di opzioni di trading, tra cui ordini di stop loss, ordini di stop limit e ordini condizionati. Queste opzioni consentono agli investitori di implementare strategie di trading avanzate per gestire il rischio e ottimizzare i rendimenti.
In sintesi, gli ETF rappresentano un modo efficiente, economico e flessibile per investire nei mercati finanziari. La loro capacità di offrire diversificazione, liquidità, trasparenza e una vasta gamma di opzioni di investimento li rende una scelta attraente per gli investitori di tutti i livelli di esperienza.
Come investire in ETF
Gli Exchange Traded Fund rappresentano oggi uno degli strumenti finanziari più democratici e accessibili per costruire un portafoglio diversificato. Negli ultimi anni, il mercato europeo degli ETF ha registrato una crescita straordinaria, superando i 1.500 miliardi di euro di masse gestite nel 2024, con un incremento del 18% rispetto all'anno precedente secondo i dati di Borsa Italiana. Questa espansione riflette un cambiamento profondo nelle abitudini degli investitori, che sempre più spesso privilegiano la semplicità operativa e i costi contenuti rispetto ai tradizionali fondi comuni di investimento attivi.
La popolarità dei fondi indicizzati quotati deriva dalla loro capacità di combinare la flessibilità delle azioni con la diversificazione tipica dei fondi comuni. A differenza dei fondi tradizionali, questi strumenti vengono negoziati in tempo reale durante le ore di mercato, permettendo agli investitori di entrare e uscire dalle posizioni con la stessa agilità con cui comprerebbero un titolo azionario. Questa caratteristica, unita a commissioni di gestione che mediamente non superano lo 0,3% annuo in Europa, ha reso gli ETF particolarmente attraenti per gli investitori retail e per chi desidera implementare strategie di investimento passivo a lungo termine.
Le tendenze attuali mostrano una crescente sofisticazione del mercato, con l'emergere di prodotti sempre più specializzati. Accanto agli ETF tradizionali che replicano indici azionari o obbligazionari, si sono affermati strumenti tematici focalizzati su megatrend come la transizione energetica, l'intelligenza artificiale e l'invecchiamento demografico. Parallelamente, cresce l'interesse verso gli ETF ESG (Environmental, Social, Governance), che in Italia hanno raggiunto quote di mercato superiori al 25% dei nuovi flussi secondo Assogestioni. Questa evoluzione riflette una maggiore consapevolezza degli investitori verso criteri di sostenibilità e responsabilità sociale.
Guardando al futuro, gli esperti prevedono un'ulteriore espansione del mercato, trainata dall'innovazione tecnologica e dall'ingresso di nuove generazioni di investitori digitalmente nativi. Le piattaforme di trading online hanno abbattuto le barriere all'ingresso, permettendo di investire anche con capitali ridotti attraverso l'acquisto di frazioni di quote. Tuttavia, questa accessibilità porta con sé la necessità di una maggiore educazione finanziaria: comprendere le dinamiche di replica dell'indice, i costi nascosti e i rischi specifici diventa fondamentale per evitare scelte d'investimento inappropriate.
Cosa sono gli ETF e come funzionano
I fondi negoziati in borsa sono strumenti di investimento collettivo che combinano caratteristiche proprie sia delle azioni che dei fondi comuni. La loro struttura ibrida permette di acquistare con un'unica transazione un paniere diversificato di titoli, replicando la performance di un indice di riferimento (benchmark). Il meccanismo di funzionamento si basa su un sistema di creazione e rimborso di quote che coinvolge operatori specializzati chiamati Authorized Participants, i quali garantiscono che il prezzo di mercato dell'ETF rimanga allineato al valore netto degli asset sottostanti.
La replica dell'indice può avvenire attraverso due metodologie principali: fisica e sintetica. Nella replica fisica, il gestore acquista effettivamente tutti i titoli che compongono l'indice nella stessa proporzione, garantendo una corrispondenza diretta tra portafoglio dell'ETF e benchmark. Esistono varianti di replica fisica completa (tutti i titoli) e campionata (selezione rappresentativa), quest'ultima utilizzata quando l'indice contiene centinaia o migliaia di componenti. La replica sintetica, invece, utilizza contratti derivati (swap) con controparti finanziarie per ottenere la performance dell'indice, senza necessariamente possedere i titoli sottostanti.
Le principali categorie di ETF disponibili sul mercato includono:
- ETF azionari: replicano indici di borsa nazionali, regionali o globali, offrendo esposizione a specifici mercati geografici o settoriali
- ETF obbligazionari: investono in panieri di titoli di debito governativi o corporativi, con diverse scadenze e rating creditizi
- ETF settoriali: concentrano gli investimenti su comparti economici specifici come tecnologia, salute o energia
- ETF tematici: seguono tendenze trasversali come innovazione tecnologica, cambiamento climatico o invecchiamento popolazione
- ETF commodities: offrono esposizione a materie prime attraverso futures o certificati fisici
Un elemento distintivo rispetto ai fondi tradizionali riguarda la trasparenza del portafoglio: gli ETF pubblicano quotidianamente la composizione completa delle loro partecipazioni, permettendo agli investitori di sapere esattamente cosa possiedono. Questa caratteristica, combinata con la negoziazione continua durante gli orari di borsa, fornisce un livello di controllo superiore rispetto ai fondi comuni, che vengono valorizzati solo a fine giornata e richiedono tempi di esecuzione più lunghi per sottoscrizioni e rimborsi.
Vantaggi e svantaggi dell'investimento in ETF
I punti di forza di questi strumenti finanziari sono molteplici e hanno contribuito alla loro diffusione capillare. Il vantaggio economico rappresenta probabilmente l'aspetto più evidente: mentre un fondo attivo tradizionale applica commissioni di gestione che mediamente si aggirano intorno all'1,5-2% annuo, gli ETF su indici ampi mantengono costi inferiori allo 0,25%, con alcuni prodotti che scendono sotto lo 0,10% per indici molto liquidi. Questa differenza, apparentemente modesta, genera nel lungo periodo impatti significativi sul capitale accumulato attraverso l'effetto della composizione.
La diversificazione immediata costituisce un altro beneficio rilevante, particolarmente prezioso per gli investitori con capitali limitati. Con un investimento di poche centinaia di euro è possibile ottenere esposizione a centinaia o migliaia di società, un livello di diversificazione che richiederebbe decine di migliaia di euro se costruito attraverso l'acquisto diretto di singole azioni. Un ETF sull'indice MSCI World, ad esempio, fornisce accesso a circa 1.500 aziende distribuite in 23 paesi sviluppati, coprendo l'85% della capitalizzazione dei mercati globali.
L'efficienza fiscale rappresenta un aspetto spesso sottovalutato ma rilevante nel contesto italiano. Gli ETF armonizzati (UCITS), quelli più comunemente negoziati sulle borse europee, beneficiano di un regime fiscale vantaggioso che prevede l'applicazione di un'aliquota del 26% sulle plusvalenze realizzate, con possibilità di compensazione tra minusvalenze e plusvalenze. Inoltre, a differenza dei fondi comuni che distribuiscono dividendi lordi, molti ETF ad accumulazione reinvestono automaticamente i proventi, posticipando la tassazione al momento della vendita.
Tuttavia, esistono anche limitazioni significative da considerare. Il principale svantaggio deriva proprio dalla natura passiva della gestione: un ETF replicherà fedelmente l'indice di riferimento, inclusi i ribassi durante le fasi di mercato negativo. Non esiste alcun gestore che possa decidere di aumentare la liquidità o modificare l'allocazione in risposta a segnali di deterioramento del contesto economico. Questa caratteristica implica che l'investitore deve possedere la disciplina e la prospettiva temporale necessarie per attraversare le inevitabili fasi di volatilità senza cedere a decisioni emotive.
Un altro elemento critico riguarda il tracking error, ovvero lo scostamento tra la performance dell'ETF e quella dell'indice replicato. Fattori come commissioni di gestione, costi di negoziazione dei titoli sottostanti, gestione dei dividendi e inefficienze nella replica possono generare una sottoperformance rispetto al benchmark. Sebbene questo scarto sia generalmente contenuto (0,1-0,5% annuo per ETF ben gestiti), diventa più significativo su orizzonti temporali estesi o per indici complessi da replicare.
Gli aspetti da valutare criticamente includono:
- Liquidità: ETF su mercati di nicchia o asset poco negoziati possono presentare spread denaro-lettera elevati, aumentando i costi impliciti di transazione
- Rischio di controparte: particolarmente rilevante per ETF a replica sintetica, dove l'esposizione dipende dalla solidità della controparte dello swap
- Complessità di alcuni prodotti: ETF con leva finanziaria o inversi richiedono comprensione approfondita dei meccanismi e sono inadatti per investimenti di lungo periodo
- Rischio valutario: investimenti in mercati esteri espongono a oscillazioni dei tassi di cambio, salvo utilizzo di ETF con copertura valutaria (hedged)
Come scegliere gli ETF giusti per il proprio portafoglio
La selezione degli strumenti appropriati richiede un processo strutturato che parte dall'analisi del profilo di rischio personale e degli obiettivi finanziari. Un investitore giovane con orizzonte temporale superiore ai 20 anni e tolleranza alla volatilità elevata potrà costruire un portafoglio con prevalenza azionaria, mentre chi si avvicina alla pensione dovrà bilanciare l'esposizione con componenti obbligazionarie più stabili. La regola empirica tradizionale suggeriva di mantenere una percentuale obbligazionaria pari all'età dell'investitore, ma l'allungamento della vita media e i rendimenti storicamente bassi dei bond hanno portato molti consulenti a rivedere questa formula verso allocazioni più aggressive.
Il criterio dimensionale rappresenta un parametro fondamentale: il patrimonio gestito (Assets Under Management - AUM) fornisce indicazioni sulla stabilità e liquidità del fondo. ETF con masse inferiori a 100 milioni di euro presentano rischi di chiusura anticipata, evento che costringe gli investitori a liquidare le posizioni in momenti potenzialmente sfavorevoli. La soglia minima consigliata si colloca intorno ai 200-300 milioni per ETF su indici mainstream, mentre per strategie specialistiche possono essere accettabili dimensioni inferiori se supportate da emittenti solidi.
L'analisi dei costi complessivi deve andare oltre la semplice commissione di gestione annua (TER - Total Expense Ratio). Occorre considerare lo spread bid-ask medio, che rappresenta la differenza tra prezzo di acquisto e vendita e costituisce un costo implicito ogni volta che si negozia. ETF molto liquidi su indici ampi come S&P 500 o EuroStoxx 50 presentano spread inferiori allo 0,05%, mentre su mercati emergenti o settori specialistici possono superare lo 0,3%. La somma di TER e spread bid-ask fornisce una stima più realistica del costo effettivo di possesso.
Elementi tecnici da verificare nella scheda prodotto:
- Metodologia di replica: fisica preferibile per trasparenza, sintetica può offrire vantaggi su indici complessi
- Politica dei dividendi: accumulation (reinveste automaticamente) vs distribution (distribuisce periodicamente)
- Valuta di denominazione: può differire dalla valuta degli asset sottostanti
- Domicilio fiscale: ETF domiciliati in Irlanda o Lussemburgo offrono vantaggi fiscali sui dividendi esteri
- ISIN e ticker: codici identificativi necessari per l'acquisto tramite piattaforme di trading
La diversificazione geografica e settoriale costituisce il fondamento di una strategia efficace. Un approccio bilanciato potrebbe prevedere un core portfolio basato su ETF ad ampia capitalizzazione (70-80% del capitale) che include esposizione globale o multi-regionale, integrato da componenti satelliti (20-30%) per catturare opportunità specifiche in mercati emergenti, settori in crescita o asset alternativi. Questa struttura core-satellite combina stabilità e potenziale di rendimento superiore, mantenendo la complessità gestionale sotto controllo.
Strategie di investimento con gli ETF
L'approccio del piano di accumulo (PAC) rappresenta la strategia più efficace per investitori che desiderano costruire gradualmente il proprio capitale, particolarmente indicata per chi si avvicina per la prima volta a questi strumenti. Il meccanismo prevede l'investimento di somme fisse a intervalli regolari (mensili o trimestrali), indipendentemente dalle condizioni di mercato. Questa tecnica, nota come dollar cost averaging, permette di mediare il prezzo di carico nel tempo, acquistando più quote quando i prezzi sono bassi e meno quando sono alti, riducendo l'impatto della volatilità e neutralizzando il rischio di market timing.
Dati italiani mostrano che investitori che hanno mantenuto PAC su ETF azionari globali per periodi decennali hanno ottenuto rendimenti medi annui composti superiori al 7%, nonostante attraversando crisi come quella del 2008 e il crollo pandemico del 2020. La chiave del successo risiede nella disciplina di esecuzione: continuare ad investire anche durante le fasi ribassiste, quando l'istinto suggerirebbe di interrompere, permette di accumulare quote a prezzi scontati che generano i rendimenti più significativi nelle successive fasi di recupero.
La strategia buy and hold a lungo termine si basa sulla convinzione che i mercati azionari tendano a crescere nel tempo, premiando chi mantiene l'investimento attraverso cicli economici completi. Questa filosofia, supportata da decenni di evidenza empirica, richiede orizzonte temporale superiore ai 10-15 anni e capacità di resistere psicologicamente a drawdown temporanei anche superiori al 30-40%. L'allocazione in ETF su indici ampi e diversificati come MSCI All Country World Index fornisce esposizione equilibrata a migliaia di società globali, catturando la crescita economica mondiale con costi minimi.
Per investitori più esperti, esistono tecniche avanzate di ottimizzazione:
- Ribilanciamento periodico: ripristinare l'allocazione target (es. 60% azioni / 40% obbligazioni) vendendo asset che hanno sovraperformato e acquistando quelli rimasti indietro
- Tax loss harvesting: realizzare perdite fiscali su posizioni negative per compensare plusvalenze, mantenendo esposizione tramite ETF similari
- Tilt fattoriale: sovrappesare fattori come value, quality o momentum attraverso smart beta ETF per catturare premi di rischio specifici
- Copertura valutaria dinamica: gestire l'esposizione al cambio basandosi su valutazioni relative delle divise
Il confronto tra gestione attiva e passiva rivela dinamiche interessanti. Studi accademici dimostrano che oltre l'80% dei fondi attivi sottoperforma l'indice di riferimento su orizzonti quinquennali, principalmente a causa dei costi elevati che erodono i rendimenti. Tuttavia, esistono nicchie di mercato come small cap, mercati emergenti o obbligazioni corporate dove gestori competenti possono generare alpha consistente. La soluzione ottimale per molti investitori prevede un nucleo passivo a basso costo integrato da posizioni attive selettive in aree meno efficienti.
Aspetti fiscali e operativi
Il regime tributario italiano applicabile a questi strumenti finanziari prevede un'imposta sostitutiva del 26% su plusvalenze e proventi, allineata al trattamento delle azioni e della maggior parte degli strumenti finanziari. Fanno eccezione i titoli di Stato italiani ed equiparati, tassati al 12,5%, distinzione che si riflette anche nella tassazione di ETF obbligazionari: quelli che investono prevalentemente in titoli governativi italiani beneficiano della tassazione agevolata proporzionalmente alla quota di portafoglio qualificata.
La compensazione fiscale tra minusvalenze e plusvalenze rappresenta un vantaggio significativo, permettendo di utilizzare perdite realizzate per ridurre il carico fiscale su guadagni futuri. Le minusvalenze possono essere riportate per quattro anni solari successivi a quello di realizzo. Questa caratteristica rende strategico il monitoraggio del proprio saldo fiscale, particolarmente in presenza di portafogli diversificati che includono sia posizioni in guadagno che in perdita. Le piattaforme di trading con regime amministrato gestiscono automaticamente questi calcoli, semplificando gli adempimenti.
Gli ETF ad accumulo (accumulation) presentano vantaggi fiscali rispetto a quelli a distribuzione (distribution) nel contesto italiano. Mentre gli ETF distribution distribuiscono periodicamente i dividendi incassati, soggetti a tassazione immediata, gli ETF accumulation reinvestono automaticamente i proventi all'interno del fondo, posticipando la tassazione al momento della vendita delle quote. Questo differimento temporale genera un beneficio fiscale attraverso l'effetto composizione, permettendo ai dividendi di generare rendimenti addizionali prima di essere tassati.
Considerazioni operative per l'acquisto e gestione:
- Scelta del broker: confrontare commissioni di negoziazione, disponibilità di ETF, qualità della piattaforma e servizi accessori
- Regime fiscale: amministrato (broker gestisce tassazione) vs dichiarativo (investitore dichiara in autonomia)
- Orari di negoziazione: gli ETF si acquistano durante orari di borsa, vantaggioso verificare liquidità nelle ore centrali
- Ordini limit vs market: preferire ordini limit per controllare il prezzo di esecuzione, specialmente su ETF meno liquidi
- Monitoraggio periodico: rivedere almeno annualmente l'allocazione e le performance rispetto agli obiettivi
Il costo opportunità della liquidità rappresenta un elemento spesso trascurato. Mantenere somme significative in attesa del "momento giusto" comporta rinuncia ai rendimenti che il capitale investito avrebbe generato. Analisi storiche dimostrano che il tempo trascorso nel mercato (time in the market) risulta più determinante della capacità di identificare punti ottimali di ingresso (timing the market). Per investimenti a lungo termine, anticipare l'investimento tende statisticamente a produrre risultati superiori rispetto all'attesa di ribassi che potrebbero non materializzarsi o essere seguiti da recuperi immediati.
Investire in ETF è relativamente semplice e può essere fatto seguendo alcuni passaggi chiave. Ecco una guida su come investire in ETF:
1. Definire gli Obiettivi di Investimento
Prima di iniziare a investire in ETF, è importante definire chiaramente i tuoi obiettivi di investimento. Chiediti cosa vuoi ottenere dal tuo investimento: stai cercando crescita a lungo termine, reddito periodico, o vuoi semplicemente diversificare il tuo portafoglio? La scelta dell'ETF giusto dipenderà dai tuoi obiettivi.
2. Ricerca degli ETF
Una volta che hai chiaro il tuo obiettivo, inizia a cercare gli ETF che si allineano con la tua strategia. Esistono migliaia di ETF disponibili, ognuno con obiettivi e asset sottostanti diversi. Puoi utilizzare siti web finanziari, piattaforme di brokeraggio online o servizi di analisi per trovare ETF adatti alle tue esigenze.
3. Aprire un Conto di Brokeraggio
Per investire in ETF, dovrai aprire un conto di brokeraggio presso una società di intermediazione finanziaria. Assicurati di scegliere un broker che offra accesso a una vasta gamma di ETF e che abbia commissioni di negoziazione competitive.
4. Finanziare il Tuo Conto
Una volta aperto il conto di brokeraggio, dovrai finanziarlo trasferendo fondi o depositando denaro. Assicurati di avere fondi sufficienti per coprire gli investimenti che desideri effettuare.
5. Pianificare il Tuo Investimento
Prima di effettuare un investimento in ETF, pianifica la tua strategia. Decidi quanto denaro vuoi investire in un determinato ETF e come intendi gestire il tuo portafoglio nel tempo. Puoi anche stabilire obiettivi di prezzo o determinare quando vuoi prendere profitto o tagliare le perdite.
6. Eseguire un Ordine
Una volta che il tuo conto è finanziato e hai pianificato la tua strategia, puoi eseguire un ordine per acquistare quote dell'ETF desiderato. Puoi farlo attraverso la piattaforma di brokeraggio online. Assicurati di inserire le informazioni corrette e l'importo desiderato prima di confermare l'ordine.
7. Monitorare il Tuo Investimento
Dopo aver investito in un ETF, è importante monitorare regolarmente le performance del tuo investimento. Utilizza strumenti di analisi e grafici per seguire l'andamento dell'ETF e assicurati che si allinei con i tuoi obiettivi.
8. Gestire il Tuo Portafoglio
A seconda delle condizioni di mercato e dei cambiamenti nei tuoi obiettivi di investimento, potresti dover apportare modifiche al tuo portafoglio ETF. Questo potrebbe includere l'acquisto o la vendita di quote, l'aggiunta di nuovi ETF o la revisione delle tue strategie.
Rischi e Considerazioni
Ricorda che investire comporta rischi, e è importante fare la dovuta riflessione nella ricerca degli ETF e nella pianificazione della tua strategia. Inoltre, consulta sempre un consulente finanziario professionale prima di prendere decisioni di investimento significative, specialmente se sei nuovo nel mondo degli investimenti in ETF.
Commissioni e Spese associate agli ETF
Le commissioni e le spese associate agli ETF possono influenzare il rendimento dell'investimento. Gli ETF sono caratterizzati da costi contenuti rispetto ai fondi comuni di investimento a gestione attiva. I costi degli ETF si dividono in due categorie: commissioni di negoziazione e commissioni di gestione.
Commissioni di negoziazione
Le commissioni di negoziazione sono le spese che si pagano per acquistare o vendere un ETF. Queste commissioni sono determinate dal broker o dalla piattaforma di negoziazione utilizzata.
In genere, le commissioni di negoziazione per gli ETF sono inferiori alle commissioni di negoziazione per le azioni. Tuttavia, è importante confrontare i costi di diversi broker o piattaforme prima di scegliere dove investire in ETF.
Commissioni di gestione
Le commissioni di gestione sono le spese che si pagano per gestire un ETF. Queste commissioni sono determinate dal gestore dell'ETF e sono utilizzate per pagare i costi di gestione, come la ricerca, l'esecuzione degli ordini e la custodia dei titoli. Le commissioni di gestione degli ETF sono generalmente inferiori alle commissioni di gestione dei fondi comuni di investimento a gestione attiva. Tuttavia, è importante confrontare i costi di diversi ETF prima di scegliere in quale investire. In generale, gli ETF con commissioni di gestione inferiori sono preferibili a quelli con commissioni di gestione più elevate. Questo perché le commissioni di gestione possono avere un impatto significativo sul rendimento nel lungo periodo.
Costo di gestione
Il costo di gestione degli ETF è contenuto: si limita alle spese di acquisto o di vendita dei titoli (di norma lo 0,7% in banca e lo 0,19% via internet), mentre le spese di gestione sono inferiori a quelle dei fondi tradizionali.
Gli ETF sono commercializzati in Italia dal 2002, si acquistano in banca e possono essere facilmente rivenduti. Il guadagno è rappresentato dalla differenza di valore tra il prezzo diacquisto e quello dell’eventuale rivendita e dai dividendi incassati periodicamente. La maggioranza di questi titoli non ha scadenza, quindi si presta ad un investimento di lunga durata.
Consentono facilmente e con minore rischio un investimento anche nelle Borse estere, Alcune delle quali sono particolarmente interessanti. Ad esempio, acquistare direttamente delle azioni di società cinesi sarebbe molto pericoloso, mentre un ETF specializzato sui mercati finanziari cinesi o dell’estremo oriente consente un investimento meno traumatico perché l’indice ammortizzata facilmente le perdite e i guadagni borsistici delle varie società che compongono il listino.
Suggerimenti per ridurre i costi degli ETF
- Investire in ETF con commissioni di gestione basse.
- Confrontare i costi di diversi broker o piattaforme di negoziazione prima di scegliere dove investire in ETF.
- Evitare di effettuare operazioni frequenti con gli ETF, in quanto ciò può comportare costi aggiuntivi.
Dentro gli ETF ci sono infatti gli stessi titoli che compongono un indice di borsa o un suo segmento specializzato: il portafoglio titoli è gestito da un intermediario finanziario che funge anche da emittente. Il loro valore quindi varia con il variare dell’indice borsistico, se una Borsa sale l’ETF corrispondente vale di più, se la Borsa scende ETF vale di meno.
Cosa sono gli indici di borsa
Ma cosa sono gli indici di borsa da cui dipendono le variazioni di valore degli ETF? Gli indici di borsa possono essere paragonati ad un termometro che misura minuto per minuto l’andamento delle quotazioni nelle varie piazze finanziarie. Guardando l’indice di borsa il risparmiatore può rendersi conto della tendenza del momento e decidere se sia il caso di acquistare o di vendere un titolo, verificando ovviamente che tale tendenza riguardi anche quelli cui è interessato.

In generale è utile per verificare il valore del proprio investimento e quindi il guadagno o la perdita rispetto al momento dell’acquisto. L’indice infatti fotografa la situazione registrando il rialzo o il ribasso medio delle quotazioni di tutti i titoli della Borsa di riferimento, una situazione che è in continua evoluzione perché i prezzi variano di continuo.
L’indice di borsa rappresenta la media ponderata del valore in un determinato momento di tutti i titoli quotati. La base di partenza per il calcolo è la capitalizzazione complessiva dei titoli che si ottiene moltiplicando il prezzo di mercato per il numero delle azioni in circolazione. Sommando le capitalizzazioni di tutte le società quotate si ha il valore iniziale su cui calcolare le variazioni.
Gli indici vengono emessi da società finanziarie private, Banche o dalle stesse Borse. Pur prendendo tutti come riferimento l’andamento delle quotazioni cambia la composizione. Ci sono indici ad esempio che prendono in considerazione solo le società a più elevata capitalizzazione oppure tutte le azioni ai prezzi ufficiali (indice FTSE Mib All Shares della Borsa di Milano), oppure 300 grandi società europee (indice Dj Euro Stoxx), oppure le azioni di piccole medie imprese (FTSE Small cap della Borsa di Milano).
Gli indici più diffusi a livello mondiale sono oltre 20. Ecco perché quando ci viene offerta un’obbligazione strutturata il cui rendimento dipende dagli indici di borsa occorre informarsi su quello che tale indice contiene.
ETF azionari, obbligazionari e monetari
Attualmente alla Borsa di Milano vengono quotati oltre 360 ETF che possono essere:
- Azionari
- Obbligazionari
- Monetari
In momenti di crisi e quando il costo del denaro è basso, scendono i rendimenti degli ETF azionari e salgono quelli degli ETF obbligazionari. Sono da preferire quelli azionari, i più interessanti dal punto di vista di rendimento sul medio lungo periodo, anche perché consentono di operare in Borsa a piccole dosi.
Il rischio dipende dagli indici presi come riferimento, ad esempio non sono consigliabili quelli che clonano gli indici di Borsa di Shanghai e della Borsa Indiana perché si tratta di mercati molto volatili, cioè poco stabili. Più tranquilli sono quelli che riguardano le Borse Europee, a cominciare dal Lyxor Etf FTSE/Mib che riguarda le azioni quotate a Milano.
Ma considerando il fatto che si tratta di un investimento da dimenticare (nel senso che il guadagno in Borsa si realizza sui tempi lunghi), si potrebbe pure investire anche qualche centinaio di euro in ETF che replicano gli indici della borsa di Hong Kong o quella Brasiliana che in un anno è aumentato quasi del 70%. L’ETF può essere un modo semplice per cominciare a diversificare il portafoglio dei propri risparmi.
Chi intende investire in ETF sappia che non è un investimento a breve, ma di medio/lungo periodo. Per fare un esempio, se per ipotesi 24 anni fa avesse investito 1 milione di vecchie lire in ETF indicizzato alla Borsa di Milano, oggi avremmo totalizzato un incremento di valore al netto delle imposte, di circa il 1300%, mentre se avessimo sottoscritto un fondo azionario l’incremento sarebbe stato meno della metà.
Le banche però, sono piuttosto restie ad assecondare le richieste di acquisto di ETF da parte dei risparmiatori opponendo varie scuse in quanto, ci guadagnano di meno con le commissioni (per questo motivo preferiscono vendere fondi comuni tradizionali, Gpf oppure prodotti che riguardano la stessa banca). Chi è veramente intenzionato ad acquistarli, deve insistere.
ETF obbligazionari
Gli ETF obbligazionari (Exchange Traded Funds) sono un tipo di fondo d'investimento che replica un indice obbligazionario. In parole semplici, investono in un paniere di obbligazioni, offrendo agli investitori un modo semplice e diversificato per accedere al mercato obbligazionario.
Perché investire in ETF obbligazionari?
Esistono diversi motivi per cui gli investitori potrebbero scegliere di includere gli ETF obbligazionari nei loro portafogli:
- Diversificazione: Gli ETF obbligazionari offrono un modo semplice per diversificare il portafoglio, riducendo il rischio complessivo. Le obbligazioni tendono ad avere una correlazione negativa con le azioni, il che significa che in genere si comportano in modo opposto. Di conseguenza, l'aggiunta di ETF obbligazionari a un portafoglio azionario può aiutare a ridurre la volatilità e migliorare il rendimento aggiustato per il rischio.
- Reddito: Le obbligazioni pagano un reddito fisso sotto forma di cedole, che può essere una fonte di reddito stabile per gli investitori.
- Protezione dall'inflazione: Alcune obbligazioni, come quelle indicizzate all'inflazione (TIPS), possono aiutare a proteggere il portafoglio dall'inflazione.
- Costi bassi: Gli ETF obbligazionari tendono ad avere costi di gestione inferiori rispetto ad altri tipi di fondi d'investimento, come i fondi comuni di investimento.
Tipi di ETF obbligazionari
Esistono diversi tipi di ETF obbligazionari, che possono essere classificati in base a diversi criteri:
- Tipo di obbligazione: ETF governativi, ETF corporate, ETF high yield, ecc.
- Regione: ETF globali, ETF europei, ETF USA, ecc.
- Durata: ETF a breve termine, ETF a medio termine, ETF a lungo termine.
Come scegliere un ETF obbligazionario
Quando si sceglie un ETF obbligazionario, è importante considerare diversi fattori, tra cui:
- I propri obiettivi di investimento: Qual è il tuo orizzonte temporale? Qual è il tuo livello di rischio?
- Il tipo di obbligazioni in cui desideri investire: Preferisci obbligazioni governative o corporate? Obbligazioni a breve o lungo termine?
- I costi dell'ETF: Confronta i costi di gestione di diversi ETF prima di prendere una decisione.
Conclusione
Gli ETF obbligazionari possono essere un ottimo modo per diversificare il portafoglio, generare reddito e proteggersi dall'inflazione. Tuttavia, è importante scegliere l'ETF giusto in base alle proprie esigenze e obiettivi di investimento.
ETF azionari
Gli ETF azionari (Exchange Traded Funds) sono un tipo di fondo d'investimento che replica un indice azionario. In parole semplici, investono in un paniere di azioni, offrendo agli investitori un modo semplice e diversificato per accedere al mercato azionario.
Perché investire in ETF azionari?
Esistono diversi motivi per cui gli investitori potrebbero scegliere di includere gli ETF azionari nei loro portafogli:
- Diversificazione: Gli ETF azionari offrono un modo semplice per diversificare il portafoglio, riducendo il rischio complessivo. Investendo in un paniere di azioni, gli investitori non sono esposti al rischio di un'unica azienda o settore.
- Rendimenti: Le azioni hanno il potenziale di generare rendimenti più elevati rispetto ad altre classi di attività, come le obbligazioni.
- Accesso a mercati globali: Gli ETF azionari offrono agli investitori la possibilità di investire in mercati azionari di tutto il mondo, cosa che sarebbe difficile da fare da soli.
- Costi bassi: Gli ETF azionari tendono ad avere costi di gestione inferiori rispetto ad altri tipi di fondi d'investimento, come i fondi comuni di investimento.
Tipi di ETF azionari
Esistono diversi tipi di ETF azionari, che possono essere classificati in base a diversi criteri:
- Regione: ETF globali, ETF europei, ETF USA, ETF emergenti, ecc.
- Settore: ETF tecnologici, ETF finanziari, ETF energetici, ETF industriali, ecc.
- Stile di investimento: ETF value, ETF growth, ETF a dividendo, ecc.
Come scegliere un ETF azionario
Quando si sceglie un ETF azionario, è importante considerare diversi fattori, tra cui:
- I propri obiettivi di investimento: Qual è il tuo orizzonte temporale? Qual è il tuo livello di rischio?
- Il tipo di azioni in cui desideri investire: Preferisci azioni globali o di un solo paese? Azioni di grandi o piccole capitalizzazioni?
- I costi dell'ETF: Confronta i costi di gestione di diversi ETF prima di prendere una decisione.
ETF Monetari
Gli ETF monetari (Exchange Traded Funds) sono un tipo di fondo d'investimento che replica un indice monetario. In parole semplici, investono in un paniere di titoli del mercato monetario a breve termine, come obbligazioni a breve scadenza e titoli di stato.
Perché investire in ETF monetari?
Esistono diversi motivi per cui gli investitori potrebbero scegliere di includere gli ETF monetari nei loro portafogli:
- Sicurezza: Gli ETF monetari investono in titoli a basso rischio, il che li rende un'opzione relativamente sicura per gli investitori.
- Liquidità: Gli ETF monetari sono molto liquidi, il che significa che possono essere facilmente convertiti in denaro contante.
- Stabilità: Gli ETF monetari tendono ad avere una volatilità inferiore rispetto ad altri tipi di investimenti, come le azioni.
- Reddito: Gli ETF monetari pagano un reddito sotto forma di interessi, che può essere una fonte di reddito stabile per gli investitori.
- Protezione dall'inflazione: Alcune obbligazioni a breve termine, come quelle indicizzate all'inflazione (TIPS), possono aiutare a proteggere il portafoglio dall'inflazione.
Tipi di ETF monetari
Esistono diversi tipi di ETF monetari, che possono essere classificati in base a diversi criteri:
- Tipo di titolo: ETF di titoli di stato, ETF di obbligazioni corporate, ETF di commercial paper, ecc.
- Regione: ETF globali, ETF europei, ETF USA, ecc.
- Durata: ETF a breve termine (fino a 1 anno), ETF a medio termine (1-3 anni), ETF a lungo termine (oltre 3 anni).
Come scegliere un ETF monetario
Quando si sceglie un ETF monetario, è importante considerare diversi fattori, tra cui:
- I propri obiettivi di investimento: Qual è il tuo orizzonte temporale? Qual è il tuo livello di rischio?
- Il tipo di titoli in cui desideri investire: Preferisci titoli di stato o corporate? Titoli a breve o lungo termine?
- I costi dell'ETF: Confronta i costi di gestione di diversi ETF prima di prendere una decisione.
Dividendi e Capital gain
Per quanto riguarda il Fisco, i dividendi e capital gain degli ETF americani sono soggetti a tassazione progressiva e quindi ad aliquota Irpef è piena.
L'investimento in fondi quotati rappresenta un'opportunità concreta per chiunque desideri partecipare alla crescita dei mercati finanziari con un approccio razionale e disciplinato. La chiave del successo non risiede nella ricerca del prodotto perfetto o del timing ideale, ma nella costruzione di un piano coerente con i propri obiettivi, nella diversificazione intelligente e nella pazienza di mantenere la rotta attraverso le inevitabili turbolenze dei mercati. Approfondire la conoscenza di questi strumenti, comprenderne meccanismi e sfumature, permette di prendere decisioni più consapevoli e di costruire gradualmente quella competenza finanziaria che rappresenta uno degli investimenti più preziosi per il proprio futuro.
Bibliografia
- Benjamin Graham - "The Intelligent Investor: The Definitive Book on Value Investing"
- Burton G. Malkiel - "A Random Walk Down Wall Street: The Time-Tested Strategy for Successful Investing"
- John C. Bogle - "The Little Book of Common Sense Investing: The Only Way to Guarantee Your Fair Share of Stock Market Returns"
- Larry E. Swedroe e Kevin Grogan - "Reducing the Risk of Black Swans: Using the Science of Investing to Capture Returns with Less Volatility"
- Rick Ferri - "All About Asset Allocation: The Easy Way to Get Started"
FAQ: Come investire in ETF
Qual è la differenza principale tra ETF e fondi comuni di investimento tradizionali?
La distinzione fondamentale risiede nella struttura di negoziazione e nella filosofia di gestione. Gli ETF vengono scambiati in borsa come normali azioni durante tutto l'arco della giornata di mercato, con prezzi che variano continuamente in base alla domanda e offerta, permettendo agli investitori di entrare o uscire dalla posizione in qualsiasi momento agli orari di negoziazione. I fondi comuni tradizionali, invece, vengono valorizzati una sola volta al giorno dopo la chiusura dei mercati e le operazioni di sottoscrizione o rimborso vengono eseguite al NAV (Net Asset Value) di fine giornata. Dal punto di vista gestionale, la maggioranza degli ETF adotta strategie passive replicando indici, mentre i fondi tradizionali sono prevalentemente a gestione attiva, con manager che selezionano titoli cercando di battere il benchmark. Questa differenza si traduce in strutture di costo profondamente diverse: gli ETF mantengono commissioni medie significativamente inferiori, generalmente sotto lo 0,5% annuo, mentre i fondi attivi spesso superano l'1,5-2%, includendo frequentemente commissioni di sottoscrizione o performance.
Quanto capitale minimo serve per iniziare ad investire in ETF?
Non esiste un requisito minimo rigido, poiché il capitale necessario dipende principalmente dal prezzo della singola quota dell'ETF scelto e dalle politiche del broker utilizzato. La maggior parte degli ETF quotati su Borsa Italiana ha prezzi che variano tra 20 e 200 euro per quota, rendendo tecnicamente possibile iniziare con poche centinaia di euro. Tuttavia, considerando le commissioni di negoziazione applicate dai broker, che tipicamente partono da 2-5 euro per ordine, risulta poco efficiente investire somme troppo ridotte per evitare che i costi di transazione erodano percentuali significative del capitale. Una soglia ragionevole per un investimento singolo si colloca intorno ai 500-1000 euro, che permette di contenere l'impatto delle commissioni sotto l'1%. Per chi dispone di capitali limitati, la soluzione ottimale consiste nell'adozione di piani di accumulo offerti da piattaforme che azzerano o riducono drasticamente i costi su operazioni ricorrenti, permettendo di investire anche 50-100 euro mensili in modo efficiente. Alcune piattaforme innovative consentono anche l'acquisto di frazioni di quote, eliminando completamente le barriere all'ingresso.
Gli ETF sono sicuri o comportano rischi significativi?
La sicurezza degli ETF va valutata su due livelli distinti: il rischio dell'emittente e il rischio di mercato. Dal punto di vista strutturale, gli ETF armonizzati UCITS offrono elevate garanzie poiché gli asset sottostanti sono segregati patrimonialmente dalla società di gestione, proteggendo gli investitori in caso di fallimento dell'emittente. In questo senso, il rischio controparte risulta minimo o nullo per ETF a replica fisica, mentre aumenta leggermente per quelli a replica sintetica a causa dell'utilizzo di contratti swap, sebbene le normative europee limitino l'esposizione alla controparte al 10% del patrimonio. Il rischio principale è quello di mercato: il valore dell'investimento fluttua in base alle performance degli asset sottostanti, potendo generare perdite significative durante fasi negative dei mercati. ETF azionari su singoli paesi o settori concentrati presentano volatilità elevata, mentre quelli su indici ampi e diversificati riducono il rischio specifico mantenendo comunque l'esposizione al rischio sistematico. Non esistono ETF privi di rischio: anche quelli obbligazionari su titoli governativi europei subiscono oscillazioni legate ai movimenti dei tassi di interesse. La chiave per gestire il rischio consiste nell'adeguare l'allocazione al proprio profilo di tolleranza e nell'adottare orizzonti temporali sufficientemente lunghi da assorbire la volatilità di breve periodo.
Conviene investire in ETF ad accumulazione o a distribuzione?
La scelta tra ETF accumulation e distribution dipende essenzialmente dalla fase del ciclo di vita finanziaria dell'investitore e dagli obiettivi specifici. Gli ETF ad accumulazione risultano generalmente più efficienti durante la fase di accumulo del capitale, tipicamente per investitori ancora in età lavorativa che non necessitano di generare flussi di cassa periodici. Il reinvestimento automatico dei dividendi all'interno del fondo permette di sfruttare appieno l'effetto della capitalizzazione composta e offre vantaggi fiscali posticipando la tassazione al momento della vendita delle quote. Dal punto di vista operativo, eliminano la necessità di reinvestire manualmente i proventi, evitando costi di transazione addizionali e semplificando la gestione. Gli ETF a distribuzione diventano invece preferibili per chi ha raggiunto la fase di decumulo, come i pensionati che necessitano di integrare il proprio reddito attraverso flussi periodici prevedibili. Ricevere dividendi regolari può anche fornire disciplina psicologica, rendendo tangibili i frutti dell'investimento. Fiscalmente, la differenza si manifesta nel timing della tassazione: le distribuzioni vengono tassate immediatamente al 26%, mentre negli accumulation la tassazione avviene solo alla vendita. Su orizzonti temporali estesi, il differimento fiscale degli accumulation tende a generare rendimenti netti superiori, rendendo questa categoria preferibile per strategie di lungo termine orientate alla crescita del capitale.
È possibile perdere più del capitale investito con gli ETF?
Con gli ETF tradizionali che replicano indici azionari o obbligazionari senza utilizzo di leva finanziaria, la perdita massima teorica è limitata al 100% del capitale investito, scenario estremo che richiederebbe l'azzeramento completo di tutti i titoli sottostanti. Nella pratica, grazie alla diversificazione intrinseca di questi strumenti, perdite totali risultano virtualmente impossibili: anche durante le crisi più severe, indici ampi come l'S&P 500 hanno registrato ribassi massimi storici del 50-60% prima di recuperare. La situazione cambia radicalmente con ETF a leva o con esposizione corta (inversi), strumenti derivati che amplificano i movimenti del sottostante. Un ETF con leva 2x raddoppia sia i guadagni che le perdite dell'indice replicato, accelerando potenzialmente l'erosione del capitale. Questi prodotti complessi, pensati per operazioni di breve termine, non sono adatti per investimenti buy-and-hold a causa del decay matematico che si verifica in mercati volatili laterali. Per l'investitore che si attiene a ETF standard su indici diversificati, il rischio principale non è la perdita totale ma piuttosto la possibilità di dover liquidare posizioni in perdita durante fasi negative per necessità finanziarie impreviste. Per questo motivo, risulta fondamentale investire solo capitale di cui non si prevede di aver bisogno nel breve-medio termine, mantenendo una riserva di liquidità adeguata alle emergenze.
- Categoria: Investimenti finanziari