Stop copying the copyrighted material!

In Italia, il principale strumento per il risparmio gestito è rappresentato dai fondi comuni di investimento, noti anche come OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio). Questa forma di investimento è molto diffusa, seconda solamente ai Buoni del Tesoro.

Menu di navigazione dell'articolo

Cosa sono gli OICR

Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) rappresentano una delle innovazioni finanziarie più significative del sistema economico moderno, costituendo un ponte essenziale tra i risparmiatori individuali e i mercati finanziari globali. Questi strumenti di investimento collettivo hanno rivoluzionato il modo in cui milioni di investitori accedono ai mercati, democratizzando opportunità di investimento che un tempo erano riservate esclusivamente a grandi patrimoni e investitori istituzionali. I fondi comuni di investimento (OICR) rappresentano uno strumento finanziario fondamentale nel panorama degli investimenti. Esploreremo il concetto di fondi comuni di investimento (OICR), esaminando le loro caratteristiche principali e il loro ruolo nei mercati finanziari.

La crescente complessità dei mercati finanziari e l'evoluzione tecnologica stanno ridefinendo il panorama degli OICR in maniera profonda. Nel contesto attuale, caratterizzato da volatilità geopolitica, transizione ecologica e digitalizzazione accelerata, questi strumenti si trovano al centro di trasformazioni epocali che ne stanno modificando struttura, funzionamento e prospettive di sviluppo. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente accelerato tendenze già in atto, spingendo verso una maggiore digitalizzazione dei servizi finanziari e una crescente attenzione verso investimenti sostenibili e responsabili.

Le questioni principali che caratterizzano oggi il mondo degli OICR riguardano principalmente l'integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nelle strategie di investimento, la crescente importazione dell'intelligenza artificiale nella gestione dei portafogli, e la necessità di adattarsi a un quadro normativo in continua evoluzione. L'Unione Europea, con direttive come MIFID II e il Regolamento SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), sta plasmando un nuovo paradigma operativo che pone l'accento sulla trasparenza, la protezione degli investitori e la sostenibilità degli investimenti.

Dal punto di vista delle tendenze future, si osserva una convergenza verso prodotti sempre più personalizzati e tecnologicamente avanzati. L'avvento della finanza digitale e delle piattaforme di robo-advisory sta democratizzando ulteriormente l'accesso agli investimenti, mentre l'integrazione di big data e machine learning promette di migliorare significativamente le capacità predittive e di gestione del rischio. Parallelamente, la crescente sensibilità verso tematiche ambientali e sociali sta spingendo verso lo sviluppo di OICR tematici e impact investing, che combinano rendimenti finanziari con impatti positivi sulla società e sull'ambiente.

Il mercato italiano degli OICR, con un patrimonio gestito che supera i 2.300 miliardi di euro secondo i dati più recenti di Assogestioni, si posiziona come uno dei più dinamici in Europa, riflettendo tanto le opportunità quanto le sfide di un settore in rapida trasformazione. La crescente sofisticazione degli investitori italiani, unita all'innovazione tecnologica e normativa, sta creando un ecosistema sempre più ricco e articolato, che promette di continuare a evolversi nei prossimi anni.

Definizione e caratteristiche fondamentali degli OICR

Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio costituiscono una categoria ampia e articolata di strumenti finanziari progettati per raccogliere capitali da una pluralità di investitori e investirli collettivamente secondo strategie predeterminate. La loro essenza risiede nel principio della mutualizzazione dei rischi e delle opportunità, permettendo anche a piccoli risparmiatori di accedere a portafogli diversificati e gestiti professionalmente.

La struttura giuridica degli OICR può assumere diverse forme, principalmente distinguibili tra fondi comuni di investimento e SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile). I fondi comuni rappresentano patrimoni autonomi privi di personalità giuridica, gestiti da società di gestione del risparmio (SGR) per conto dei partecipanti, mentre le SICAV sono vere e proprie società per azioni il cui oggetto sociale esclusivo è l'investimento collettivo del capitale raccolto mediante offerta al pubblico delle proprie azioni.

Una caratteristica distintiva fondamentale degli OICR è la loro natura "aperta", che garantisce agli investitori il diritto di richiedere il rimborso delle proprie quote in qualsiasi momento a un prezzo determinato sulla base del valore netto degli asset (NAV - Net Asset Value). Questo meccanismo di liquidità quotidiana rappresenta un vantaggio significativo rispetto ad altri strumenti di investimento, permettendo una gestione flessibile del proprio portafoglio.

La diversificazione costituisce un altro pilastro fondamentale degli OICR. Attraverso il pooling dei capitali, questi strumenti permettono di costruire portafogli ampiamente diversificati che sarebbero altrimenti inaccessibili ai singoli investitori. Un fondo azionario globale, ad esempio, può investire in centinaia di titoli distribuiti geograficamente e settorialmente, riducendo significativamente il rischio specifico associato ai singoli investimenti.

La gestione professionale rappresenta un ulteriore elemento caratterizzante. I gestori degli OICR sono professionisti specializzati che dedicano il loro tempo e le loro competenze all'analisi dei mercati, alla selezione degli investimenti e alla gestione del rischio. Questa expertise professionale, combinata con l'accesso a strumenti analitici avanzati e a informazioni privilegiate, può potenzialmente generare performance superiori rispetto a strategie di investimento individuali non strutturate.

Tipologie principali di OICR nel panorama italiano

Il panorama degli OICR italiani presenta una ricchezza e varietà che riflette l'evoluzione dei mercati finanziari e le crescenti esigenze di diversificazione degli investitori. La classificazione principale distingue tra OICR armonizzati e non armonizzati, una distinzione che ha profonde implicazioni normative e operative.

Gli OICR armonizzati, conformi alla direttiva europea UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities), rappresentano la categoria più diffusa e standardizzata. Questi strumenti beneficiano del "passaporto europeo", che permette loro di essere commercializzati liberamente in tutti i Paesi dell'Unione Europea. La direttiva UCITS impone rigorosi limiti di diversificazione, trasparenza e liquidità, garantendo un elevato livello di protezione per gli investitori retail. Secondo i dati di Assogestioni, oltre l'80% del patrimonio gestito in fondi comuni italiani è concentrato in prodotti UCITS.

Dal punto di vista delle strategie di investimento, gli OICR si articolano in diverse macro-categorie. I fondi azionari investono prevalentemente in azioni e strumenti assimilabili, con focus geografici e settoriali specifici. I fondi azionari Italia, ad esempio, hanno registrato negli ultimi anni una ripresa di interesse grazie alla ripresa economica post-pandemica e alle opportunità offerte dal PNRR. I fondi azionari globali, invece, offrono esposizione ai mercati internazionali, permettendo di beneficiare della crescita delle economie emergenti e della stabilità dei mercati sviluppati.

I fondi obbligazionari costituiscono tradizionalmente il cuore del risparmio gestito italiano, riflettendo la storica preferenza degli investitori nostrani per strumenti a reddito fisso. Questa categoria include fondi governativi, corporate, high yield e emerging markets, ciascuno con profili di rischio e rendimento distinti. L'attuale contesto di tassi di interesse in evoluzione sta ridefinendo le strategie di questi fondi, con una crescente attenzione verso la duration e la gestione del rischio di tasso.

I fondi bilanciati rappresentano una soluzione intermedia che combina investimenti azionari e obbligazionari secondo proporzioni predefinite o variabili. Questi strumenti sono particolarmente apprezzati dagli investitori che cercano un profilo di rischio moderato e una gestione attiva dell'asset allocation. La categoria include fondi bilanciati conservativi (con prevalenza obbligazionaria), bilanciati (con equilibrio tra azioni e obbligazioni) e bilanciati aggressivi (con prevalenza azionaria).

Una categoria in forte crescita è quella dei fondi flessibili, che offrono ai gestori ampia discrezionalità nell'allocazione tra diverse asset class. Questi fondi possono variare significativamente la loro esposizione azionaria, obbligazionaria o verso strumenti alternativi in base alle condizioni di mercato, offrendo potenzialmente migliori opportunità di alpha generation ma richiedendo una maggiore expertise gestionale.

I fondi di fondi rappresentano un ulteriore livello di diversificazione, investendo in quote di altri OICR piuttosto che direttamente in titoli. Questa struttura permette di accedere a strategie di investimento altamente specializzate e di ottenere una diversificazione che sarebbe difficile raggiungere attraverso investimenti diretti.

Struttura normativa e vigilanza degli OICR

Il framework normativo che governa gli OICR in Italia si caratterizza per la sua complessità e stratificazione, risultante dall'interazione tra normative nazionali ed europee. Il Testo Unico della Finanza (TUF) costituisce la base normativa nazionale, mentre le direttive europee UCITS e AIFMD (Alternative Investment Fund Managers Directive) forniscono il quadro di riferimento sovranazionale.

La Banca d'Italia e la CONSOB esercitano funzioni di vigilanza complementari sul settore. La Banca d'Italia è responsabile della vigilanza prudenziale sulle SGR e sulle SICAV, mentre la CONSOB vigila sui profili di trasparenza, correttezza e tutela degli investitori. Questa duplice vigilanza garantisce un controllo completo su tutti gli aspetti operativi e commerciali degli OICR.

Il regime di autorizzazione per le SGR richiede il possesso di specifici requisiti patrimoniali, organizzativi e professionali. Il capitale sociale minimo richiesto è di 1 milione di euro, elevabile fino a 10 milioni in funzione dei servizi prestati e del patrimonio gestito. I soggetti che detengono partecipazioni qualificate devono possedere requisiti di onorabilità e adeguatezza patrimoniale, mentre gli esponenti aziendali devono soddisfare stringenti criteri di professionalità e onorabilità.

La normativa MIFID II ha introdotto significative novità in tema di product governance e protezione degli investitori. Le SGR devono ora definire un mercato di riferimento target per ciascun prodotto, identificando le tipologie di clienti per cui il prodotto è appropriato in termini di conoscenze, esperienza e obiettivi di investimento. Questo processo di target market identification deve essere supportato da analisi quantitative e qualitative approfondite, documentate e aggiornate periodicamente.

Il Regolamento SFDR, pienamente operativo dal 2023, ha introdotto obblighi di disclosure sui rischi di sostenibilità e sugli impatti negativi principali delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità. Gli OICR devono ora classificarsi secondo tre categorie: prodotti che non integrano considerazioni di sostenibilità (Articolo 6), prodotti che promuovono caratteristiche ambientali o sociali (Articolo 8), e prodotti con obiettivi di investimento sostenibile (Articolo 9).

La tassonomia europea per le attività sostenibili, strettamente collegata al SFDR, sta ulteriormente definendo i criteri per identificare investimenti ecosostenibili. Questa normativa richiede alle SGR di sviluppare nuove competenze e sistemi per valutare l'allineamento degli investimenti con gli obiettivi ambientali dell'UE, creando sfide operative significative ma anche opportunità di differenziazione competitiva.

Processo di gestione e criteri di valutazione

Il processo di gestione degli OICR rappresenta un'attività complessa che richiede l'integrazione di competenze tecniche, analitiche e operative sofisticate. La gestione inizia con la definizione della strategia di investimento, che deve essere coerente con gli obiettivi del fondo, il profilo di rischio target e i vincoli normativi applicabili.

L'asset allocation strategica costituisce il primo livello decisionale, determinando la distribuzione del patrimonio tra le principali classi di investimento (azioni, obbligazioni, strumenti monetari, investimenti alternativi). Questa decisione, basata su analisi macroeconomiche di lungo periodo e su modelli di ottimizzazione del portafoglio, influenza significativamente le performance del fondo. Studi accademici dimostrano che l'asset allocation spiega tipicamente tra l'80% e il 90% della variabilità dei rendimenti di portafoglio.

L'asset allocation tattica rappresenta il secondo livello, coinvolgendo aggiustamenti di breve-medio termine rispetto all'allocation strategica basati su valutazioni congiunturali dei mercati. Questi aggiustamenti richiedono capacità di market timing e comportano rischi aggiuntivi, ma possono generare alpha significativo se eseguiti correttamente.

La selezione titoli costituisce il terzo livello del processo gestionale. I gestori utilizzano una combinazione di analisi fondamentale, tecnica e quantitativa per identificare opportunità di investimento. L'analisi fondamentale esamina i driver economici e finanziari che determinano il valore intrinseco degli asset, mentre l'analisi tecnica studia i pattern di prezzo e volume per identificare trend e punti di ingresso/uscita ottimali. L'analisi quantitativa utilizza modelli matematici e statistici per valutare relazioni di rischio-rendimento e costruire portafogli ottimizzati.

Il risk management rappresenta un aspetto trasversale del processo gestionale. I gestori utilizzano una varietà di metriche per monitorare e controllare l'esposizione al rischio, inclusi VaR (Value at Risk), tracking error, beta, duration e exposure limits. I sistemi di risk management moderni integrano dati in tempo reale e modelli predittivi per fornire alert precoci su potenziali violazioni dei limiti di rischio.

La valutazione delle performance degli OICR richiede metodologie sofisticate che vanno oltre il semplice confronto dei rendimenti. Il benchmark rappresenta il termine di paragone principale, tipicamente costituito da indici di mercato rappresentativi dell'universo di investimento del fondo. Tuttavia, la valutazione deve considerare anche fattori come la volatilità, il downside risk, la correlazione con i mercati e la consistenza delle performance nel tempo.

Metriche risk-adjusted come l'indice di Sharpe, l'Information Ratio e l'Alpha di Jensen permettono di valutare l'efficienza del gestore nel generare rendimenti in relazione al rischio assunto. L'indice di Sharpe misura il rendimento in eccesso per unità di rischio totale, mentre l'Information Ratio valuta l'alpha generato in relazione al tracking error. L'Alpha di Jensen quantifica il valore aggiunto del gestore rispetto a quanto spiegato dall'esposizione sistematica ai fattori di rischio.

Vantaggi e rischi degli investimenti in OICR

Gli OICR offrono numerosi vantaggi strutturali che li rendono particolarmente attraenti per una vasta gamma di investitori. Il principale beneficio risiede nella diversificazione professionale, che permette di ridurre significativamente il rischio specifico attraverso la distribuzione degli investimenti su un ampio numero di titoli, settori e aree geografiche. Un fondo azionario globale diversificato può investire in centinaia di società distribuite su decine di Paesi, offrendo un livello di diversificazione che sarebbe praticamente impossibile per un investitore individuale.

L'accessibilità rappresenta un altro vantaggio fondamentale. Gli OICR permettono di accedere ai mercati finanziari con investimenti minimi relativamente contenuti, tipicamente a partire da poche centinaia di euro. Questa caratteristica democratizza l'accesso agli investimenti, permettendo anche ai piccoli risparmiatori di beneficiare di strategie sofisticate e mercati altrimenti preclusi. Inoltre, la possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi e piani di accumulo facilita la costruzione graduale di posizioni di investimento significative.

La gestione professionale costituisce un elemento di valore particolarmente rilevante in un contesto di crescente complessità dei mercati finanziari. I team di gestione degli OICR dispongono di competenze specialistiche, strumenti analitici avanzati e accesso a informazioni che non sono generalmente disponibili agli investitori individuali. La presenza di analisti dedicati, la capacità di incontrare direttamente i management delle società e l'utilizzo di modelli quantitativi sofisticati possono potenzialmente generare performance superiori rispetto a strategie di investimento "fai da te".

La liquidità giornaliera rappresenta un vantaggio operativo significativo, permettendo agli investitori di convertire le proprie quote in liquidità con frequenza quotidiana al valore netto degli asset. Questa caratteristica è particolarmente preziosa in periodi di incertezza o quando si presentano opportunità di investimento alternative, offrendo una flessibilità che non è disponibile in molti altri strumenti di investimento.

Tuttavia, gli OICR presentano anche rischi e limitazioni che devono essere attentamente considerati. Il rischio di mercato costituisce il rischio principale, derivante dalle fluttuazioni dei prezzi degli asset sottostanti. Questo rischio non può essere eliminato attraverso la diversificazione, in quanto riflette movimenti sistemici che influenzano l'intero mercato. Durante crisi finanziarie, come quella del 2008 o il crollo pandemico del marzo 2020, anche i portafogli più diversificati possono subire perdite significative.

Il rischio di liquidità può emergere in condizioni di mercato avverse, quando la vendita degli asset sottostanti diventa difficile o costosa. Sebbene gli OICR offrano liquidità quotidiana agli investitori, questa garanzia si basa sulla capacità del gestore di vendere gli asset in portafoglio. In mercati illiquidi o durante periodi di stress, i gestori potrebbero essere costretti a vendere a prezzi sfavorevoli o a sospendere temporaneamente i rimborsi.

I costi rappresentano un fattore critico che può erodere significativamente i rendimenti nel lungo periodo. Le commissioni di gestione, tipicamente comprese tra lo 0,5% e il 2,5% annuo, si sommano ad altri costi come le commissioni di performance, i costi di transazione e le spese amministrative. Un Total Expense Ratio (TER) elevato può ridurre sostanzialmente i rendimenti netti, particolarmente in contesti di rendimenti di mercato contenuti.

Il rischio di stile o style drift rappresenta una preoccupazione per gli investitori che costruiscono portafogli basati su specifiche allocazioni strategiche. Quando un gestore si discosta significativamente dallo stile di investimento dichiarato, può compromettere l'equilibrio complessivo del portafoglio dell'investitore e generare esposizioni non desiderate.

Tendenze evolutive e innovazioni tecnologiche

Il settore degli OICR sta attraversando una fase di trasformazione profonda, guidata dall'convergenza di fattori tecnologici, normativi e sociali. L'intelligenza artificiale e il machine learning stanno rivoluzionando i processi di investment management, dalla generazione di alpha alla gestione del rischio. Algoritmi sofisticati sono ora in grado di analizzare enormi quantità di dati strutturati e non strutturati, identificando pattern e correlazioni che sfuggono all'analisi tradizionale.

L'utilizzo dell'AI nella gestione degli OICR si manifesta attraverso diverse applicazioni. I sistemi di natural language processing analizzano news, report aziendali e comunicazioni sui social media per estrarre sentiment e informazioni relevant per le decisioni di investimento. Gli algoritmi di pattern recognition identificano regolarità nei movimenti di prezzo che possono essere sfruttate per strategie di trading sistematico. I modelli predittivi integrano variabili macroeconomiche, microeconomiche e tecniche per generare previsioni sui rendimenti attesi e sui rischi.

La personalizzazione degli investimenti rappresenta un'altra frontiera di innovazione. Le piattaforme digitali utilizzano robo-advisory per creare portafogli personalizzati basati sui profili di rischio, obiettivi temporali e preferenze degli investitori. Questi sistemi possono gestire automaticamente il ribilanciamento, la raccolta delle perdite fiscali e l'adeguamento dell'allocation in base all'evoluzione degli obiettivi dell'investitore.

L'investimento sostenibile sta diventando mainstream, guidato da una crescente consapevolezza sui cambiamenti climatici e sulle questioni sociali. I fondi ESG hanno registrato flussi netti record negli ultimi anni, riflettendo un cambiamento fondamentale nelle preferenze degli investitori. Le SGR stanno sviluppando competenze specialistiche nell'analisi ESG, integrando fattori ambientali, sociali e di governance nei processi di investimento tradizionali.

L'innovation in prodotti tematici sta creando nuove categorie di OICR focalizzati su megatrend secolari come l'invecchiamento della popolazione, la digitalizzazione, la transizione energetica e l'urbanizzazione. Questi fondi permettono agli investitori di posizionarsi su tematiche di lungo periodo che possono generare performance superiori se correttamente identificate e implementate.

La tokenizzazione e la distributed ledger technology (DLT) stanno aprendo nuove possibilità per la strutturazione e la gestione degli OICR. La blockchain può migliorare la trasparenza, ridurre i costi operativi e facilitare l'accesso a una gamma più ampia di asset, inclusi quelli tradizionalmente illiquidi come il real estate e i private markets.

L'open banking e le API stanno facilitando l'integrazione tra diversi servizi finanziari, permettendo una visione olistica del patrimonio degli investitori e un migliore servizio di advisory. Le piattaforme integrate possono offrire servizi di wealth management che combinano OICR, depositi, finanziamenti e servizi assicurativi in un'esperienza unificata.

Struttura e Funzionamento dei Fondi Comuni di Investimento

I fondi comuni di investimento (OICR) sono veicoli di investimento collettivo in cui i risparmiatori contribuiscono al capitale del fondo, che viene gestito da un gestore professionale. Questo gestore decide come allocare i fondi in una varietà di strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, o altri asset, in base agli obiettivi di investimento del fondo. Gli investitori detengono quote del fondo, che rappresentano la loro partecipazione proporzionale agli attivi sottostanti. La struttura dei fondi comuni di investimento consente agli investitori di beneficiare della diversificazione del portafoglio e dell'accesso a opportunità di investimento che potrebbero non essere facilmente disponibili per investitori individuali.

Diversificazione del Portafoglio

La diversificazione è una caratteristica chiave dei fondi comuni di investimento. Grazie alla possibilità di investire in una vasta gamma di asset, i fondi offrono una diversificazione del rischio. Gli investitori possono evitare di essere eccessivamente esposti a un particolare settore o titolo, riducendo così il rischio complessivo del loro portafoglio. Questa diversificazione può contribuire a mitigare le perdite in caso di rendimento inferiore alle aspettative di un singolo titolo o settore, migliorando la resilienza complessiva del portafoglio agli eventi di mercato.

Gestione Professionale

I fondi comuni di investimento sono gestiti da professionisti del settore finanziario, che hanno competenze e conoscenze approfondite dei mercati finanziari. Questi gestori prendono decisioni di investimento mirate a raggiungere gli obiettivi specifici del fondo e massimizzare il rendimento per gli investitori. La gestione attiva del portafoglio può comportare analisi approfondite, ricerca di mercato e strategie di trading mirate, mentre la gestione passiva può implicare il monitoraggio di un indice di riferimento o una strategia di investimento predefinita. In entrambi i casi, l'obiettivo è quello di generare rendimenti competitivi nel lungo periodo.

I fondi di investimento, possono essere definiti come un grande salvadanaio dove i risparmiatori investono e partecipano alla distribuzione degli utili o delle perdite in proporzione delle loro quote. Non garantiscono un rendimento, per questo è prodotto di risparmio rischioso, perché il risparmiatore deve sostenere il costo della gestione. I fondi di investimento sono gestiti da Societàdel risparmio (SGR) iscritti in un apposito albo e soggette alla vigilanza della Consob e della Banca d’Italia. I fondi comuni di investimento non distribuiscono cedole periodiche. Il costo medio di gestione si aggira sull’1,20% del patrimonio investito, il doppio rispetto all’Europa.

Investire in Fondi

Investire in fondi: acquistare quote di un fondo che investe in una varietà di attività, come azioni, obbligazioni e immobili.

Per investire in Fondi e fare l’acquisto giusto in rapporto alle proprie esigenze ed attese, alla durata dell’investimento e al rischio che si accetta di correre. Sul mercato infatti ce ne sono di vari tipi, ciascuno con caratteristiche diverse anche in rapporto al rischio. La prima grande suddivisione è in base all’investimento predominante che diventa la caratteristica distintiva fondamentale anche per quanto riguarda il livello del rischio e il rendimento potenziale.

Tipologie di Fondi Comuni di Investimento

I principali Fondi di investimento si suddividono in:

  • Fondi monetari
  • Fondi azionari
  • Fondi obbligazionari
  • Fondi misti
  • Fondi bilanciati

Abbiamo i Fondi azionari che investono solo in titoli italiani e quelli specializzati in investimenti finanziari in Borse estere e così via.

Fondi monetari o di liquidità

Sono i più tranquilli e sicuri ma anche i meno redditizi in quanto non coprono l’erosione dell’inflazione. Con i Fondi monetari, i soldi vengono investiti in titoli obbligazionari e Buoni del Tesoro. I gestori non possono investire in azioni e in altri titoli più rischiosi.

A loro volta i Fondi monetari si differenziano in quattro categorie di base alla valuta di emissione dei titoli: le più diffuse sono di area euro e dollaro. Considerando le spese di gestione e dell’esiguità del guadagno, in tempi normali non convengono rispetto all’investimento diretto in BOT o altri titoli a breve scadenza. La convenienza di investire in fondi monetari può esserci solo in tempi di crisi, quando il costo del denaro risulta essere basso e i rendimenti dei BOT bassissimi.

Fondi obbligazionari consigliati a risparmiatori meno propensi al rischio

I fondi obbligazionari, trasformano i soldi dei sottoscrittori principalmente i Buoni del Tesoro e obbligazioni a media lunga durata. Sono consigliati a risparmiatori meno propensi al rischio.

La loro convenienza va valutata sia rispetto ai costi di gestione e alle eventuali spese di ingresso e di uscita dal Fondo.I fondi obbligazionari offrono rischio e rendimenti differenti. Innanzitutto ci sono gli obbligazionari misti che possono investire sino al 20% del capitale in azioni.

Vi sono poi i Fondi internazionali che investono in Buoni del Tesoro e Bond di vari paesi, sono quelli specializzati in Buoni del Tesoro governativi ed enti sopranazionali come la BEI, quelli che investono in obbligazioni corporate, cioè di società private con un rating.

Per gli investitori che amano il rischio, ci sono i fondi internazionali High Yeld che indirizzano investimenti su titoli molto rischiosi. Altri sono specializzati per area geografica: abbiamo così i fondi che investono in titoli di paesi emergenti, oppure in dollari o yen.

Fondi Obbligazionari

I fondi obbligazionari investono principalmente in titoli obbligazionari emessi da enti governativi, società o altre entità. Questi fondi offrono agli investitori l'opportunità di generare reddito attraverso interessi regolari e, in alcuni casi, di beneficiare anche dell'apprezzamento del valore dei titoli obbligazionari nel tempo. La composizione del portafoglio di un fondo obbligazionario può variare in base al rating creditizio, alla durata e al tipo di emissore dei titoli obbligazionari inclusi. I fondi obbligazionari sono spesso considerati meno rischiosi rispetto ai fondi azionari, ma possono comunque essere soggetti a rischi di tasso di interesse, rischio di credito e rischio di mercato.

Fondi obbligazionari su cui investire

Scegliere i Fondi obbligazionare su cui investire il grado di rischio è soggettivo, dipende anche dall’andamento dell’economia e dell’area geografica dove si investe. I migliori rendimenti oggi a causa dei bassi rendimenti dei Bot vengono dagli obbligazionari che investono in Buoni del Tesoro italiani e titoli di Stato italiani ed esteri di medio/lungo periodo.

I Fondi obbligazionarisu cui investire sono quelli cosiddetti Fondi obbligazionari flessibili.

 I fondi flessibili

I risparmiatori si orientano verso fondi e investimenti più aggressivi:

  • obbligazionari misti: possono investire in azioni sino al 20% del patrimonio, con un po’ di fortuna c’è la possibilità di un rendimento più sostanzioso.
  • Obbligazionari flessibili: investono in buoni del Tesoro ed obbligazioni senza vincoli circa l’affidabilità dell’emittente, i rendimenti sono alti poichè le obbligazioni dei paesi emergenti offrono cedole alte.
  • Fondi flessibili: sono speculativi, con investimenti senza vincoli fissati dal regolamento. Il loro rendimento dipende dall'abilità del gestore che sfrutta le occasioni favorevoli delle Borse e dei mercati. Per questo motivo nei prospetti informativi non figura il benchmark, ossia il parametro di rendimento prefissato.

Fondi ad alta specializzazione: ad esempio investono solo in titoli e Borse di paesi Emergenti o con la caratteristica High yeld (alto rischio) che possono essere più redditizi.

Fondi bilanciati

Per ottenere buoni rendimenti in un arco di tempo superiore 5 anni e con un rischio inferiore ai Fondi azionari, ci sono i Fondi bilanciati, che investono sia in titoli con cedola fissa (obbligazioni e Buoni del Tesoro) sia in azioni. Sta al singolo gestore scegliere il rapporto fra obbligazioni ed azioni in portafoglio, ma in ogni caso la quota di azioni non può essere inferiore al 10% e non può superare il 90%.

Offre maggiore probabilità di guadagno. Il rendimento diventa maggiore ma la mano che cresce il peso delle azioni. Così i Fondi bilanciati che investono fra il 50 e il 90% del portafoglio in azioni hanno una performance media del 14,2%. Se sottoscrivete Fondi bilanciati, attenti alla quantità di azioni presenti nel portafoglio del Fondo perché la vostra legittima attesa di un buon guadagno dipende proprio da questo.

Fondi Azionari

I fondi azionari investono principalmente in azioni di società quotate in borsa. Questi fondi offrono agli investitori l'opportunità di partecipare ai potenziali guadagni derivanti dall'apprezzamento del prezzo delle azioni. La strategia di investimento di un fondo azionario può variare notevolmente a seconda del mandato del fondo e dell'approccio del gestore. Alcuni fondi possono concentrarsi su determinati settori o regioni geografiche, mentre altri possono adottare un approccio più ampio e diversificato. I fondi azionari sono adatti a investitori che cercano rendimenti più elevati a lungo termine, ma sono anche soggetti a maggiori fluttuazioni di prezzo e rischi di mercato.

Cosa sono i Fondi azionari

I Fondi Azionarirendono di più, il rischio dipende dal tipo di Fondo prescelto; dalle spese di entrata/uscita di gestione che si possono mangiare gran parte del rendimento. Il Fondo è un tipico prodotto di media/lunga durata (almeno 7/10 anni) solo così può verificarsi la crescita finale del capitale investito.

I fondi azionari, sono quelli che rendono di più. I soldi delle quote dei risparmiatori si investono in prevalenza in azioni. I Fondi azionari sono consigliabili a chi vuole aumentare il proprio capitale in un periodo medio lungo, dai 7 ai 15 anni.

Piùrischiosi di quelli obbligazionari, monetari e bilanciati, offrono rendimenti superiori, fate attenzione, però nel prospetto informativo figurano obbligatoriamente le performance realizzate in passato, ma queste sono al lordo delle spese di gestione, non solo quelle reali. Il rischio dipende anche dalla specializzazione del Fondo. Quelli che bilanciano meglio il rischio sono i fondi che investono in più paesi.

Esistono 18 tipi di Fondi azionari, i principali sono quelli che investono solo in azioni italiane o in azioni internazionali, oppure azioni di società dei paesi emergenti o di un singolo paese o gruppo di paesi. Ci sono ancora i Fondi azionari specializzati per settori produttivi per esempio materie prime, energia, telecomunicazioni.

Su quali fondi investire oggi

Nell’ottica di una durata lunga dell’investimento, i Fondi azionari, se ben gestiti possono dare soddisfazione ai risparmiatori. A differenza dei buoni postali non c’è la garanzia della restituzione almeno del capitale investito, ma se si vogliono proteggere i propri soldi dall’inflazione ed aumentare il capitale, il rischio è normale. Per guadagnare si deve restare nel Fondo per vari anni. Il consiglio è di orientarsi verso prodotti trasparenti e semplici, acquistandoli direttamente.

Fondi di investimento sicuri

Se stai cercando fondi di investimento sicuri, di seguito ti elenco alcuni tipi comuni di investimenti considerati relativamente sicuri:

Conti di risparmio

I conti di risparmio presso banche o istituti finanziari offrono un basso rendimento ma sono generalmente considerati sicuri. I tuoi fondi sono assicurati fino a determinate somme dal sistema di assicurazione sui depositi del tuo paese.

Obbligazioni governative

Le obbligazioniemesse da governi stabili sono considerate relativamente sicure. Questi titoli di debito offrono un rendimento fisso e sono supportati dalla capacità del governo di rimborsare il capitale e pagare gli interessi.

Certificati di deposito (CD)

I Certificati di Deposito CD sono simili ai conti di risparmio, ma richiedono di vincolare i tuoi fondi per un determinato periodo di tempo. Offrono un rendimento leggermente più elevato rispetto ai conti di risparmio.

Fondi del mercato monetario

I Fondi del mercato monetario investono in titolia breve termine ad alta qualità, come titoli di debito di società o del governo con scadenze brevi. Sono considerati relativamente sicuri e forniscono una maggiore liquidità rispetto ad altre opzioni di investimento.

Titoli del tesoro

I titoli del tesoro sono emessi dal governo di un paese e considerati tra gli investimenti più sicuri. Offrono un rendimento fisso e sono generalmente considerati privi di rischio. I Titoli del Tesoro sono consigliati a chi vuole investire soldi senza rischi.

Fondi comuni di investimento a reddito fisso

I Fondi comuni di investimento a reddito fisso investono in una combinazione di obbligazioni, titoli del tesoro e altri strumenti a reddito fisso. Sono gestiti da professionisti e possono offrire una certa diversificazione e stabilità. Ricorda che anche gli investimenti a basso rischio comportano un certo grado di rischio.

Prima di investire, è fondamentale:

  • Eseguire ricerche accurate: Raccogliere informazioni complete su diverse opzioni di investimento, comprendendo i rischi e i potenziali rendimenti di ciascuna.
  • Valutare le proprie esigenze finanziarie: Definire i propri obiettivi a breve e lungo termine, la tolleranza al rischio e la capacità di risparmio.
  • Ottenere una consulenza professionale da un esperto qualificato che possa aiutare a creare un piano di investimento personalizzato e in linea con le proprie esigenze.

Altri tipi di investimenti

Molti risparmiatori, si orientano verso particolari categorie di Fondi che investono non in prodotti di risparmio (azioni, titoli di Stato ecc.) ma in quote di altri Fondi, anziché investire su un solo Fondo che può andare bene o male, diversificando si hanno più opportunità di guadagno.

Vi sono due modi per fare questo tipo di investimento:

  • le gestioni patrimoniali in Fondi (gpf): si delega la propria Banca o altro intermediario finanziario ad investire una certa cifra in Fondi.
  • Fondi di Fondi (fdf): si acquistano le quote di un gestore di Fondi.

Bibliografia

  • Borsa, Marco. Fondi comuni di investimento e gestione del risparmio. Il Mulino, 2019.
  • Cesarini, Francesco e Gualtieri, Giampiero. Il sistema finanziario italiano: mercati, intermediari e istituzioni. Giappichelli Editore, 2018.
  • Dallocchio, Maurizio e Tzvetkov, Rossella. Gestione del patrimonio e mercati finanziari. EGEA, 2020.
  • Nadotti, Loris e Poli, Federica. Gli organismi di investimento collettivo del risparmio. Giuffrè Francis Lefebvre, 2021.
  • Schwizer, Paola e Stefanelli, Valeria. Mercati e intermediari finanziari: economia e regolamentazione. McGraw-Hill Education, 2017.

FAQ: Cosa sono gli OICR

Qual è la differenza principale tra un fondo comune di investimento e un ETF, e quale conviene scegliere per un investitore alle prime armi?

La differenza fondamentale tra fondi comuni tradizionali ed ETF (Exchange Traded Fund) risiede nella modalità di negoziazione e nella strategia di gestione. I fondi comuni sono negoziati una volta al giorno al valore netto degli asset (NAV) calcolato a fine giornata, mentre gli ETF sono negoziati in continua durante le ore di mercato come normali azioni. Dal punto di vista gestionale, la maggior parte degli ETF adotta strategie passive che replicano indici di mercato, mentre i fondi comuni possono essere sia attivi che passivi. Per un investitore principiante, gli ETF offrono vantaggi in termini di costi (TER tipicamente inferiori allo 0,5%), trasparenza (composizione del portafoglio nota in tempo reale) e semplicità (strategia di replica indicale facilmente comprensibile). Tuttavia, i fondi comuni attivi possono essere preferibili per investitori che cercano expertise specifica in mercati o settori particolari, strategie di asset allocation dinamica, o servizi di consulenza personalizzata offerti dalle reti distributive.

Come viene calcolato esattamente il valore della quota di un OICR e con quale frequenza viene aggiornato?

Il valore della quota di un OICR viene calcolato dividendo il valore complessivo netto del patrimonio del fondo (Net Asset Value - NAV) per il numero totale di quote in circolazione. Il NAV si ottiene sommando il valore di mercato di tutti gli asset in portafoglio (azioni, obbligazioni, liquidità, strumenti derivati) e sottraendo le passività (commissioni maturate, spese operative, margini sui derivati). Per i titoli quotati, si utilizzano i prezzi ufficiali di chiusura dei mercati di riferimento, mentre per strumenti illiquidi o non quotati si applicano metodologie di valutazione basate su modelli finanziari o prezzi forniti da information provider specializzati. La frequenza di calcolo è tipicamente giornaliera per gli OICR armonizzati, con valorizzazione effettuata dopo la chiusura dei principali mercati di riferimento. Per fondi che investono in mercati con fusi orari diversi, il calcolo può avvenire in momenti differenti della giornata per riflettere accuratamente i prezzi degli asset sottostanti. Alcuni fondi specializzati (ad esempio quelli che investono in real estate o private equity) possono avere frequenze di valorizzazione settimanali o mensili a causa della minore liquidità degli asset sottostanti.

Quali sono i fattori fiscali da considerare quando si investe in OICR e come ottimizzare la tassazione?

La tassazione degli OICR in Italia segue il regime del risparmio amministrato, con un'aliquota del 26% sui capital gain e sui redditi diversi, ridotta al 12,5% per i titoli di Stato italiani ed equivalenti. I proventi sono tassati al momento della realizzazione (vendita delle quote o distribuzione di dividendi), permettendo il differimento dell'imposta finché l'investimento rimane in essere. Per ottimizzare la tassazione, è possibile utilizzare la compensazione tra plusvalenze e minusvalenze all'interno dello stesso rapporto di custodia, permettendo di ridurre il carico fiscale complessivo. La scelta tra fondi ad accumulazione e distribuzione ha implicazioni fiscali significative: i fondi ad accumulazione reinvestono automaticamente i proventi senza eventi tassabili intermedi, mentre quelli a distribuzione generano redditi imponibili alla distribuzione. Per investitori con orizzonti temporali lunghi, i fondi ad accumulazione offrono vantaggi in termini di compound interest su base lorda. È inoltre importante considerare l'imposta di bollo dello 0,2% annuo sul valore delle quote, con un minimo di 34,20 euro per rapporti superiori a 5.000 euro. Per portafogli complessi, può essere conveniente valutare l'utilizzo di polizze unit-linked che offrono vantaggi successori e regime fiscale differenziato dopo otto anni.

Come si può valutare se un gestore di OICR sta effettivamente aggiungendo valore rispetto al mercato di riferimento?

La valutazione dell'effettivo valore aggiunto di un gestore richiede un'analisi multidimensionale che va oltre il semplice confronto dei rendimenti. L'alpha di Jensen rappresenta la metrica principale, misurando il rendimento in eccesso rispetto a quello spiegato dall'esposizione ai fattori di rischio sistematici. Tuttavia, è essenziale valutare la consistenza di questo alpha nel tempo e la sua significatività statistica. L'Information Ratio, che rapporta l'alpha al tracking error, fornisce una misura di efficienza nella generazione di rendimenti attivi per unità di rischio relativo assunto. Un Information Ratio superiore a 0,5 è generalmente considerato buono, mentre valori superiori a 1,0 sono eccellenti. L'analisi di stile attraverso modelli come quello di Fama-French permette di verificare che i rendimenti non derivino semplicemente da esposizioni sistematiche a fattori di rischio noti (size, value, momentum). È cruciale esaminare la performance in diversi contesti di mercato (bull/bear markets, alta/bassa volatilità) per verificare l'adattabilità della strategia gestionale. La valutazione qualitativa deve includere l'analisi del team di gestione, la stabilità del personale chiave, la chiarezza e coerenza del processo di investimento, e la capacità di spiegare le fonti di alpha. Infine, è importante considerare i costi totali (TER, commissioni di performance, costi impliciti) che possono erodere significativamente l'alpha lordo generato dal gestore.

Quali sono i principali rischi nascosti negli OICR di cui gli investitori dovrebbero essere consapevoli?

Oltre ai rischi evidenti di mercato e liquidità, esistono diversi rischi meno visibili che possono impattare significativamente le performance degli OICR. Il rischio di concentrazione nascosta può emergere quando fondi apparentemente diversificati presentano esposizioni significative a singoli settori, aree geografiche o fattori di rischio comuni. Questo fenomeno è particolarmente rilevante per fondi che investono in indici concentrati o utilizzano strategie quantitative che possono generare bias sistematici. Il rischio operativo include errori nella valorizzazione degli asset, problemi nei sistemi informatici, frodi o negligenze che possono causare perdite dirette o indirette. Il rischio di controparte nei derivati può essere sottovalutato: anche strumenti utilizzati per copertura possono generare perdite significative se la controparte fallisce. Il rischio di concentrazione temporale si manifesta quando le strategie di trading sistematico o le decisioni di asset allocation creano pattern temporali prevedibili che possono essere sfruttati da altri operatori. Il rischio normativo include cambiamenti nelle regolamentazioni fiscali, nei limiti di investimento o nei requisiti di reporting che possono forzare aggiustamenti costosi nei portafogli. Il rischio di benchmark gaming emerge quando i gestori manipolano la composizione del portafoglio intorno alle date di valutazione per migliorare artificialmente le metriche di performance. Infine, il rischio di style drift può portare a esposizioni non desiderate quando i gestori si allontanano gradualmente dalla strategia dichiarata, compromettendo l'equilibrio complessivo del portafoglio dell'investitore. Per mitigare questi rischi, è essenziale una due diligence approfondita che includa l'analisi dei documenti informativi, il monitoraggio regolare delle posizioni effettive e la diversificazione tra gestori con approcci realmente differenziati.