L’opzione è uno strumento finanziario derivato, cioè che deriva il proprio valore da un altro strumento detto titolo sottostante. L’opzione è un contratto che conferisce al possessore il diritto di comprare o vendere un determinato sottostante a un prezzo del titolodeterminato (strike price), nel periodo di tempo, alla scadenza o prima della scadenza del contratto stesso.
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- Come funzionano le opzioni call e put
- Opzioni call:
- Opzioni put:
- Opzioni call e put
- Strategie operative avanzate
- Impatto della volatilità sui prezzi
- Sottostante
- Contratto di opzione
- Premio opzione
- Scadenza opzioni
- Opzione Call esempio
- Opzione put esempio
- Bibliografia
- FAQ: opzioni call e put
- Le opzioni di acquisto (opzioni call), danno a chi le possiede il diritto di acquistare una determinata attività sottostante a un prezzo prefissato;
- le opzioni di vendita (opzioni put) i diritti riservati al possessore di vendere un determinato titolo sottostante a un determinato prezzo.
Come funzionano le opzioni call e put
Le opzioni call e put sono due tipi di contratti derivati che conferiscono all'acquirente il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare (call) o vendere (put) un'attività sottostante a un prezzo predeterminato (prezzo di esercizio) entro una data specifica (scadenza).
Opzioni call:
- Funzione: L'opzione call dà all'acquirente il diritto di acquistare il sottostante al prezzo di esercizio entro la scadenza. Se il prezzo del sottostante supera il prezzo di esercizio alla scadenza, l'acquirente può esercitare l'opzione e acquistare il sottostante a un prezzo inferiore al prezzo di mercato, ottenendo un profitto.
- Esempio: Supponiamo che un'azione abbia un prezzo di mercato di 100€ e che l'acquirente di un'opzione call con prezzo di esercizio di 95€ paghi un premio di 5€. Se il prezzo dell'azione sale a 110€ alla scadenza, l'acquirente può esercitare l'opzione e acquistare l'azione a 95€, ottenendo un profitto di 10€ (110€ - 95€ - 5€).
Opzioni put:
- Funzione: L'opzione put dà all'acquirente il diritto di vendere il sottostante al prezzo di esercizio entro la scadenza. Se il prezzo del sottostante scende al di sotto del prezzo di esercizio alla scadenza, l'acquirente può esercitare l'opzione e vendere il sottostante a un prezzo superiore al prezzo di mercato, ottenendo un profitto.
- Esempio: Supponiamo che un'azione abbia un prezzo di mercato di 100€ e che l'acquirente di un'opzione put con prezzo di esercizio di 105€ paghi un premio di 5€. Se il prezzo dell'azione scende a 90€ alla scadenza, l'acquirente può esercitare l'opzione e vendere l'azione a 105€, ottenendo un profitto di 10€ (105€ - 90€ - 5€).
Fattori che influenzano il valore delle opzioni:
- Prezzo del sottostante: Il valore di un'opzione call aumenta al crescere del prezzo del sottostante, mentre il valore di un'opzione put diminuisce.
- Tempo alla scadenza: Il valore di un'opzione aumenta al diminuire del tempo alla scadenza.
- Volatilità: Il valore di un'opzione aumenta al crescere della volatilità del sottostante.
- Tasso d'interesse: Il valore di un'opzione call diminuisce al crescere del tasso d'interesse, mentre il valore di un'opzione put aumenta.
- Premio: Il valore di un'opzione è influenzato dal premio pagato per acquistarla.
Le opzioni call e put possono essere utilizzate per diverse strategie di investimento, come la speculazione, la copertura o la generazione di reddito. Tuttavia, sono strumenti complessi e rischiosi che non sono adatti a tutti gli investitori. È importante comprendere i rischi e le caratteristiche delle opzioni prima di investirci.
Opzioni call e put
Le opzioni call e put rappresentano oggi uno degli strumenti finanziari più sofisticati e versatili nel panorama degli investimenti moderni, attirando l'attenzione di investitori istituzionali, trader professionali e risparmiatori evoluti. Questi contratti derivati, che conferiscono il diritto ma non l'obbligo di acquistare (call) o vendere (put) un'attività finanziaria a un prezzo predeterminato entro una scadenza specifica, hanno registrato una crescita esplosiva negli ultimi anni, con il mercato europeo delle opzioni che ha visto un incremento del volume degli scambi del 23% nel 2024 secondo Eurex, la principale borsa dei derivati europea.
L'attuale scenario macroeconomico caratterizzato da volatilità persistente, tassi di interesse in evoluzione e incertezze geopolitiche ha reso questi strumenti ancora più rilevanti per la gestione del rischio e per strategie di investimento sofisticate. In Italia, l'interesse verso le opzioni è cresciuto significativamente: secondo i dati di Borsa Italiana, il volume delle opzioni su azioni italiane è aumentato del 18% nel primo semestre 2024, riflettendo una maggiore consapevolezza degli investitori retail verso questi prodotti.
Le tendenze future del settore indicano una progressiva democratizzazione dell'accesso a questi strumenti, con piattaforme digitali che offrono interfacce sempre più user-friendly e costi di transazione ridotti. Parallelamente, l'evoluzione tecnologica sta introducendo nuove tipologie di opzioni, come quelle su criptovalute e commodities verdi, mentre l'intelligenza artificiale sta rivoluzionando le strategie di pricing e di gestione del rischio. La crescente attenzione verso la sostenibilità finanziaria sta inoltre spingendo verso lo sviluppo di opzioni ESG (Environmental, Social, Governance), che integrano criteri di responsabilità sociale nella valutazione degli asset sottostanti.
Meccanismi fondamentali delle opzioni
Il funzionamento delle opzioni finanziarie si basa su principi matematici e logiche di mercato che richiedono una comprensione approfondita per essere sfruttati efficacemente. Un'opzione call conferisce all'acquirente il diritto di acquistare l'asset sottostante al prezzo di esercizio (strike price) fino alla data di scadenza, mentre un'opzione put garantisce il diritto di vendere alle stesse condizioni temporali e di prezzo.
La dinamica del premio delle opzioni (il prezzo pagato per acquisire il contratto) dipende da diversi fattori critici che interagiscono in modo complesso:
- Valore intrinseco: differenza tra prezzo corrente dell'asset e strike price (se favorevole al detentore) • Valore temporale: componente che riflette la probabilità che l'opzione diventi profittevole prima della scadenza • Volatilità implicita: misura delle aspettative di mercato sui futuri movimenti di prezzo • Tasso di interesse risk-free: influenza il costo opportunità del capitale investito • Dividendi attesi: impattano diversamente su call e put
Il modello Black-Scholes, sviluppato negli anni '70, rimane il framework teorico di riferimento, anche se le implementazioni moderne incorporano correzioni per volatilità stocastica, salti di prezzo e altri fenomeni di mercato non catturati dal modello originale. Le greche (Delta, Gamma, Theta, Vega, Rho) forniscono misure di sensibilità che permettono di quantificare come il prezzo dell'opzione reagisce a variazioni dei parametri sottostanti, risultando essenziali per la gestione dinamica del rischio.
Strategie operative avanzate
L'implementazione di strategie con opzioni richiede una pianificazione accurata che tenga conto degli obiettivi di investimento, del profilo di rischio e delle aspettative di mercato. Le strategie più sofisticate combinano multiple posizioni in opzioni per creare profili rischio-rendimento personalizzati.
Le strategie direzionali sfruttano aspettative precise sui movimenti di prezzo dell'asset sottostante. Un esempio pratico: un investitore che anticipa un rialzo delle azioni Eni potrebbe acquistare call con strike €14 e scadenza dicembre, pagando un premio di €0.50 per contratto. Se Eni raggiunge €15.50 alla scadenza, la strategia genererebbe un profitto di €1.00 per azione (€15.50 - €14.00 - €0.50), corrispondente a un rendimento del 100% sul capitale investito.
Le strategie non direzionali si concentrano invece sulla volatilità, indipendentemente dalla direzione del movimento. Tecniche come:
- Straddle lungo: acquisto simultaneo di call e put con stesso strike e scadenza • Strangle: simile allo straddle ma con strike diversi per ottimizzare il costo • Iron condor: combinazione di spread che profittano da bassa volatilità • Calendar spread: sfruttano differenze di decadimento temporale tra scadenze diverse
Queste configurazioni richiedono una gestione attiva delle posizioni, con aggiustamenti periodici basati sull'evoluzione della volatilità implicita e dei parametri di mercato.
Gestione del rischio e capitale
La gestione del rischio nelle operazioni con opzioni rappresenta l'aspetto più critico per il successo a lungo termine. A differenza degli investimenti tradizionali, le opzioni presentano profili di rischio asimmetrici che possono generare perdite limitate per gli acquirenti ma teoricamente illimitate per i venditori.
Il position sizing deve considerare la volatilità specifica di ciascuna strategia. Una regola empirica suggerisce di non destinare più del 2-5% del capitale totale a singole posizioni in opzioni, con un limite massimo del 15-20% per l'esposizione complessiva agli strumenti derivati. Tuttavia, secondo uno studio di BNP Paribas del 2024, investitori europei con portafogli superiori a €100.000 allocano in media il 12% in prodotti derivati, evidenziando una crescente sofisticazione nella gestione del rischio.
Gli strumenti di controllo includono:
- Stop loss dinamici: basati su multipli del premio pagato o su soglie di perdita massima • Hedging sistematico: utilizzo di posizioni opposte per limitare l'esposizione • Diversificazione temporale: scadenze multiple per ridurre il rischio di concentrazione • Monitoraggio delle greche: mantenimento di esposizioni bilanciate ai vari fattori di rischio
La volatilità implicita merita particolare attenzione: livelli superiori al 30° percentile storico suggeriscono opportunità di vendita di opzioni, mentre valori nel 20° percentile inferiore possono favorire strategie di acquisto. Il rapporto put/call (indicatore di sentiment) fornisce segnali contrarian quando raggiunge estremi superiori a 1.2 o inferiori a 0.6.
Valutazione e pricing delle opzioni
La determinazione del prezzo equo delle opzioni combina modelli matematici sofisticati con dinamiche di mercato in tempo reale. Il modello Black-Scholes, pur rimanendo il riferimento teorico, presenta limitazioni che hanno portato allo sviluppo di approcci più raffinati come i modelli stocastici di volatilità e i tree models binomiali o trinomiali.
L'evoluzione del pricing ha introdotto concetti avanzati come la volatilità locale e i modelli a salti, che meglio catturano fenomeni come il volatility smile e il clustering della volatilità osservati nei mercati reali. In particolare, il modello di Heston incorpora una volatilità stocastica che segue un processo mean-reverting, migliorando significativamente l'accuratezza del pricing per opzioni con scadenze lunghe.
I market makers utilizzano algoritmi proprietari che integrano:
- Flussi orderbook: analisi dei volumi e della profondità di mercato • Correlazioni cross-asset: impatti di movimenti su mercati collegati • Event risk: aggiustamenti per annunci societari, earnings, eventi macro • Microstructure effects: bid-ask spread, impact costs, liquidità disponibile
La volatilità implicita rappresenta il parametro più critico e complesso da stimare. Il volatility surface mostra come questa varia in funzione di strike e scadenza, creando pattern caratteristici che riflettono le aspettative e i biases comportamentali degli investitori. Ad esempio, il put skew (volatilità implicita crescente per strike out-of-the-money put) riflette la maggiore domanda di protezione contro ribassi significativi.
Impatto della volatilità sui prezzi
La volatilità costituisce il driver primario del valore delle opzioni e la sua corretta interpretazione determina il successo delle strategie implementate. La distinzione tra volatilità storica e implicita è fondamentale: la prima misura le oscillazioni passate del prezzo dell'asset, mentre la seconda riflette le aspettative future incorporate nei prezzi delle opzioni.
Analisi empiriche condotte dalla European Securities and Markets Authority (ESMA) mostrano che nel 78% dei casi, le opzioni europee su large cap presentano volatilità implicita superiore alla volatilità realizzata successiva, suggerendo un premio al rischio di volatilità sistematicamente incorporato nei prezzi. Questo fenomeno, noto come volatility risk premium, rappresenta una delle anomalie più persistenti dei mercati derivati.
L'analisi della term structure della volatilità rivela pattern stagionali e ciclici significativi:
- Scadenze brevi (1-2 mesi): maggiormente influenzate da eventi specifici e movimenti speculativi • Scadenze medie (3-6 mesi): equilibrio tra componenti tecniche e fondamentali • Scadenze lunghe (oltre 12 mesi): anchor sulle aspettative macroeconomiche strutturali
La gestione della volatilità richiede strumenti sofisticati come il VIX europeo (VSTOXX), che misura la volatilità implicita dell'EuroStoxx 50 a 30 giorni. Valori superiori a 25 indicano mercati sotto stress, mentre livelli inferiori a 15 suggeriscono complacency eccessiva. Il regime switching tra periodi di alta e bassa volatilità segue pattern prevedibili che possono essere sfruttati attraverso strategie adaptive.
Le opzioni call e put sono strumenti finanziari derivati che consentono ai trader di negoziare il diritto di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) un'attività sottostante, come ad esempio azioni, obbligazioni, materie prime o valute, a un prezzo predeterminato entro una data specifica.
Opzioni Call
- Un'opzione call dà al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare l'attività sottostante a un prezzo stabilito, noto come prezzo di esercizio o prezzo di strike.
- Il possessore di un'opzione call spera che il prezzo dell'attività sottostante aumenti rispetto al prezzo di esercizio. Se il prezzo dell'attività sottostante supera il prezzo di esercizio, il possessore può esercitare l'opzione call e acquistare l'attività sottostante al prezzo fissato. In questo modo, può trarre profitto dalla differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo di mercato dell'attività sottostante.
- Tuttavia, se il prezzo dell'attività sottostante è inferiore al prezzo di esercizio al momento della scadenza dell'opzione, il possessore può semplicemente scegliere di non esercitare l'opzione call. In questo caso, l'opzione scade senza valore e il possessore perde solamente il premio pagato per l'opzione.
Opzioni Put
- Un'opzione put dà al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di vendere l'attività sottostante a un prezzo stabilito (prezzo di esercizio) entro una data specifica.
- Il possessore di un'opzione put spera che il prezzo dell'attività sottostante diminuisca rispetto al prezzo di esercizio. Se il prezzo dell'attività sottostante scende al di sotto del prezzo di esercizio, il possessore può esercitare l'opzione put e vendere l'attività sottostante al prezzo fissato. In questo modo, può trarre profitto dalla differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo di mercato dell'attività sottostante.
- Se il prezzo dell'attività sottostante è superiore al prezzo di esercizio al momento della scadenza dell'opzione, il possessore può semplicemente scegliere di non esercitare l'opzione put. In questo caso, l'opzione scade senza valore e il possessore perde solamente il premio pagato per l'opzione.
Sia le opzioni call che le opzioni put hanno una data di scadenza, che indica quando l'opzione diventa invalida, e un premio, che è il costo pagato per l'opzione stessa. I prezzi delle opzioni sono influenzati da vari fattori come il prezzo dell'attività sottostante, la volatilità, il tempo rimanente fino alla scadenza, i tassi di interesse e altri fattori di mercato.
Sottostante
Le opzioni sono contratti riferiti a un certo titolo sottostante, il cui andamento ne influenza il valore. Il sottostante può essere costituito da un titolo azionario, da future, da un indice, da un tasso di cambio o da un exchange traded fund, o da un bene fisico o da commodities che possono essere: petrolio, oro o qualsiasi altra materia prima. Il sottostante può essere anche una valuta estera, in questo caso si parla di (foreign) currency option.
Contratto di opzione
Il contratto di opzione conferisce al possessore una facoltà ma non un obbligo: il possessore può liberamente decidere se esercitare l’opzione oppure lasciarla scadere senza esercitarne il diritto. Il prezzo del titolo indicato nel contratto di opzione è detto prezzo di esercizio (exercise price) o base (strke price). Ci sono due tipologie di contratto di opzioneplain vanilla ossia opzione non esotica, in finanza, plain vanilla si dice per definire uno strumento standard.

Il contratto di opzione stabilisce anche il momento in cui è possibile esercitare il diritto acquistato. Solitamente si distingue tra:
- opzioni europee: conferiscono l’esercizio del diritto soltanto a una precisa data, che coincide con la data di scadenza dell’opzione stessa.
- Opzioni americane: consentono l’esercizio del diritto in qualsiasi giorno compreso tra la conclusione del contratto e la data di scadenza dell’opzione.
Nel contratto di opzione viene indicata la data che si chiama: data di estinzione, data di esercizio o data di scadenza. Nel contratto di opzione, deve essere specificato quando avviene il pagamento del premio che può essere pagato:
- a pronti, cioè contestualmente alla stipula del contratto;
- a termine, ossia alla scadenza dell’opzione.
In base ai regolamenti viene effettuata la scelta tra le due modalità, in mancanza di regolamenti, in funzione degli usi vigenti sui diversi mercati dove vengono trattati i contratti di opzione. Per i mercati italiani e per quasi tutti gli altri mercati esteri il pagamento previsto è quello a pronti.

Come negoziare il contratto di opzione
Il contratto di opzione può essere negoziato:
- over thecounter (fuori Borsa), quando sussistono le condizioni contrattuali scelte liberamente dalle parti (opzione OTC);
- in una sezione autorizzata di una Borsa valori, quando l’accordo tra l’emittente e il possessore (buyer), risultano in termini di prezzo del titolo e di scadenza prefissati
- . Le opzioni trattate nei mercati ufficiali prevedono l’intervento di un terzo soggetto, la Clearing House, che ha un ruolo complesso di coordinamento tra questi e vendite dei contratti (opzione ETO Exchange Traded Option).
Vantaggi per il possessore dell’opzione
Le opzioni binarie vengono create da un’emittente o proponente. Il vantaggio che ha il possessore dell’opzione, è di contenuto economico che si concretizza nel cosiddetto premio, una somma di denaro versata dal buyer all’emittente per la concessione stessa dell’opzione, di cui rappresenta il valore.
Premio opzione
Il prezzo dell’opzione per il compratore, si può paragonare al prezzo di un’assicurazione sul titolo sottostante. Il venditore delle opzioni, incassa i premi dai compratori, così come l’assicuratore li incassa dagli assicurati. Il prezzo dell’opzione, detto premio, è determinato da alcuni fattori:
- prezzo corrente del sottostante;
- determinato prezzo di esercizio dell’opzione;
- periodo di tempo restante fino alla scadenza;
- volatilità del sottostante;
- tasso di interesse;
- eventuali dividendi.

Scadenza opzioni
Il terzo venerdì del mese è la data di scadenza delle opzioni. Tutte le opzioni quotate sul mercato italiano dei derivati Idem, hanno scadenza disponibile per il mese corrente, per il mese successivo e per i due mesi successivi specifici. Sono quotate contemporaneamente quattro scadenze trimestrali consecutive e due scadenze mensili, per un totale di sei scadenze. Queste regole valgono anche sui mercati esteri, per le opzioni su valute (Currency), su materie prime (Commodity) e su tassi di interesse si applicano regole diverse.
Opzione Call esempio
Ecco un esempio per illustrare il funzionamento di un'opzionecall:
Supponiamo che tu abbia acquistato un'opzione call sull'azione di una società chiamata XYZ. Il prezzo corrente dell'azione di XYZ è di $50.
- Tipo di opzione: Call
- Prezzo di esercizio (strike price): $50
- Data di scadenza dell'opzione: 1º agosto 2023
- Premio pagato per l'opzione: $3 per azione
Se il prezzo dell'azione di XYZ supera i $50 entro la data di scadenza, l'opzione call ti offre il diritto di acquistare le azioni al prezzo di $50. Supponiamo che il prezzo dell'azione salga a $60 entro la data di scadenza.
In questo caso, puoi esercitare l'opzione call e acquistare le azioni di XYZ al prezzo di $50, nonostante il prezzo di mercato sia di $60. Pertanto, il profitto che ottieni è la differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo di esercizio: $60 - $50 = $10 per azione.
Tuttavia, se il prezzo dell'azione di XYZ rimane al di sotto dei $50 o diminuisce entro la data di scadenza, puoi semplicemente scegliere di non esercitare l'opzione call. In questo caso, perderai solamente il premio di $3 pagato per l'opzione.
L'opzione call ti offre la possibilità di beneficiare di un aumento del prezzo dell'azione senza dover possedere effettivamente le azioni. Se il prezzo aumenta, puoi trarre profitto dall'opzione call, ma se il prezzo rimane al di sotto del prezzo di esercizio, il tuo rischio è limitato alla perdita del premio pagato.
Opzione put esempio
Ecco un esempio per illustrare il funzionamento di un'opzione put:
Supponiamo che tu abbia acquistato un'opzione put sull'azione di una società chiamata ABC. Il prezzo corrente dell'azione di ABC è di $50.
- Tipo di opzione: Put
- Prezzo di esercizio (strike price): $50
- Data di scadenza dell'opzione: 1º agosto 2023
- Premio pagato per l'opzione: $2 per azione
Se il prezzo dell'azione di ABC scende al di sotto dei $50 entro la data di scadenza, l'opzione put ti offre il diritto di vendere le azioni al prezzo di $50. Supponiamo che il prezzo dell'azione scenda a $40 entro la data di scadenza.
In questo caso, puoi esercitare l'opzione put e vendere le tue azioni di ABC al prezzo di $50, nonostante il prezzo di mercato sia di $40. Pertanto, il profitto che ottieni è la differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo di mercato: $50 - $40 = $10 per azione.
Tuttavia, se il prezzo dell'azione di ABC rimane sopra i $50 o aumenta entro la data di scadenza, puoi semplicemente scegliere di non esercitare l'opzione put. In questo caso, perderai solamente il premio di $2 pagato per l'opzione.
L'opzione put ti offre quindi una forma di protezione contro la discesa dei prezzi dell'azione. Se il prezzo scende, puoi beneficiare dell'opzione put, ma se il prezzo rimane sopra il prezzo di esercizio, il tuo rischio è limitato alla perdita del premio pagato.
L'universo delle opzioni call e put offre infinite possibilità di personalizzazione delle strategie di investimento, ma richiede dedizione, studio continuo e disciplina operativa. Per approfondire ulteriormente questo affascinante mondo della finanza quantitativa, è consigliabile combinare studio teorico, pratica simulata e graduale introduzione di capitale reale, sempre mantenendo una rigorosa gestione del rischio come principio guida.
Bibliografia
- Hull, John C. - "Options, Futures, and Other Derivatives" • Natenberg, Sheldon - "Option Volatility and Pricing: Advanced Trading Strategies and Techniques" • Wilmott, Paul - "Paul Wilmott Introduces Quantitative Finance" • Taleb, Nassim Nicholas - "Dynamic Hedging: Managing Vanilla and Exotic Options" • Haug, Espen Gaarder - "The Complete Guide to Option Pricing Formulas"
FAQ: opzioni call e put
Qual è la differenza principale tra opzioni americane ed europee?
Le opzioni americane possono essere esercitate in qualsiasi momento fino alla scadenza, mentre quelle europee solo alla data di scadenza. Questa flessibilità aggiuntiva rende le opzioni americane teoricamente più costose, anche se nella pratica la differenza di prezzo è spesso trascurabile per la maggior parte degli asset. L'esercizio anticipato delle opzioni americane è economicamente conveniente principalmente per le put su titoli che distribuiscono dividendi elevati o in situazioni di deep in-the-money con scadenze lunghe.
Come influisce il dividendo sul prezzo delle opzioni call e put?
I dividendi attesi riducono il valore delle call e aumentano quello delle put. Quando un'azione stacca il dividendo, il prezzo teoricamente diminuisce dell'ammontare del dividendo stesso, rendendo meno probabili i profitti per i detentori di call e più probabili per quelli di put. Gli algoritmi di pricing incorporano i dividendi attesi utilizzando il presente valore degli stacchi futuri, con aggiustamenti per la probabilità di distribuzione effettiva.
Quando conviene vendere opzioni invece di acquistarle?
La vendita di opzioni è statisticamente favorevole quando la volatilità implicita è superiore a quella storica realizzata, tipicamente durante periodi di stress di mercato o prima di eventi che generano incertezza. I venditori beneficiano del decadimento temporale (theta decay) ma assumono rischi teoricamente illimitati. La strategia richiede capitale significativo per i margini e sofisticati sistemi di gestione del rischio, risultando più adatta a investitori istituzionali o trader molto esperti.
Come si calcola il break-even point in una strategia con opzioni?
Il punto di pareggio dipende dalla strategia specifica implementata. Per una call acquistata, si calcola sommando strike price e premio pagato. Per una put acquistata, sottraendo il premio dallo strike. In strategie complesse come spread o combinazioni multiple, esistono spesso due o più punti di break-even che delimitano le zone di profittabilità. Il calcolo deve considerare anche costi di transazione e tasse, che possono spostare significativamente i livelli critici.
Quali sono i principali errori da evitare nel trading di opzioni?
Gli errori più comuni includono la sottovalutazione del decadimento temporale, l'utilizzo di position sizing inadeguato, la mancanza di piani di uscita predefiniti e l'over-trading su singoli eventi. Molti investitori retail sopravvalutano la propria capacità di prevedere la direzione del mercato, concentrando posizioni su strategie direzionali ad alto rischio. La gestione emotiva rappresenta un altro fattore critico: la tentazione di "raddoppiare" su posizioni perdenti o di chiudere prematuramente quelle profittevoli compromette sistematicamente i rendimenti a lungo termine.
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